TOPOLINO E I SEGRETI DELL'AREA 52
Il titolo sarebbe stato più adeguato se al posto del solito Topolino (qui un po' sbiadito) Casty avesse messo Pippo (il motore della storia). Solo un sognatore come lui può insistere in ricerche ritenute inutili per poi arrivare involontariamente a scoprire qualcosa in più. Ottime le caratterizzazioni dei personaggi, tipico delle storie castyane. Pastrovicchio si conferma uno dei talenti Disney più bravi (sua anche la copertina).
GRAPHIC STORY - DIETRO LE QUINTE DEI WIND MUSIC AWARD
SuperSpot per questa manifestazione canora anche se Paperino e Paperoga all'Arena di Verona fra Emma (coi suoi fans), la Pausini (coi suoi bodyguards), i Modà e l'Amoroso, proprio non ce li vedo.
STREET SOCCER SQUAD - UN MISTERO DA CAMPIONI
Queste storielle per bambini di tutta Europa potrebbero avere sviluppi più interessanti se in seguito abbandonassero i viaggi nello spazio o nel tempo (non se ne può più, Londra 2012 a parte) e si concentrassero di più sulle rivalità metropolitane fra bande di quartiere, dandoci nuovi spaccati di vita paperopolese.
COMMESSI PAPERI - HOME VIDEO
Nonostante i disegni sempre troppo 'anatrini' di Amendola, la breve centrale è simpatica e godibile: Panini rende fin troppo educati e pazienti Paperino e Paperoga, vittime di troppi 'criticoni'.
ZIO PAPERONE E LA PIUMA DI DUDU
Storia italiana dal titolo graficamente danese. Si intravede (solamente, purtroppo) nei disegni il vecchio tocco di Chierchini dai caratteristici interni di cucine anteguerra e scrostate e di uffici intasati di monete e volumi cartacei. Sono i tratti dei volti dei paperi a farmi rimanere ogni tanto perplesso. Chantal Pericoli arricchisce e colora un plot usurato anche se, da donna, cade nella trappola tutta italiana di presentare i personaggi femminili sempre molto più giovani dei partners maschili (vedasi anziano re e moglie con la metà dei suoi anni): forse la Chantal guarda troppa tv.
LONDRA 2012 - CACCIA ALL'ORO: BERLINO 1936
Quella che immaginavo ci avrebbe accompagnato per buona parte dell'estate si riduce ad una storia di sole tre puntate; peccato perchè era partita bene e prosegue meglio: Gagnor riesce con raffinata e attenta maestrìa a parlare di nazismo e razzismo (toccante la tavola con i ripetuti 'perché' di Pippo e lo sguardo attonito di Mickey, Donald e Scrooge). Però dobbiamo ricordare che, nella realtà, Jesse Owens ebbe più problemi nella sua patria dal razzismo legalizzato (l'Apartheid non è stata solo sudafricana) che non in quei pochi giorni a Berlino: nel suo libro di memorie l'atleta plurivincitore smentisce che Hitler non abbia voluto stringergli la mano ma che, vedendolo passare a bordocampo e non potendolo raggiungere, gli sorrise e lo salutò col classico braccio alzato. In tutto questo c'è anche spazio per un pizzico di Roma 1960 (potevano dedicarle una puntata intera se solo la storia fosse stata più lunga) e addirittura una romantica vignetta con Paperone e... Brigitte (che impersona Leni Riefensthal, la famosa regista del documentario su Berlino '36, vicina al regime).
EXTRAFUMETTO
Fra i tributi dei disegnatori di 'Topolino' dedicati ai 20 anni di Disneyland Paris i più che mi hanno colpito sono quelli di Mangiatordi (un Mickey-Tour Eiffel) e di Faccini (un Paperino volante su Parigi che ricorda certi disegni pubblicitari degli anni 20).
Poi due interessanti pagine dedicate al campione d'atletica Usa Jesse Owens (protagonista nella puntata di 'Londra 2012') che, oltre al saluto di Hitler, a Berlino ebbe anche un gesto di 'fratellanza olimpica' da parte di un atleta tedesco mentre a casa sua (in America) era costretto a vivere, insieme ad altri neri afro-americani, all'esterno del campus universitario, riservato ai soli bianchi, e a pranzare in ristoranti per soli neri nei viaggi con la squadra sportiva.
Infine lo sport 'pulito' del primo Trofeo Topolino Calcio in Val d'Aosta con 1000 partecipanti (ragazzini di 9/10 anni), 400 partite giocate, 73 squadre di sei nazioni.