Senza infamia né lode particolare, questa settimana, nella media se conteggiamo le storie con il bilancino.
Paperinik e le vibrazioni natalizie (Venerus/Soldati): passabile, nulla più nella trama, meglio nei disegni. Si ride un poco senza pretese, soprattutto su quel che accade a Quack Town per uno che ha lo stesso "potere" sfoggiato da Paperino in questa storia, ossia... me!
Topolino alla conquista del polo sud (Badino/Dalena): commemorativa poco più che carina, disegnata anche piuttosto bene, però. Divertente il richiamo ad una notissima storia di Cavazzano, comunque buona per la ricorrenza.
La storia dell'arte di Topolino - Mastro Topolinius e il portale rivelatore (Gagnor/Mangiatordi): stavolta la bellezza della storia non deriva da gag particolari (anche se ce ne sono tante, tutte spassose), ma dal messaggio profondo che il nostro Donnie ci lancia, tutto da cogliere, da capire e da rifletterci sopra, in questo periodo dove neppure siamo più in grado di capire cosa sia davvero l'arte. Belli i disegni di Mangiatordi, fantastici i colori di Andolfo.
Zio Paperone e il risparmio a pacchetto (Muzzolini/Amendola): anche qui, si ride per qualche trovata e nulla più. Ma com'è in calo spaventoso Amendola, cribbio!
Paperino e la 25/12 deluxe (Camerini/Mazzarello): nulla di nuovo sotto il sole, con un Mazzarello inguardabile.
Gagnor e Badino compensano bene la relativa piattezza degli altri, le cui storie sono un po' troppo fatte in cliché. Numero non brutto, anzi, però nel complesso giusto sufficiente, con una punta d'eccellenza nella saga dell'arte: se questo è il suo capitolo più "basso", allora è una storia a cinque stelle totali, senza se e senza ma!