Solo una cosa volevo chiedere a Carlo.
Nella tua storia, dopo la colluttazione con l'antagonista, fai entrare in scena "Occhio di Falco". Ma non capisco veramente una cosa. La bussola, a livello legale, dovrebbe appartenere o a Paperone (ritrovamento) o a Brigitta (discendenza)? Con quale pretese il nativo ne accampa i diritti? Non è un tesoro che la legge tutelerebbe e sequestrebbe: non è un bene archeologico, infatti sarebbe da ridere se in un cantiere venisse ritrovato un cipollone di metà ottocento e
spuntasse dal nulla un poliziotto che accampa diritti sul ritrovamento.
Chiamami malpensante, ma nulla mi leva dalla testa che la bussola sia sopra il caminetto di un certo sceriffo indiano...
Ricordiamo che è un oggetto composto anche d'oro: I nostri protagonisti se lo sono fatti soffiare il naso (strano soprattutto per Paperone)!
Capisco la necessità di ricreare lo status-quo (un oggetto troppo potente per un cercatore di tesori), ma non sarebbe stato meglio una prova sul campo, per capire che l'oggetto non ha mai avuto niente di magico (finale "misterioso" sull'abilità di "imbonitore" di Wilbur"), oppure che con il tempo il "magnetismo magico" avesse perso il suo effetto, oppure che la bussola funzionasse solo con il proprietario.
In ogni almeno non si è abusato dello strabusato clichè dell'oggetto che durante lo scontro con l'antagonista viene danneggiato irrimediabilmente (ormai più che scopritori di tesori, i nostri (soprattutto versante topi) sono distruttori di tesori).
Grazie per le info che ci darai!
Ciao Alby87,
rispondo con piacere alle tue osservazioni sul finale della storia.
Come ho già scritto in un altro post, per ogni soggetto realizzo diverse stesure poichè, rileggendolo dopo qualche giorno di "decantazione", a mente fredda, trovo sempre qualcosa da limare, modificare che, in genere, comporta cambiamenti consequenziali in altri punti della trama.
E' stato così anche per quello della "bussola del magico Wilbur", in particolare proprio per il finale! Avevo preso anch'io in considerazione diverse soluzioni legate alla bussola d'oro, alcune delle quali simili a quelle da te indicate.
Ho però dovuto focalizzare la mente su un particolare molto importante: l'acceso contrasto sul magico oggetto che era nato tra Brigitta (coadiuvata da Qui, Quo e Qua) e lo zio Paperone. Entrambi , come hai letto, accampavano diritti sulla bussola e tutti e due sono due "ossi duri", quindi nessuno avrebbe mai ceduto all'altro.
Brigitta era una lontana discendente di Wilbur, lo zione, però, aveva trovato la bussola con il fiuto... in casi del genere, in storie di anni passati, i contendenti finivano in tribunale per far dirimere la questione dal giudice, ma, nel contesto narrativo che avevo costruito, la cosa sarebbe risultata una lungaggine piuttosto squallida!
Nessuno dei due personaggi perciò avrebbe dovuto lasciare volontariamente la bussola all'altro, anche solo per provarla e poi scoprire che non funzionava più (ma l'idea non è nuovissima). Poteva finire distrutta, come in altre storie, anche mie, ma ho pensato di risolvere la situazione facendo "parlare la saggezza", incarnata da Occhio di falco, uomo di legge e, soprattutto discendente della tribù Akiwa che, quando fu perduta la bussola, era la legittima proprietaria del tratto del deserto (il sentiero della Freccia Spuntata) in cui il fatto avvenne, infatti gli Awika attaccavano chiunque vi si recava (e qui mi complimento con il nostro avvocato!
)
Il pellerossa condanna i "bassi istinti", come cupidigia e discordia, scatenati da un oggetto
troppo potente che avrebbe procurato ricchezze ma scatenato anche malvagità per impadronirsene (pensa a quanti avrebbero cercato di rubarlo a Paperone durante i viaggi in cui avrebbe usato la bussola magica per cercare tesori!) così ho scelto quella che mi è parsa la soluzione più salomonica e "circolare", adatta cioè a chiudere la vicenda: da più di un secolo la bussola "apparteneva all'oblio" del deserto e lì il saggio Occhio di Falco l'avrebbe nascosta per sempre. Inoltre, come uomo di legge, sostituisce in modo più rapido e funzionale il giudice di cui ti ho parlato prima.
Spero di averti chiarito il ragionamento che, fra le diverse possibilità, mi ha portato a scegliere quella definitiva e... a proposito, fidati dello sceriffo: da tempo, nei fumetti Disney, si cerca di evitare che il loro agire non sia corretto al 100%!
Un grosso ciao e alla prossima!