Vediamo se con l' inizio dell' anno nuovo riesco a riprendere una analisi più costante.
Più che un commento ad ogni singola storia, mi piacerebbe tentare di esprimere un' opinione d' insieme al prodotto finito.
Quello che secondo me è un grande pregio di questi ultimi anni è il tentativo da parte della redazione o della direzione, non so bene come siano spartiti i compiti, di creare un prodotto amalgamato bene.
E' indubbio che prodotti di qualità eccelsa in qualunque modo vengano miscelati creeanno, se corretti, una pietanza squisita, ma una cuoca eccezionale si dimostra tale quando riesce a produrre ottimi piatti anche con ingredienti non sempre eccellenti.
Questa lunga metafora per dire che, per esempio, Paperino e i bassotti delle nevi(Costa/Dalena), è una piccola storiellina che non rimane nella mente per tanto tempo, che a taluni potrà sembrare uno scherzo, ma che adempie al proprio compito; nel mio caso, quando la sera sono ad un sospiro dall' addormentarmi, ma ancora l' oblio non vuole portarmi con sé, adoro questi piccoli scorci di vita paperolese che mi accompagnano nel sonno; così come le autoconclusive, che tengono compagnia il tempo necessario tra un impegno e un altro.
Queste storie, brevi, più o meno riuscite, più o meno divertenti, non sto dando un giudizio di merito, sono secondi me quel "quid" che rende Topolino un giornale per tutte le età; sono convinta che un bimbo o un ragazzo che ha tutto il tempo a disposizione, trovi quelle poche pagine inutili, ma per chi adora il fantastico mondo di animali parlanti, è un piacere per qualche minuto evadere dalla realtà e catapultarsi là.
Se poi vogliamo parlare di progetti più ambizioni che sono stati messi in cantiere e mi riferisco in questo caso a La storia dell' arte di topolino di Gagnor, mi sembra di scorgere un lavoro davvero ben fatto, anche in questo caso non voglio dare un giudizio di merito, ma vorrei soffermarmi a valutare quello che al di là delle singole storie più o meno riuscite si cerca di fare. Un viaggio nella storia attraverso il filo conduttore dell' arte e delle correnti artistiche, io credo, ma Gagnor smentirà o potrà invece confermare, che la cosa innovativa e importante, non sia l' espediente utilizzato nell' episodio, nel caso in questione l' accidente spazio temporale, ma la curiosità e il seme che viene gettato nel terreno che forse genererà la voglia di approfondire, non credo di essere molto lontana dalla verità in questa analisi, poiché gli articoli redazionali che vengono subito dopo inseriti, mostrano la volontà di far capire come il modo, per esempio, di intender la prospettiva sia cambiato, attraverso semplici esempi, ma efficaci.
Io credo che attraverso questi piccoli e grandi accorgimenti Topolino stia cercando di diventare un giornale per tutti, in cui, forse con ancora quel pizzico di coraggio in più, che possa portare oltre ad avere sceneggiatori e disegnatori di prim'ordine, affiancati da giovani esordienti, anche penne importanti, con redazionali firmati da nomi di prestigio, per far sì che anche le parti che non sono fumetto pure possano essere una perla tra le perle.
Buon anno a tutti.....