Gran bel numero questa settimana, vediamo perché, anche se il senso della copertina mi sfugge proprio...
Paperinik e l’assistente impertinente (McGrael / Freccero): gran bella storia, ottimamente disegnata da un Freccero in perfetta forma. Paperopoli sembra un po’ la New York marvelliana, infestata da cattivoni di ogni risma, però con un unico eroe a proteggerla. Ma qualcuno sta tendendo una trappola davvero insidiosa a Paperinik. Veramente bella, godibile e va giù che è un piacere. Uniche note negative: un colorista distratto e un Paperino furbissimo lungo la storia che diventa “tonto” solo nelle ultime vignette. Perché?
Paperino e il disperso ritrovato (Pezzin / Leoni): l’atteso ritorno di Giorgio Pezzin non delude le aspettative. Ci regala una buffa e velata satira sulla nostra vita di tutti i giorni, lanciandoci un grande monito che tutti dovremmo cogliere! Bravo Maestro! E ci auguriamo che tante altre storie di almeno questo livello (perché noi incontentabili ne pretendiamo sempre di migliori, ovviamente) seguano presto! Chissà che la Direttora non ci stia leggendo anche stavolta... Buonissimo Leoni ai disegni, in netta ripresa rispetto alle comunque ben più che discrete ultime prove da quando è tornato: continuino così sia lo sceneggiatore, sia il disegnatore!
Pillole di Pico: la mobilità sostenibile (Bosco / Lucci): altra bella pillola che strappa le debite risate e fa riflettere il giusto. Divertente come sempre, ma i disegni mi lasciano spaventosamente perplesso...
Papergerone e le guerre tuniche (Michelini / Del Conte): trama giusto godibile che riprende il micheliniano avo dello Zione, intento come sempre a fare soldi a scapito del rivale. Si legge senza pretese, anche se da Michelini vorremmo molto di più! Del Conte è in forma smagliante, molto in rialzo rispetto a qualche ultima prova: bravissimo!
Topolino ricercato speciale (Panini / Gatto): lo spunto è sì insolito ma non nuovissimo. Panini lo sviluppa bene comunque anche se l’incidente che risolve la situazione è un po’ troppo telefonato. Ma la tensione non manca, e tanto di cappello a Panini che ci regala un Topolino inarrestabile di fronte ad una delle sue peggiori nemesi, che stavolta ha inguaiato ben bene il nostro orecchiuto eroe preferito (a proposito: possibile che le orecchie non lo facciano mai riconoscere quando si traveste?). Gatto nella media, godibilissimo, ma qualcosa mi ha convinto poco in qualche espressione: forse la cosa dipende dal ripasso a china che stavolta non sembra il solito. Che l’inchiostrazione sia stata affidata ad una mano diversa da quella del Maestro? Oh, non pensate ad uno sfacelo, neh? Solo un poco meno splendido del solito, ho detto: quindi comunque bello!
Settimana scorsa le straniere ci hanno regalato una boiata senza né capo né coda. Questa settimana la straniera è una gran bella storia in un ottimo numero, impreziosito dal ritorno di Pezzin. Ma, se peschiamo storie anche all’estero, non possiamo operare una qualche cernita e scrematura prendendo solo storie un po’ più vicine ai nostri gusti? Quando arrivano storie come quella di apertura, ben vengano le straniere (anche se questa lo era solo a metà). Quando arrivano le stupidate per bimbi neppure tanto svegli dell’asilo, la cosa mi spiace alquanto, perché queste storie non selezionate accuratamente altro non fanno se non rovinare la lettura a noi appassionati che vorremmo sempre storie perlomeno fruibili davvero da tutti.