Uff, leggendo numeri come questo mi ricordo che il manifesto programmatico di "
Topolino" è altalenante, che le storie spesso sono carine ma accumunabili a tante altre simili e in sostanza mi vengono in mente tutti i motivi per cui non lo compro più regolarmente.
Topolino e l'Italia Ri-Unita (Seconda Puntata) (Bosco/Mottura) fa cominciare a mio parere molto bene l'odierno numero del settimanale Disney. Ho trovato personalmente migliore questa seconda parte della storia celebrativa dei 150 anni dell'unità d'Italia, in cui si chiarisce quale è stata esattamente l'azione "disturbatrice" nella linea storica compiuta da Topolino e Pippo nella Torino del 1858. Con dovizia di particolari storici interessanti, precisi e a me sconosciuti (o perlomeno dimenticati) la situazione che ha portato alla
realtà alternativa viene illustrata in modo molto buono, e l'azione è ben raccontata anche nella conseguente nuova missione dei due protagonisti di rimediare al danno commesso. Invero qui Bosco sembra avere reminescenze delle dinamiche alla DoubleDuck, ma visto il contesto politico di quel tempo che Zapotec stesso sottolinea direi che ci può stare anche perchè la cosa è trattata in modo non invasivo e giustificato. Il mini-colpo di scena finale è poi molto ben utilizzato a mio parere, e per quanto forse leggermente retorica anche la conclusione della storia è degna.
I disegni del gigantesco Paolo Mottura si confermano ottimi, meravigliosi e pieni di arte, specie nella tavola "aquerellata" gemella di quella presente nel primo episodio. Topolino e Pippo espressivissimi e una figura femminile disegnata in modo convincente e affascinante.
Insomma, esco soddisfatto da questa avventura: forse anche perchè non mi aspettavo gran che da un'ennesima storia della macchina del tempo usata per una celebrazione, l'avventura impostata da Marco Bosco mi ha convinto e l'ho apprezzata, pur non innalzandola a capolavoro che sicuramente IMHO non è. Però è un modo onesto di festeggiare la patriottica ricorrenza. Vedremo a questo punto a maggio cosa ci riserverà la seconda storia celebrativa con i Paperi. Per intanto belli e interessanti gli articoli sull'Italia posti dopo la storia, con addirittura il testo dell'Inno di Mameli.
Ma il discorso di apertura risuona pesantemente nel resto del numero. Se la storia d'inizio albo l'ho molto apprezzata, dall'altro lato abbiamo una sequenza di storie non eccelse.
Zio Paperone e le Nebbie del Tempo (Rawson/Pujadas) è una storia di produzione Egmont appartenente al secolo scorso, essendo stata scritta nel 1996 e pubblicata all'estero per la prima volta nel 2000. Vede la luce in Italia ora, e francamente poteva anche farne a meno. La storia è discretamente lunga, per di più, ma altro non fa che raccontare una storia che posa su due/tre elementi visti, rivisti e stravisti un sacco di volte come il varco temporale, come i personaggi creduti dei, come i paradossi temporali fuffosi... bah. Inoltre per non farci mancare niente ecco pure
gli alieni, che ci stanno sempre. A peggiorare la situazione un Archimede archeologo completamente fuori parte e i disegni di Pujadas che sanno del più anonimo Comicup Studio che spesso e volentieri spiccava nei "
Topi" anni '80. Bah. Quando la volontà di fare una grande storia avventurosa si scontra contro l'uso di clichè stantii e usurati
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A Scuola di Polizia con l'Ispettore Manetta - L'Inseguimento (Gagnor/Asteriti) è una brevissima riempitiva, simpatica e con un paio di battute divertenti ma che perlopiù è inutile. Mi spiace dirlo di una storia di Gagnor, ma per quanto capisca che la velocità della storia è una prerogativa della serie e riconosca che l'idea alla base è buona la storiella non mi ha convinto quasi per niente, tranne per un paio di lampi di genio appunto. Forse una buona parte del demerito è da imputare a Sergio Asteriti, colonna dei disegnatori Disney che però col suo tratto "vetusto" non è secondo me per niente adatto a una serie di storie caratterizzate da un umorismo immediato e giovane. Inoltre il Rock Sassi disegnato in quel modo non si può vedere. Ma anche le scene in generale, che dovrebbero dare l'idea di azione movimentata, mi danno invece la sensazione di staticità, ottima nei deliziosi quadretti natalizi che l'artista confezionava un tempo ma fuori luogo qui.
Paperino e Paperoga Inviati Anti-Tempesta (Cabella) è invece qualcosa di leggermente più interessante. Intendiamoci, fare qualcosa di originale con il duo del titolo è praticamente da scordarsi ormai, ma utilizzare degnamente i due cugini è ancora possibile e il buon Sergio Cabella ci riesce, scrivendo una storia senza pretese ma onesta e simpatica, che vede Paperino e Paperoga come conduttori di un programma-reality a base di condizioni atmosferiche impervie. Un misto tra il Paperino bravo nei vari lavori che ci ha spesso consegnato Barks e i due cugini nelle storie pezziniane, pur con meno follia. Un buon connubio, che riesce bene anche nei disegni sempre di Cabella decisamente piacevoli alla vista.
Zio Paperone e l'Atollo Musicante (Cimino/Gatto) è il "momento classicismo" del numero. Peccato che per me non ha il buon risultato della settimana scorsa. Qui il Maestro non riesce secondo me ha inserire quel "di più" che fa spiccare l'avventura, che è nè più nè meno una collezione di clichè paperoniani-ciminiani (quindi sicuramente una materia prima più che buona) agganciati l'uno all'altro in un'avventura che alla penultima tavola ha lasciato poco al sottoscritto. L'ultima, invece, si distingue grazie alle ipotesi relative al comportamento finale che tiene lo Zione, differenti tra quelle proposte da Paperino, i nipotini, Camillino e Battista. Questo assicura quell'alone di ambiguità dell'animo di Paperone, specie nell'ultima vignetta in cui Battista interpella direttamente il lettore, ma è l'unica cosa veramente notevole di questa avventura.
Piacevoli come sempre i disegni del veterano Luciano Gatto
Sarà che sono stato fortunato con i "
Topolino" acquistati nello scorso anno, ma questo mi ha davvero fatto riflettere e ricordare perchè non sono più interessato a seguire il settimanale in modo constante. Poi è chiaro che non getto veleno sul "
Topo" in generale, adesso, mi basta pensare allo scorso numero e al prossimo (con un Dinamite Bla di Vitaliano e il nuovo
Pippo Reporter) per capire che i numeri mosci ci stanno eccome, e questo è l'unico che ho trovato negli ultimi 12-13 che ho acquistato lungo il 2010-2011.
Insomma, mi sento di consigliare il numero soprattutto a chi ha letto la prima parte di
Topolino e l'Italia Ri-Unita, che come storia nel complesso ho apprezzato... e per la bella storia cabelliana.
Ci si rivede settimana prossima, con un numero migliore.