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Spezzo una lancia in favore del povero Held, a me piace :(

Il mio commento:
DD - Codice Olimpo: voto 8
Ben si conclude questa nuova saga di DD dove non mancano i colpi di scena e le sapienti trovate. Gervasio mi è sembrato meno ispirato rispetto ai disegnatori precedenti.
Zio Paperone e la crociera delle astuzie: voto 7,5
Avventura divertente e leggera per Panaro e Held che ho trovato molto in forma.
Andiamo al cinema? L'horror: voto 6,5
Una delle migliori riempitive di Bosco con battute e gags azzeccate anche se alcune di loro erano di seconda mano.
Cuordipietra Famedoro e i rischi del business: voto 7,5
Contento per il ritorno di Cuordipietra. La storia ha una trama piuttosto prevedibile, Andersen così così.
Indiana Pipps e i frutti di cristallo: voto 7,5
Giallo semplice e prevedibile comunque leggibile. Nulla di nuovo per Indiana Pipps

DOUBLE DUCK - CODICE OLIMPO (quarta puntata)
Artibani/Gervasio/Monteduro

Caspita non sono riuscito a terminare di leggerla; ma devo dire che quando "mi hanno disturbato" ero arrivato a un punto cruciale ed ero davvero preso, e questo è certamente molto positivo

Caspita non sono riuscito a terminare di leggerla; ma devo dire che quando "mi hanno disturbato" ero arrivato a un punto cruciale ed ero davvero preso, e questo è certamente molto positivo

Cosa ti ha disturbato??

3) Qui, Quo e Qua non fanno che seguire le indicazioni che dà loro  Archimede: sono abbastanza addentrati nel mondo dei computer per essere guidati da questi ad effettuare collegamenti e ad usare il pc secondo le indicazioni che dà loro l'inventore.

Voglio credere che basti collegare una semplice USB, o simile, perchè vedere QQQ aprire e modificare quello che è un odierno lettore MP3 con saldatore e il resto, nell'era della microelettronica (se i miei ricordi non stanno sbagliando, non ho il topo ora con me), è troppo incredibile anche per Archimede  

Si, lo so, è strano anche il fatto che dei paperi parlanti vestiti parlino, era per fare discussione  

DOUBLE DUCK - CODICE OLIMPO (quarta puntata): Fantastica come le prime tre puntate, come hanno detto tutti in precedenza, degna conclusione di un'avvincente storia.
ZIO PAPERONE E LA CROCIERA DELLE ASTUZIE: Molto carina, eccetto per i plot holes su menzionati.
ANDIAMO AL CINEMA? - L'HORROR: Piacevole da leggere e divertente, mi ha ricordato molto quei cartoni animati con Pippo protagonista accompagnato dalla voce del narratore.
CUORDIPIETRA FAMEDORO E I RISCHI DEL BUSINESS: Ho apprezzato l'apparizione di Famedoro, anche perché vederlo su testate italiane è più raro, e a volte è più piacevole di Rockerduck proprio per questo. Per il resto, storia scorrevole.
INDIANA PIPPS E I FRUTTI DI CRISTALLO: Abbastanza carina, mi è piaciuta l'aria da giallo piuttosto che d'avventura (anche se in genere preferisco la seconda).

Voglio credere che basti collegare una semplice USB, o simile, perchè vedere QQQ aprire e modificare quello che è un odierno lettore MP3 con saldatore e il resto, nell'era della microelettronica (se i miei ricordi non stanno sbagliando, non ho il topo ora con me), è troppo incredibile anche per Archimede  

Si, lo so, è strano anche il fatto che dei paperi parlanti vestiti parlino, era per fare discussione  

Ciao Alby87,
ti spiego esattamente come funziona la cosa.
Come saprai, è possibile collegare un lettore Mp4 al computer per scaricare brani. Il pensolettore della storia è appunto, come avrai letto, un lettore Mp4 modificato da Archimede... Qui, Quo e Qua chiedono all'inventore se il congegno è collegabile al computer e può essere utile per captare la provenienza dei pensieri dei Bassotti.
Archimede conferma e dà loro tutte le indicazioni per effettuare il collegamento (non ci sono quindi modifiche del pensolettore, saldature o altro) spiegando come realizzare l'idea, cioè captare l'isola, tra tutte quelle disabitate, da cui proviene il pensiero dei Bassotti.
Spero di essere stato sufficientemente chiaro nella spiegazione e ti saluto augurandoti buon Topolino!

