Da bonelliano (abbastanza tiepido, invero), ho preso il topo, per la curiosità di vedere un artista delle due "scuderie", cimentarsi in un "amalgam" (citazione dotta ^^)
Devo dire che la storia in se è altalenante
Sulla bilancia posso mettere i pregi di un linguaggio meno soft, armi da fuoco, minaccie esplicite, paesaggi straordinari, degni del gottfredson dell'epoca d'oro (quindi non "gommosi"); ma sul piatto dei difetti devo irrimediabilmente metterci il senso di "autocelebrazione" del Mastantuono Nazionale.
Intendiamoci, è un grande e si merita tutto il rispetto e l'ammirazione che ha dai fans (anche da me), ma in questo caso si vede chiaramente che la storia non l'ha scritta per rendere un servizio a Topolino (rivista) o a Paperino (personaggio), nè a Tex o alla Bonelli.
Mastantuono ha scritto una storia per celebrare il suo tenere "un piede in due scarpe" (seppure con una bravura, come ho detto, sopraffina).
Infine, i personaggi scelti per interpretare i rangers non sono adatti.
Il protagonista è Bum Bum, cioè un personaggio non disney, ma di Mastantuono (tanto che ne ha la gestione esclusiva), e Paperino e Archimede sono quanto di più out-ot-character ci potesse essere.
Per esempio, per "Capelli d'argento" ci sarebbe stato assai meglio zio Paperone, o Pico.
Diciamo che, tra pro e contro, la storia procede bene, però non è abbastanza; e gran parte della mia incertezza risiede nel fatto che è una storia TROPPO autoriale.