Un ottimo numero con alti e bassi me che rimane abbastanza stabile qualitativamente su un 7/8 (per una volta riprendo i voti ma poi basta).
Paperinik e l'assistente impertinente (C. & P. McGreal/Freccero) "Dalla Danimarca con furore" si sposta a inizio numero con una storia di ispirazione Marvel e con una ricerca alla risposta di un quesito: ma Paperinik ha davvero bisogno di aiutanti? La risposta dei fratelli sceneggiatori è abbastanza chiara: "No, perché questo aiutante ne potrebbe approfittare e potrebbe intaccare la personalità segreta di Paperinik", frasi che valgono solo se l'aiutante non è un conoscente di Paperinik, se invece egli sa chi è il Papero Mascherato nella vita comune ha già un suo ruolo nella vita segreta del supereroe e quindi sarebbe inutile che lo aiutasse. Dopo questa divagazione introspettiva sui personaggi torniamo alla storia che ci presenta dei nemici di Paperinik famosi, credo, solo nei paesi scandinavi e non in Italia, in quanto vengono presentati come nemici di vecchia data e nessuno li conosce. La trama scorre bene senza intoppi, la sceneggiatura non ha giganteschi buchi nella sceneggiatura come precedentemente e quindi fila bene. Il tutto decorato dai dei disegni che, forse per via di ricordi venuti in mente dopo l'intervista a Pk Il Mito, sono pikapperi in certe trovate e inquadrature e ci stanno benissimo (pag.12 ultima vignetta) sopratutto per il contesto più comico di Pk.
Paperino e il disperso ritrovato (Pezzin/Leoni) due ritorni degnissimi a rendere questo numero davvero speciale. Quel autore che ci ha sempre portato l'attualità e la relativa critica di essa nelle pagine di Topolino ci degna di un ritorno in grande stile criticando non tanto le nuove invenzioni ma criticando quando, a volta, esse vengono usate in modo stupido quando dovrebbero avere uno scopo di informare, comunicare, aiutare l'uomo nel suo cammino. Importantissimo il messaggio che ci viene dato attraverso lo scomparso ritrovato del titolo che si trova ad affrontare la bellezza delle invenzioni dagli anni '30 a oggi e poi ad impararne gli svantaggi. La trama è un po' dilungata sulla contestualizzazione del messaggio ovvero nella ricerca della motivazione che spinge quel personaggio (il prof.Paperstain) ha dire questo, tralasciando la struttura della storia. Il finale è affrettato e oserei dire giustamente perché Giorgio Pezzin non vuole calcare troppo sulla storia di questo, ma è davvero commovente e bellissima l'ultima tavola. I disegni di Leoni sono ottimi, delineano bene le tavole di questa storia che sembra, per fortuna, interminabile. Le espressioni sono ottime, i luoghi del tempio sono fantastici per decorare questa storia che forse risente dell'assenza di un autore dalla scrittura per Disney per più di 5 anni, ma che davvero è da consigliare a tutti.
Pillole di Pico: La mobilità sostenibile (Bosco/Lucci) ritornano le Pillole di Pico che prendono sempre più una va didattica che di divertimento anche se in questa Marco Bosco riesce a equilibrare le due, rendendo le cose d'insegnamento ma allo stesso tempo anche piacevoli da leggere e non pesanti forse per le poche pagine. Ritorno anche di Andrea Lucci, assente dalle pagine del topo da ben tre anni, che disegna bene le tavole, con espressività ma la brevità di questa storia non fa vedere appieno la bravura sia dello sceneggiatore che del disegnatore.
Papergerone e le guerre tuniche (Michelini/Del Conte) credo che darei un nove alla storia solo per la citazione, non se dello scrittore o del disegnatore, a Asterix nella prima vignetta della seconda tavola "S.P.Q.R. Sono Paperi Questi Romani"
Davvero bravi. Ma passiamo alla storia che rende il giusto merito comico alle guerre puniche che nessuno tranne Alberto Angela se le ricorda. La trama di Michelini è simpatica e racconta in costume, quando adoro questo tipo di storie, questa guerre. Il tutto ha un difetto, è troppo breve. Venti pagine per parodiare tre guerre è molto poco, mi sarei aspettato una bella saga di tre episodi, come fa presagire la prima tavola, magari di 20 tavole ma ciascuno. Insomma troppo poco per raccontare degnamente un periodo così pieno di possibilità, spero che si riprenda questo personaggio e gli si renda degno omaggio con una bella storia/saga perlomeno completa, e non cucita con lo scotch come dice giustamente piccolobush. I disegni di Del Conte sono una delizia per gli occhi, una Roma davvero bellissima in tutti i suoi aspetti, un applauso ai suoi disegni sperando che si possano replicare in altre sue storie o di questo ciclo e di altro genere.
Topolino ricercato speciale (Panini/Gatto) un bel giallo di quelli classici visto con una prospettiva abbastanza diversa ovvero quella di raccontare la maggio parte dei fatti in flashback concentrandosi di più su quella che è la fine del giallo, ovvero la parte più interessante anche se scontata. E il trucchetto dello scambio è vecchio come il cucco ma qua prende una parte importante come la prende Manetta che ha il ruolo che aveva Pippo nelle "Spiffony". I disegni del maestro Gatto impreziosiscono l'opera. Ultimamente uso molto il termine decorato ecco che mi tocca, si fa per dire, usarlo anche qua. Davvero ottimi i disegni di Luciano e si nota anche quel passaggio a un altro tipo di inchiostrazione che però ha ridotto ancora di più le ombreggiature che rendono questo giallo un po' troppo solare per trattare una trama così scottante e particolare. Per il resto, ottime le espressioni e il tratto. Maestro Gatto, lei e pochi altri siete davvero l'espressione che andare in pensione a 65 anni, per qualcuno, è una perdita se non per la società ma almeno per noi amanti del vostro lavoro.
E con questo concludo il mio papiro, ammetto di avere un po'esagerato ma lo faccio per rendere merito alle opere che questi maestri ci regalano, sperando che uno di questi possa continuare a farlo dopo essere ritornato :
Chissà a che mi riferisco?!