Copertina di Alessio Coppola: ahimé, me la vedo già candidata tra le peggiori dell'anno.
Topolino, Minni e la città sempre accesa: notevole storia che riesce a coniugare il tema della settimana con quello di cui da tempo Topolino ha deciso di essere testimonial. Storia da considerarsi "su commissione", quindi, ma comunque ben riuscita. Pastrovicchio potrebbe sforzarsi di fare di Minni qualcosa di più di un Topolino col fiocco, e la
murinità dei due pantegani da lui disegnati ha dell'inquietante: nella prima vignetta di pag. 30 perdono qualsiasi umanità e diventano in tutto e per tutto due topi che si strusciano, con tanto di bavetta! Eeeeeek! :o
Paperinik e l'amore nell'oblio. S-u-b-i-t-o questa storia in lizza per la migliore del 2010. SUBITO. Sceneggiatura e regia da Oscar, colori e atmosfere angoscianti, dialoghi che fanno male al cuore. Suspense e tristezza quasi insostenibili, fino alla liberazione finale che fa tirare un vero sospiro di sollievo. Prestazione imperiale di Mottura, con espressioni e pose mai viste (pag. 79 e 84) e vignetta sestupla finale da incorniciare. Eccelsa, un vero capolavoro contemporaneo.
Pillole di Pico- L'amore. La annovero tra le meno riuscite della serie. Tosolini, per quanto mi riguarda, è perso (cos'è quella roba in fondo a pag. 100?!! :()
Basettoni e la festa dei cuori: eeeeeh be', ma cariiina! In partenza sembrava la storia più scontata che si possa immaginare, e invece è tutta da lodare (a parte per chi griderà
fuori continuity! /). Buffissime le gag con Topolino
Soldati mi piace assai di più nel mondo dei Topi.
Brigitta agenzia asso di cuori: una questione di rima. Prevedibile in buona parte, eppure piacevole (nota: per una volta c'è una perfetta sconosciuta in un ruolo che abitualmente viene occupato da Miss Paperett). Barbaro fa alcuni ottimi primi piani, però per la maggior parte delle vignette è davvero irregolare e affrettato, e ha una pennellata di rara schizofrenia, talvolta grassissima, talvolta sperduta in contorni spezzati e dimenticati.
Next: la quadrupla che apre la prossima palese ciminiana sia di memento per tutti sul
perché c'è
bisogno di Giorgio Cavazzano per queste storie. Se non fosse per lo "Zio Paperone" nel titolo, tutto farebbe presagire un Racconto intorno al fuoco.