Ho letto ancora solo le prime due storie.
Zio Paperone e la sequoia del capitano, oltre che ottimamente disegnata, è surreale, divertente e istruttiva allo stesso tempo, senza però soffrire della "pesantezza" tipica di alcune storie ecologiche. L'approfondimento è giustamente rimandato alla rubrica nelle pagine successive.
Spero di vedere Francesco nuovamente spesso sul Topo!
Cronache del Pianeta T sta forse andando un po' per le lunghe, ma se si tratta di una saga è anche giusto che sia così. Topolino sta puntando molto su questa saga anche dal punto di vista del marketing, un po' come si è fatto con WoM...
La caratterizzazione dei personaggi in questa saga mi piace parecchio, e non la trovo affatto in contrasto con quella "classica". Anche se prima o poi si dovrà spiegare perché questo Topolino indeciso e insicuro sembra possedere capacità a lui ignote come parlare la lingua dei predoni...
Le situazioni incontrate dai personaggi sono a metà fra la fantascienza e il fantasy condito con una buona dose di umorismo (portare Orazio nell'astronave dentro il blocco di ghiaccio è geniale!), così come pure la tecnologia del pianeta T sembra avere una componente un po' "mistica" (l'energia bianca, i Quantum Flux). Complimenti a Fausto per aver saputo finora mescolare bene questi ingredienti!
Infine, una nota di merito per le rubriche. Ho trovato le rubriche di approfondimento alle due storie veramente ben fatte, e penso che parte del merito vada anche al restyling. Il nuovo look sembra quasi quello di una rivista, un po' più serio di quello precedente, ma mantiene la simpatia del Topo anche grazie ai personaggi stilizzati che lo popolano. Ho trovato simpaticissimo l'utilizzo dei personaggi nello schema delle foreste dei vari continenti, in particolare Josè Carioca nell'America Latina e Amelia nell'Europa!
L'utilizzo di questi personaggi dà una coerenza interna a tutto il Topo ed al sito che, come dicono gli esperti di marketing, genera "brand identity".
Anche i paradossi spiegati con un "Pippide" sono divertenti. Ho notato come il primo paradosso sia stato un po' ritoccato perché non sarebbe stato carino che il Pippide uccidesse il proprio nonno, si è limitato a impedire che si fidanzasse con la nonna...
Solo un appunto su questa rubrica: viene detto che il viaggio nel futuro, andando a velocità prossime a quelle della luce, "è solo una teoria". E' stato anche verificato sperimentalmente! Il problema è che per andare a velocità così elevate da rendere questo effetto rilevante ci vuole troppa energia (anche per il fatto che più ci si avvicina alla velocità della luce, più aumenta la nostra massa...).