Un "Topolino" da avere, conservare, rileggere. Uno dei numeri migliori dell'anno.
E tutto questo grazie alla storia d'apertura!
Topolino e il Grande Mare di Sabbia (Radice/Turconi) è la seconda storia "estiva" preannunciata da qualche mese dai BigTurks, che arriva a distanza di due sole settimane da quella su Macchia Nera. La storia è addirittura pubblicizzata sul sito "Topolino.it" da
un'intervista ai due coniugi che parlano del dietro le quinte dell'avventura.
E il dietro le quinte è ovviamente uno dei loro tanti viaggi: anche quello nel deserto del Sahara è servito loro da spunto per una storia, una delle più belle e dolci tra quelle sfornate dalla coppia. Siamo agli inizio del 900, e anche se i Topolino, Minni e Pippo che vediamo recitare non sono quelli "standard" come comportamenti e caratterizzazioni sono esattamente loro
Teresa ancora una volta dimostra di conoscere e saper usare perfettamente i personaggi Disney e in special modo l'universo topesco, solitamente più difficile rispetto a quello papero. Invece qui abbiamo un Topolino ottimo, una Minni che (seguendo l'esempio di quella ottima vista in
Pippo Reporter) esce dallo stereotipo di apatica ragazza del protagonista per assumere un carattere forte e determinato che ben le si confà e infine un Pippo magistrale, bellissimo, che fa un passo avanti rispetto al reporter anni '30 per assumere un atteggiamento filosofico tout-court che gli calza a pennello, specie perchè mischiato con la sua vena di follia e distrazione.
L'atmosfera in cui i due autori mettono questi personaggi è d'effetto: il "grande mare di sabbia" è il deserto, e molto aiutano i disegni di un Turconi che ha ha fatto suoi gli splendidi panorami che ha visto coi suoi occhi e che ci regala delle vedute mozzafiato e spettacolari tra dune, rocce e cieli stellati.
La trama è semplice, ma proprio questo fa sì che la sceneggiatura abbia lo spazio per trasmettere emozioni dovute all'atmosfera così come alle relazioni tra i protagonisti. Il colpo di scena finale a me personalmente ha sorpreso (immaginavo che alla fine del viaggio Minni non avrebbe trovato lo scrittore che cercava, ma dove potesse trovarsi o chi potesse essere non l'avevo immaginato) e le ultime tre tavole sono poesia pura, e mi hanno fatto concludere la lettura con un bel sorriso.
La parte grafica di Stefano l'ho già lodata, occorre però dire che il suo tratto è ottimo anche nei personaggi (che belli che sono i 3 protagonisti!) e che non è secondario l'essersi occupato anche dei colori, e la cosa si nota in più vignette ed è un valore aggiunto non da poco.
Con questa storia i due coniugi confermano di essere nella ristretta cerchia degli autori migliori del "Topo" attuale e degli ultimi 10 anni, dato che quando lavorano in coppia sono sempre particolarmente ispirati e realizzano insieme storie indimenticabili.
Comunque anche il resto del numero non è male.
Paperino e l'Elmo degli Dei (Panaro/Freccero) è una storia in due tempi che segue il meccanismo classico di alcune avventure barksiane, con Paperino e nipotini sulle tracce di un antico reperto, in compagnia di uno studioso che li consiglia e di un nemico che li intralcia. Per come traspare l'esntusiasmo dei quattro paperi nel gettarsi nell'avventura, e per come è raccontata la storia, la storia - mi sbilancio - sembra barksiana anche come qualità e il che è notevole. Insomma, i miei migliori complimenti a Panaro sono dovuti, così come gli applausi li merita anche Andrea Freccero che regala dei disegni ottimi e perfettamente in bilico tra classicità e modernità.
Paperino, Paperoga e la Migliore delle Scuse (Vitaliano/Gottardo) è una goliardata, ma bella nel so genere. Uno spaccato assurdo e demenziale di vita quotidiana di Paperino (insinuata da Paperoga) ci sta tutto, specie in un numero estivo, e quando il mattatore è il nostro Fausto si può star certi che la storia non difetterà dal punto di vista della comicità. L'idea della catena di scuse assurde è ottima, soprattutto per come viene spinta all'estremo, e il tormentone "vi pare possibile inventare una scusa simile?" è ai limiti del geniale.
Insomma, questo numero è una delle letture migliori che si possono fare in questo agosto 2011