Dico la mia. Credo che il succo del discorso di Zangief sia, tra le altre cose, quello che è indispensabile comunicare all'autore dov'è che saranno fatti dei tagli/modifiche, in modo da migliorare le scene. Ma poi qui si parla di Cimino, non riesco a credere che sia diventato così incompetente da "meritare" trattamenti di questo genere, che oggi più che mai sono diventati eccessivi. Perché con altri autori a volte si discute delle future correzioni e invece con Cimino no? Forse perché vedendosi aprire questioni su dei dettagli normali come quelli riguardanti l'alcol, dubiterebbe della sanità mentale di chi gli fa queste obiezioni.
Quella dei due pesi e delle due misure, citata da Zangief e Avv. Photomas, sia vera in fin dei conti, altrimenti non staremmo neanche qui a discutere sulla "schizofrenia" che corre sul filo, ehm, cioè sul Topo. A me? Certo, a me dà fastidio quando, come in questo caso, vedo che censurano delle cose nettamente reali e "innocue" come gli alcolici. Cos'è, si cerca di nasconderne l'esistenza ai lettori? Ed è ovvio che leggendo di questi rimaneggiamenti, io mi senta "trattato" in modo infantile se compro il Topo e apprendo di "purghe" di questo tipo, come se mi si dovesse difendere - me e gli altri lettori - da chissà che. A rischio che quello che dico venga tacciato di idelogia, pensiamo al caso particolare, come quello postato da Zangief. Il senso delle modifiche c'è? Modifiche che snaturano (e come sappiamo ci sono esempi peggiori) e minimizzano cose di tutto rispetto scritte da un autore che è stato colonna portante del Topo, in un periodo in cui - diciamolo francamente - la vena di questo autore si è in parte inaridita, quindi non c'è nulla di positivo nell'anonimizzare ancor più i suoi dialoghi. (Ma a questo punto mi chiedo se veramente la vena arida sia tutta attribuibile a Cimino o alle manomissioni, ma voglio essere clemente perché credo che la "colpa" sia di tutt'e due). Non si tratta solo di riferimenti a bevande o a imprecazioni, ma spesso vengono anche tagliate e sostituite parole difficili (le classiche "ambrosiate", con Ambrosio che elogia i paroloni di Cimino e poi è il primo a tagliarli). E, no, come già detto un'altra volta non sono granché d'accordo sulla presunta competenza dei revisori, altrimenti non ci sarebbe - ed è un discorso molto vecchio, che risale a decenni fa - chi giustamente si accorge di incongruenze e sbagli di verbi e di soggetti, che non denotano solo mancanza di fantasia.
Concludo con 2 cose: dicendo che mi dà quasi più fastidio minimizzare queste manomissioni dicendo che è una perdita di tempo (e non mi riferisco ad autori, ma ad utenti che hanno partecipato a questa discussione), piuttosto che le manomissioni stesse; e che l'idea che il discorso degli aerei che precipitano che non possono essere rappresentati (e con questo parlo in generale, non solo nell'ambito del fumetto Disney), non è giustificabile: è solo un altro dei tanti discutibili paletti, si può dare la motivazione che si vuole, ma è un ragionamento sbagliato.
Ecco, la storia del Paperino che perde la faccia sarebbe stata quasi una storia alla Cimino (ma c'è anche in Barks, se ricordate), ma ora da quanto traspare dai discorsi, non può nascere più una storia del genere per i problemi posti sopra, che mi danno da pensare seriamente.