Paperinik e l'assistente impertinente: La trama è banalotta anche se ben articolata, direi quasi che funge da contorno agli splendidi disegni di Freccero, con molta voglia di fare ma poco stimolato dalla storia, che non gli offre situazioni in cui può esprimersi al meglio. Da sottolineare a pag.25, vignetta in basso, una rara perla. Quando mai si vedono questi splendidi campi sul Topo? Ispirato, il nostro Freccero si ripete a pag.26, terza vignetta, la migliore del numero. Peccato per il poco spazio utilizzato (una singola vignetta) perché un'altra visuale così sperimentale (naturalmente è relativo al Topo) ce la sogneremo per lungo tempo. Se ne potrebbero elencare molte altre, ma mi limito soltanto alla seconda di pag.33, con un uso geniale del nero. L'unica pecca sono gli occhi dei paperi, un tantino troppo vacui.
Paperino e il disperso ritrovato: flemmatica e riflessiva, soprattutto riflessiva. Ottimo ritorno di un grande del fumetto (Pezzin) coadiuvato da un altro grande che si fa poco sentire (Leoni). Il finale aperto, che non si vede quasi mai, è davvero azzeccatissimo. In questi tempi, una storia così è un regalo. Il finale veloce, ciminiano (
) ci porta magnificamente a quella situazione di incompiuto che sfocia nel farci ragionare sul messaggio della storia. Leoni alle matite non sbaglia, disegnando un buon numero di dettagli e regalandoci una vastissima gamma di espressioni. Se devo trovare il pelo nell'uovo forse il professore è troppo simile a un Pico con la testa gigante, ma magari è per donare l'aria proprio da professore.
Pillole di Pico - La mobilità sostenibile: Toh, questo è il numero dei ritorni. Lucci è assente da un bel po' e si vede con le proporzioni tra la testa dei paperi (piccola) e il resto del corpo; con gli sfondi però se la cava bene. Bella la quadrupla iniziale. Bosco ci racconta la storia con il solito mix di didattica e gags.
Papergerone e le guerre tuniche: La trama è in alcuni passaggi troppo rapida e poco chiara (esempio: perché a pag.111
i bassotti si ritirano anche se hanno le coperte?) ma la storia è divertente e scorre bene. I disegni mi sono piaciuti, soprattutto nella parte della tempesta di neve e nella prima tavola di pag.92; c'è un buon numero di dettagli.
Topolino ricercato speciale: Il lettore viene preso di controbalzo quando si vede svelato il piano all'inizio invece che nella parte finale della storia. Bello questo espediente, peccato però per lo svolgimento, già visto e abbastanza lento. I disegni di Gatto sono davvero adatti e ci viene regalata una splendida galleria di espressioni; anche le bolle di sapone sono rese bene.
Personalmente però, odio il Manetta senza sigaro. Mi sembra "nudo". Ah,
de gustibus...
Next: sono in estasi a guardare la perfezione della tavola di Celoni.