Ciao a tutti,
come sempre, ho letto con attenzione i vostri post sulla mia ultima storia e, riprendendo il filo diretto consueto che, ormai da anni, ho con voi, vorrei esprimere i miei commenti a riguardo.
Fermo restando che ognuno ha il pieno diritto di gradire o meno una storia, mi sempra poco simpatico fare confronti con quelle di altri autori perchè ognuno di noi ha la sua personalità, il suo stile...
Uno stesso autore, poi, pur mantenendo la sua riconoscibilità, si evolve con il tempo, come è giusto, altrimenti sarebbe sempre uguale a se stesso, fossilizzandosi!
Detto questo, passiamo a Manetta.
E' vero, in diverse storie, soprattutto negli anni '90, si è preferito mostrarne il lato comico, ma questo non vuol dire, almeno secondo me, che sia soltanto una "macchietta" e che dobbiamo vederlo unicamente come un "personaggio che fa ridere", la cosa mi sembra riduttiva...
Chi conosce le mie storie, passate e recenti, sa che, a volte, amo fare emergere anche il lato umano dei personaggi. In questo caso, partendo da uno spunto semplice, (la visita di un amico perso di vista da anni), ho cercato di mostrare un po' del mondo dell'ispettore, anche quello introspettivo di fronte al possibile inganno, la beffa, il tradimento. Ecco, perchè ragiona, agisce... come un uomo, in questo caso un poliziotto, non limitandosi soltanto (perchè li combina anche nella mia storia) a fare pasticci!
Vedete amici, i personaggi Disney non sono che "maschere" (per restare in tema con il titolo della storia) dietro le quali si nasconde una richezza di risvolti umani: è per questo che sono amati da generazioni!
Un saluto a tutti e alla prossima!