Un numero così così, le cui storie mi hanno lasciato un po' perplesso: escludendo WoM, la cui incoerenza narrativa di fondo è fatto ormai noto, e la pur simpatica storia di Basettoni, rimangono una due-tempi danese, vecchia di dieci anni, simpatica ma che segue una logica un po' sconclusionata, e quella che è la storia portante del numero
Topolino e il naufrago dell'abisso (Sisti/Cavazzano)
L'impressione che si ha leggendola è che in più punti la storia sia stata tagliata: già l'inizio, che in un primo momento ho gradito proprio per il suo mostrare già l'azione vera e propria senza i soliti preamboli, col senno di poi appare letteralmente mutilo e, forse, un incipit più corposo di una decina di pagine in più avrebbe rallentato i ritmi della storia. Sì, perchè quel che maggiormente delude della storia, disegnata da un buon Cavazzano, è l'estrema velocità con cui tutto avviene. E anche alcuni passaggi sono fin troppo buttati lì, un esempio su tutti Topolino che rinviene e parla all'Esploratore come se nulla fosse, senza soprendersi e senza chiedere quel che ci sarebbe da chiedere. Insomma, non mi sorprenderei se si venisse a sapere che la storia, in principio, fosse assai più lunga e in seguito tagliata per chissà quale motivo.
Nota di merito, però, per il finale, in special modo per la sottotrama di Topolino, e pollice in su per la simpatica ma pur vera battuta pronunciata nell'ultima tavola.