Piuttosto a sorpresa, ieri mattina mi ritrovo senza averlo preventivato a comprare il nuovo numero del "Topo", dopo aver letto qui e in molti angoli del web tessere le lodi dell'operazione alla base della prima storia, e anche la sua riuscita.
Il giornale si apre infatti con
Bum un ranger in azione, di Corrado Mastantuono, che realizza i testi e i disegni di una storia assolutamente peculiare. L'autore decide infatti di omaggiare la sua "altra metà del cielo" professionalmente parlando, vale a dire
Tex per cui da anni disegna storie della serie regolare, facendo interpretare la parte del coraggioso ranger nientemeno che a Bum Bum Ghigno, personaggio creato dall'autore a metà anni '90 e che da allora è comparso in molte avventure papere. In questo gioco delle parti Paperino diventa Pap Carson e Archimede Architaigher, ma ancora più della genialità delle parti interpretate la storia si distingue per essere un omaggio nel senso più genuino del termine: l'avventura che i tre protagonisti affrontano ricalca un classico plot di
Tex (una strana entità infernale minaccia la proprietaria di una fattoria per farla sloggiare), con strizzatine d'occhio e rimandi al personaggio Bonelli, aggiungendoci però la follia di Bum Bum e alcune gag e battute davvero irresistibili e mai sciocche o invasive.
Le citazioni sono tante, tutte simpaticissime, e soprattutto verbali: non è così comune leggere oggigiorno sul settimanale Disney espressioni come "satanasso", "tizzone d'inferno", "figlio del demonio", "gran putifarre", "peste!", ed è davvero una goduria. Menzione speciale alla "bistecca alta tre piedi"
Graficamente, siamo dalle parti dell'eccellenza: che Mastantuono fosse diventato negli ultimi anni uno dei migliori disegnatori Disney era cosa nota, ma in questa storia si nota particolarmente per la cura dei costumi (fedelissimi a quelli dei personaggi texiani, anche se la camicia gialla del ranger è di qualche taglia in più
), per i bellissimi sfondi da selvaggio west e per le numerose scene di sparatorie, e non è facile vedere Paperino che imbraccia un fucile.
Ne risulta una storia davvero ottima, che suggella un sodalizio imprevedibile tra due istituzioni del fumetto italiano come lo sono
Tex e "
Topolino", e che intendo come un personale atto d'amore dell'autore, che porta uno dei suoi contributi più significativi all'universo Disney (Bum Bum) nell'altro universo narrativo che gli è così caro. Segnalo la citazione nel nome del locale dove i nostri vanno a mangiare, "Chain of Nolitta"
Si evince anche dalla bella intervista all'autore presente subito dopo la storia, dove Mastantuono dichiara il suo amore per Disney e Bonelli e spiega le motivazioni che l'hanno spinto a realizzare una storia del genere e le difficoltà incontrate (come il modo in cui disegnare i cavalli).
Niente da aggiungere, se non che questa è una nuova testimonianza di come può essere fresco e interattivo il fumetto Disney, capace di gettare ponti con altre realtà del medium e di farlo con autori di grosso calibro e con storie di alta qualità.
Il "Topo", poi, non pago di tanta delizia propone un'altra storia davvero bella, divisa in due tempi.
Paperino Paperotto e la Scuola con la "Q", scritta da Bruno Enna e disegnata da Roberta Migheli per la prima parte e da Giampaolo Soldati per la seconda.
Enna è da sempre il migliore interprete delle avventure del giovane Paperino e dei suoi amici in quel di Quacktown, fin dalle prime storie di fine anni '90. Negli ultimi anni con le sue saghe ha confermato tale trend e questa simpaticissima storia è semplicemente un nuovo lavoro di ottima fattura. Ci sono le novità, c'è l'intrigo, c'è un personaggio ambiguo che nella fantasia del paperotto accresce la sua pericolosità, c'è miss Witchcraft più umana che mai e con ella lo sceriffo Marble... c'è tanto cuore, avventura e divertimento spensierato, insomma, che sono gli elementi che mi facevano apprezzare molto queste storie un decennio fa e che ritrovare in tutta la loro freschezza oggi non può che farmi un grandissimo piacere. Tanto di cappello a uno dei migliori sceneggiatori sulla piazza.
I due disegnatori non sono invece tra i più blasonati, perlomeno nella mia personale classifica, ma devo dire che in questa storia riescono a realizzare tavole più che sufficienti, realizzando in generale belle tavole.