L'anno chiude in bellezza con una storia in due parti dedicata al 2012 e a tutto quel ricettacolo di leggende che porta il nome di "fine del mondo". Zio Paperone e la Profezia a Ritroso (Vitaliano/Cavazzano) è una storia di rara intelligenza, in cui la satira sociale raggiunge vette molto alte andando dritta al punto, senza eccessivi buonismi. La scure di Fausto colpisce giustamente gli imbonitori, quei presunti espertoni ("sono uno scienziato! chiedetelo a mia madre se non ci credete!") che si avvalgno di chissà quale autorità per riempirsi la bocca di nozioni il più delle volte fallaci e assurde ammantandole di basi pseudo-scientifiche, il tutto mirato a fama e soldi facili.
L'autore non si fa problemi a sottolineare chiaramente questo punto, fino alla punizione liberatoria dell'ultima vignetta, come a mostrarci le operazioni affaristche che costruisce Paperone stesso attorno a quella che altro non è che la moda del momento. Fare un parallelo su come quanto accade nella storia sia avvenuto nella realtà è quasi imbarazzante. Bello anche l'altro messaggio, quello relativo all'importanza del preservare il nostro pianeta e non di sfruttarlo indebitamente come se non ci fosse un domani.
La trama della storia, tra fantascienza e glorioso passato, Archimede e Pico de Paperis e battute molto divertenti e particolarmente calzanti in bocca a Paperone, risulta poi molto interessante e ben si presta alle tematiche appena descritte. Un gioiellino, una storia davvero acuta che approfitta di un tormentone attuale per ampliare il raggio e, si spera, le vedute dei lettori.
I disegni di Cavazzano fanno sempre la loro ottima parte.
La storia dell'Arte di Topolino - Paperin Monet e il Salon de' Paperon (Gagnor/Mangiatordi) continua in maniera degna il ciclo gagnoresco dedicato all'evoluzione dell'arte. Stavolta siamo alla fine dell'800, dove si consuma la disputa tra arte classica e avanguardista. Mangiatordi buono nelle vignette regolari e ottimo nei quadri che riproduce con foggia papera all'interno della storia, la storia è molto carina, nulla di entusiasmante stavolta ma l'ultima tavola è riuscita nel suo intento.