E' incredibile come una storia riesca, per la sua magnificenza, ad adombrare tutte le altre presenti nello stesso numero del "Topo". In quei casi vuol proprio dire che la storia è così perfetta, così armoniosa nello splendore dei disegni e nella pulizia della sceneggiatura da essere un pezzo pregiato tanto luminoso da rendere il resto tutt'al più simpatico.
Paperino e il Planetoide Attraente, come molte altre storie danesi che ho letto sui "Topi" recenti, punta troppo sull'assurdo fine a sé stesso per essere apprezzabile, condita poi coi disegni a me indigesti di Andersen, I Bassotti e la Caccia al Dolce Premio di Palmas/Amendola è un divertissement banale, le Pillole di Pico sulla burocrazia (Bosco/Pochet) svolge il suo compitino di breve. Spicca un po' più di queste 3, grazie alla sceneggiatura scanzonata e dallo spunto vincente e ai disegni di un Gottardo in forma, Zio Paperone, Rockerduck e i Consigli Incrociati, che sa divertire ironizzando con sapienza sul tema dei consigli d'amministrazione. Pdp e Rock sono in parte, e Paperoga è strepitoso!
Ma, come dicevo, tutto scolora irrimediabilmente di fronte alla storia che apre l'albo, a cui sono giustamente dedicati editoriale della De Poli e cover: Dracula di Bram Topker, di Bruno Enna e Fabio Celoni.
E' solo il primo tempo, e per dare il mio giudizio definitivo a questa storia occorre aspettare mercoledì prossimo con la conclusione, ma non si può negare che fin d'ora siamo al cospetto di una storia che decide di spingersi oltre i confini disneyani, di sperimentare sia graficamente che strutturalmente, in un gioco molto ben calibrato e coordinato tra lo sceneggiatore e il disegnatore.
I due autori li conosciamo bene: entrambi hanno partecipato alla premiata scuderia di PKNA, entrambi hanno poi differenziato la loro produzione lavorando in Bonelli, entrambi hanno comunque continuato a frequentare Disney (con Paperino Paperotto l'uno, con Epic Mickey l'altro), e sempre confermando il loro enorme talento e il loro grande amore per il medium fumetto.
Questa grande passione, unita a quella per il romanzo base di tutta la mitologia sui vampiri, è sfociata in questa lunga avventura che rientra nel filone storico delle Grandi Parodie Disney. E lo fa con pieno diritto, non solo per il seguire il Dracula di Bram Stoker ma anche per la grande qualità con cui viene realizzata la parodia: Enna riesce a scrivere una storia dai contorni realmente dark e inquietanti, dove la minaccia del Dracula interpretato da Macchia Nera si avverte con pesantezza e dove l'oscurità narrativa la fa da padrona. Dal canto suo, Celoni offre la sua arte al meglio del meglio, sperimentando soluzioni grafiche in ogni tavola, sfruttando inquadrature particolari, riempiendo di dettagli le vignette, offrendo un'aspetto "liquido" delizioso ai personaggi e contribuendo, con Mirka Andolfo, ad adottare una colorazione che qui si distingue in maniera importante per i chiaroscuri e le atmosfere che sa ricreare in tandem con disegni e sceneggiatura.
Il bello di tutto ciò è che Bruno Enna riesce comunque a utilizzare il suo fenomenale umorismo, di cui in Disney ha spesso dato prova anche e soprattutto in storie dal forte pathos, che si fonde perfettamente nell'atmosfera stemperando nei momenti giusti i toni cupi che avvolgono l'avventura, e quindi offrendo un controcanto ottimale all'opera.
I complimenti che la storia sta ricevendo da quasi ogni parte del web che si interessa di fumetti e di Disney in particolare sono più che meritati, e qui si sta solo aspettando la seconda parte, con tanto di bozzetti, dietro le quinte e interviste agli autori, per potersi sciogliere senza riserve alcune in complimenti più che dovuti per quella che promette di essere una delle perle più luminose degli ultimi anni di fumetto disneyano.