Ottimo numero davvero questo, con un paio di storie davvero interessanti: Paperinik e il fantasma fantatronico (Pesce/Vian) è una semplice storia da metà numero, alquanto sconclusionata ma con qualche trovata simpatica, mentre Paperino e la minaccia in miniatura (Agrati/Held) presenta un ottimo spunto che viene anche sviluppato bene fino alle ultime quattro-cinque tavole in cui il tema quasi surreale viene completamente buttato via.
Darkenblot - Il futuro è già qui - Le Meraviglie di Avangard City Casty/Pastrovicchio
Ed eccola qua la storia evento, quella attesa per settimane ed in lavorazione da anni a quanto pare. E per quest'opera ne è valsa davvero la pena. Quando un paio di mesi fa ci era stata annunciata la sua imminente pubblicazione dallo stesso Pastrovicchio, intervistato dal nostro Bramo, l'idea che ci si poteva fare era quella di una sorta di nuovo MM, seppur inquadrato nell'ambito del giornale Topolino, dal target medio assai più basso rispetto a quello della testata Disney di nuova generazione: ovviamente tutto ciò non poteva che far pensare tutto il bene possibile del progetto, ancor più se ad occuparsene c'era anche uno dei migliori sceneggiatori in circolazione, il buon vecchio Casty. Come ci si poteva immaginare, il Castellan ci mette ovviamente anche del suo in questo progetto, ed ecco quindi comparire nella seconda tavola della prima puntata una dottissima citazione al carcere topolinese di Altacraz, di scarpiana memoria. Ma, naturalmente, la storia offre ben altro: per prima cosa, assistiamo in diretta ad un tentativo di evasione di un villain, elemento stranamente assente nella stragrande maggioranza delle storie Disney, in cui il carcere, alle volte, non compare proprio. Sembra proprio di assistere ad una vicenda frapposta ad altre due, come, d'altronde, il viaggio in Europa di Topolino, solamente accennato, parrebbe rimandare a qualche storia, uso assai comune nelle storie dello Scarpa anni'80-'90, ma, a quanto pare, si tratta solo di un pretesto per dare la possibilità a Mickey di potersi immergere in un nuovo contesto, quello dell'avveniristica Avangard City. Contesto che, devo dire, non mi è piaciuto più di tanto; capisco che ambientare la vicenda a Topolinia avrebbe comportato, volenti o nolenti, l'obbligo di usare il solito cast di personaggi, mentre qui si è completamente svincolati, ma le atmosfere di questa città-modello mi sono sembrate un po' claustrofobiche e, sarà perchè vengo fresco fresco dalla lettura dei volumi di PK, ma avrei preferito che il nostro si muovesse in un ambiente più familiare seppur profondamente rinnovato. Ma tant'è, almeno ci si rifà con i tocchi tipicamente castyani che citano Asimov ed offrono gag simpatiche come quella del giudice. Complessivamente, però, questo primo episodio non ha fatto nient'altro che fornire le premesse dell'intera vicenda e, in fin dei conti, non si è certo detto molto, visto anche il numero di tavole a disposizione. Ovviamente, inutile parlare del Pastro: il suo stile è terribilmente accattivante ed ho notato che in certi punti rassomiglia parecchio a quello di Casty, favorendo una certa mimesi tra scrittore e disegnatore.
Paperi Palindromi Bosco/Sciarrone
A leggere l'editoriale della De Poli, pensavo di ritrovarmi davanti alla saga annunciata in anteprima dalla Ziche durante l'intervista del Tg3 di qualche settimana fa. Invece, ecco questa inusuale storia di Bosco. Devo dire che la prima parte è infarcita di clichè e stereotipi fino al midollo, con tutti i personaggi che devono sottolineare i loro aspetti peculiari, da Paperone e l'usura della palandrana (divertente però la battuta della ghiaia) a Ciccio che un po' dorme e un po' parla di cibo, passando per una Paperina più frivola che mai. E' pure vero che per una storia di questo tipo non sono certo i dialoghi ciò su cui si punta di più, dialoghi che, però, in alcuni punti non hanno nemmeno tanto senso, ma è pur vero che il palindromo è solo grafico e, quindi, il lavoro più grosso lo fa Sciarrone (a proposito, ottimi i disegni) seguendo l'originale idea di Bosco. Niente di imperdibile insomma, ma comunque qualcosa di assai sfizioso che fa piacere trovarsi a leggere a metà albo.
I Miti di Paperogate di Creta - Paride Paperoga e il pomo della discordia Gagnor/Gottardo
"La dea protettrice delle riunioni di condominio", lol. Questa è una storia terribilmente divertente, fatta di gag assolutamente esilaranti e disegnata davvero bene da un Gottardo stilisticamente in evoluzione. Notevole il recupero di Paperetta Yè-Yè nelle vesti di Atena ed assai sghignazzevoli le sequenze del concorso di bellezza; e fa davvero piacere vedere uno po' di satira sociale su Topolino. Ciccio praticamente anonimo ed ininfluente allo sviluppo della trama, ma tant'è, non è certo questo l'importante.
Topolino e il ricercatore ricercato Pesce/Palazzi
Doppia razione di Pesce questa settimana. E ricordate che dopo tre giorni inizia a puzzare. Ok, battute squallidissime a parte, questa storia è di gran lunga migliore di quella di Paperinik ed è davvero interessante per svariati motivi. Primo, abbiamo una seconda apparizione del carcere di Altacraz a distanza di poche pagine e questo fa sempre piacere. Secondo, il cartello stradale mostrato nel flashback che riporta i nomi di Topolinia da una parte e quello di Giuncavilla dall'altra e questo rimando, unito a quello carcerario, fa capire che Pesce ha recuperato il setting della Calidornia, la regione la cui cartina veniva mostrata nello splash-panel de Topolino imperatore della Calidornia di Scarpa e che comprendeva, oltre a Paperopoli e Topolinia, la stessa Giuncavilla, la città in cui si svolgevano le avventure del coccinello Buci. Insomma, tutto questo, unito alla vicenda raccontata, rende la storia sicuramente degna di nota e fa guadagnare parecchi punti a Pesce che dimostra di saper realizzare qualcosa di quantomeno rilevante.