Questa settimana avrei voglia di stringere tra le mani un’alabarda spaziale (per chi non lo sapesse, è una doppia alabarda lunga 18 metri, le cui lame, più dure del diamante, sfondano lastre di titanio di 8 metri per solo effetto del loro peso), ma non perché il Topo abbia storie brutte: solo che per me, e credo per tutti coloro per i quali Topolino è stato un riferimento culturale e vogliono che il giornaletto continui ad esserlo, è assolutamente intollerabile che nella prima storia si scriva “avresto” invece di “avresti”, e nell’ultima “vece” al posto di “vede”. Intollerabile, ribadisco, per non usare altri eufemismi (vocabolo del quale conosco perfettamente il significato, e che non sto usando a casaccio come potrebbe sembrare ad un lettore poco attento). Ovviamente, la suddetta alabarda andrebbe sperimentata sugli autori dello scempio del quale ho appena accennato… Se Valentina De Poli o chi per lei fosse in lettura, tenga conto del fatto che non è la prima volta in cui ci lamentiamo di codesti barbari sfondoni, che si potrebbero evitare con un poco d’attenzione. Sempreché si richieda questa attenzione ai letteristi: ma scrivere una storia con simili strafalcioni mi pare quasi offensivo per gli sceneggiatori, che si vedono macchiare il lavoro in modo praticamente indelebile…

Vabbé, passiamo al resto del commento:

Doubleduck: Codice Olimpo, quarta parte, Artibani-Gervasio: finale pirotecnico per una saga splendida! Ora posso dare il commento definitivo: Artibani ha costruito un vero gioiellino per tempi comici, per suspense, per scorrevolezza dei dialoghi e caratterizzazione dei personaggi. Come sapete, io non amo DD, che considero un inutile clone delle PKNA, ma storie come questa sono oggettivamente favolose: ti invogliano a leggerle anche se il protagonista non ti garba più di tanto! Applausi e giù il cappello, ragazzi: così si può scrivere una storia Disney, ed un giovane Maestro come Francesco nostro ce lo ha saputo ricordare nel migliore dei modi. Gervasio si supera ai disegni, migliori della sua già stratosferica media. Si vede che la storia è piaciuta anche ai quattro artigiani della matita, perché tutti hanno sfoderato il loro repertorio migliore, per la gioia visiva di noi lettori! Saga veramente da urlo. Rovinata da una sola, stupida, evitabilissima, deprecabile, insopportabile castroneria di rara dabbenaggine, non riconducibile allo sceneggiatore…

Zio Paperone e la crociera delle astuzie, C. Panaro-Held: cambiamo Maestro, cambiamo registro di narrazione. Ma la storia è godibile in ugual misura, perché Carlo Panaro continua nel trend delle sorprese che contraddistingue la sua ultima produzione. Anche stavolta niente è ciò che sembra, quindi, ed il più classico dei cliché sullo Zione, ossia una corsa all’affare contro Rockerduck, si traduce in una storia piena di divertenti intrighi, dove le gag spassose non mancano mai e dove l’ultimo ribaltamento di fronte capovolge tutto ciò che ci aspettavamo. Altro stile narrativo, dicevo, ma il risultato non cambia: se una storia è bella e scorre via bene, non ci sono santi che tengano, nel senso che è oggettivamente bella e basta. Held molto carino, in netto rialzo rispetto ad altre sue ultime prove; molto classico ma non di certo “rudere” nel modo di disegnare. Applausi ancora!

Andiamo al cinema: l’horror, Bosco-Gervasio: divertente riempitiva che prende in giro tutti gli stereotipi dell’horror! Bosco si conferma re di queste storielline senza pensieri, ed un Gottardo in buona forma rende al meglio le espressioni dei personaggi! Quattro sane risate non vi saranno tolte da nessuno, fidatevi!

