Di nuovo scusatemi per il ritardo
[
Dracula di Bram Topker (Enna/Celoni/Andolfo) davvero stupenda, penso di aver letto raramente storia scritte e disegnate con tale bravura, maestria e sprezzo dei pericoli che le mamme iperprotettive sempre rappresentano (
). A dispetto del commento negativo di Giorgio Pezzin, io la penso come la maggior parte degli utenti del forum: un capolavoro. Penso la migliore di un anno che si sta rivelando, e spero continuerà a rivelarsi, sempre migliore e ricco di novità belle e anche, purtroppo, brutte. Tornando alla storia, la sceneggiature di Bruno Enna è eccezionale, battuta splendide e facile da capire anche a me che tutto quello che so su Dracula sono i fatti noti a tutti e un trafiletto sul libro scolastico di Inglese. Il finale di questa prima parte è davvero spiazzante, ma se vogliamo parlare delle battute del numero bisognerebbe passarci delle ore. Come delle ore dovrebbero essere passate e ammirare, è l’unico verbo adatto, stupefatti i disegni acquosi e splendidamente adatti a decorare questo capolavoro del 2012. A volte capita che mi sfuggano certi particolari nelle storie e non ci passo molto tempo a cercarli ma con questi disegni guardarli è lustrarsi gli occhi. Da notare il trucco dell’alternare l’ombreggiatura a tratteggio e pennino con quella computerizzata più netta della altre. Oltre alla tavola iniziale da ammirare è pag.11 e sicuramente pag.21, inquietante al massimo, non credevo di stare leggendo Topolino. Davvero un capolavoro e mi fermo qua per avere qualcosa da dire anche sulla seconda parte.
Paperone, Rockerduck e i consigli incrociati (Nicolai/Gottardo) continua “l’apprendistato” di Riccardo Nicolai che ci delizia con una sceneggiature originale, atipica, con personaggi ben caratterizzati a volte troppo, quel Paperoga mi è risultato antipatico, altezzoso e egoista quando il vero personaggio è imbranato e coinvolgente questo è portato a fare battute che un po’snaturano la simpatia di un personaggio spassoso. Per il resto la storia prosegue senza intoppi e ci delizia ne finale con uno scontro doppio che mi ha fatto piegare in due dalle risate. In generale se la cava abbastanza bene alle sceneggiature ma alcuni passaggi mi sono sembrati forzati per fare la battuta, personaggi snaturati, comportamenti davvero strani, mantenendo però il divertimento che è obbligatorio in queste storie. I disegni mi sono sembrati buoni, espressivi ma non al top. Riescono a corredare la comicità della storia, ma non vi aggiungono ne tolgono niente. Neutri, ecco il termine giusto.
Pillole di Pico: La Burocrazia (Bosco/Pochet) prosegue la storica serie di brevi che oramai festeggia i 7 anni! Una tra le più longeve e simpatiche. Quindi va detto “bravo” a Marco Bosco che riesce a trovare sempre nuove idee per divertire in questa maniera. Devo dire che quando ho letto il titolo ho pensato subito a una storia come quella di Silvia Ziche di qualche numero fa. Invece mi accoglie una simpatica breve che ci spiega la burocrazia senza scagliare frecce troppo pesanti al tema ma che si concede qualche battutina sempre velata da spiegazione pacata come quella finale. I disegni di Pochet li ho trovati ancora da definire, bravo illustratore (le carte di WOM erano molto belle) ma nelle storia complete manca di qualcosa, ma con solo 35 storia all’attivo si può migliorare.
I Bassotti e la caccia al dolce premio (Palmas/Amendola) strana, potrebbe essere una riempitiva “diluita” e invece Angelo Palmas riesce a farle diventare una storia a tutto tondo, con finale a sorpresa e ricca di divertenti battute come le gag inscenate dal personaggio Golos-8 che richiederebbe una presentazione a tutto tondo anche se già questa storia ci spiega la natura di questa personaggio. Un personaggio che rivitalizza la storia dandogli un po’di comicità e di divertimento in più che quello delle delusioni che i Bassotti hanno ad ogni colpo, anche se questo sarebbe un colpo un po’più pulito rispetto ad altri. Finalmente scompare il canovaccio Bassotti vs. Paperone che è bello e divertente fino all’ultimo ma qualche volte bisogna prendere una pausa da questo canovaccio. I disegni di Amendola mi hanno soddisfatto abbastanza, migliori di altre storie dei suoi ultimi periodi, peccato per il Nonno Bassotto che mi risulta un po’ostico, con Grazia migliore sarebbero stati degli ottimi disegni.
Paperino e il planetoide attraente (Gilbert/Andersen) di nuovo una storia di dubbia qualità “Dalla Danimarca Con Furore”. Carina, con uno spunto che avrebbe potuto essere trasformato come la storia principale, ovvero inquietante, tenebroso, ricco di suspense e divertente allo stesso tempo; e invece ci troviamo una storielle che quella suspense non la sfrutta nel modo migliore e che la riduce a una storia qualunque neanche tanto bella. I tempi si potevano gestire in modo migliore, lasciando a Paperino prendere un po’ di fiato invece che scarrozzarlo di qua e di la senza sosta. Ecco un fattore che mi ha dato molto fastidio, la fretta che Paperino ha senza poi usare la macchina. La cosa più divertente della storia sono le gag di Paperino che sbatte le testa appena si è alzato per via dell’assenza di gravità, ripetuta fa morir dal ridere. I disegni di Flemming Andersen non mi hanno fatto impazzire anche se tuttavia non sono così indigesti, manca sempre quell’aiuto alla china di cui avrebbe tanto bisogno.