Cuordipietra Famedoro ed i rischi del business: Erickson-Andersen: premetto di non essere un fan di Cuordipietra, al quale ho sempre preferito Rockerduck. Ma la storia, nella sua “semplicità” danese, non è male affatto. Non tanto negli ostacoli a Paperone, davvero stereotipati, o nei colpi di fortuna gastoniani, più banali che mai, ma nel finale che ancora una volta ribalta tutte le prospettive e rivaluta tutta questa storia. Andersen, se disegna più “tranquillamente”, non è malissimo: anzi, sta facendo passi da gigante nel migliorare il suo stile, pur restando anni luce lontano da quelli di casa nostra, s’intende!

A cena con Indiana: Indiana Pipps e i frutti di cristallo, Figus e Sarda-Meloni: non trascendentale storia di Indiana, ma superiore alla deriva che il personaggio stava prendendo. Godibilissima, quindi, per una divertente indagine dove il ladro non è poi così cattivissimo come si potrebbe essere portati a pensare! Meloni regge tranquillamente: non ha picchi enormi, ma almeno non ha cadute di tono o vignette inguardabili. Però può e deve fare moltissimo di più.

Vorrei dire che questo è un gran bel numero, con ottime storie a contorno del fulcro DD. Vorrei. Vorreo, direi quasi… Detto tutto, va’, che è meglio…

PS: Scusate il ritardo. Ero al mare, e col blocco della scorsa settimana non ho postato in tempo!

Doubleduck: Codice Olimpoi. Gervasio si supera ai disegni, migliori della sua già stratosferica media.

Avvocato... mi inchino e ringrazio, felicissimo che ti sia piaciuto il mio lavoro (su quello ottimo di Francesco non c'erano dubbi!).

Avvocato... mi inchino e ringrazio, felicissimo che ti sia piaciuto il mio lavoro (su quello ottimo di Francesco non c'erano dubbi!).

Abbi dubbi!

Prendersela comoda è la mia filosofia.
DoubleDuck Codice Olimpo: Quarto episodio (Artibani/Gervasio) Una chiusura ottima, con il mistero che s'infittisce a la trama che si srotola stendendosi tranquillamente sulle pagine di questa ultima puntata. Il nostro Artibani non smentisce la sua eccelsa bravura, confezionando una trama molto curiosa e con un colpo di scena finale che arriva quando tutti non se l'aspettano. Ottimo MG, anche se devo dire che mi sarebbe piaciuto se avesse usato un pelino di più il pennino, un tono un po'più cupo, tratteggiato sarebbe stato perfetto, ma accontentiamoci di splendidi disegni, non perfetti ma splendidi lo stesso.
Zio Paperone e la crociera delle astuzie (Panaro/Held) una bella storia, carina, divertente ma di certo non rappresenta il top di Panaro. Si legge ed è simpatica ma sarebbe facilmente dimenticabile, ma ciò che la rende ricordabile è la sensibilità del Maestro Panaro che, per me, è stato davvero bravissimo nell’evitare di urtare la sensibilità altrui. Ottimo Held, sempre ottimo.
Andiamo al cinema: L’horror (Bosco/Gottardo) divertentissima, una tra le più divertenti dell’anno. Bosco che sforna una storia da sganasciarsi (ridente località ). Gottardo buono, devo dire che l’espediente di appesantire la china da bene l’effetto horror/comico che si vuole dare, ma forse andava calibrato meglio nella parti più “solari”.
Cuordipietra Famedoro e i rischi del business (Eryckson/Andersen) ritorno di Cuordipietra sul topo che vale già tanto, ma purtroppo la trama è poco più che decente. Barksiana fino allo sfinimento, e con una serie di incastri che non dicono nulla di nuovo. Qualche risatina la strappa ma poco di più. Andersen che continua il suo delirio nel ripasso a china, con dei passaggi in cui i personaggi perdono spessore.
Indiana Pipps e i frutti di cristallo (Piras-Sarda/Meloni) una breve allungata, niente di più. Qualche ritocco alla trama c’è ma è una breve allungata, mi dispiace. Carina, divertente, simpatica e tutti gli aggettivi del caso ma lascia sempre traspirare una aria di tirare la storia allo sfinimento. I disegni sono buoni ma non eccezionali, comunque si sfogliano bene.
Un numero che parte con una conclusione, ma lo fa molto bene. Poi si ondeggia sul buono/ottimo e poi si riscende verso il buono/decente.