Che bello sapere di essere circa dieci numeri indietro nella recensione (riduco di qualche riga anche la recensione per velocizzare).
DoubleDuck: Codice Olimpo (1° puntata) (Artibani/Cavazzano/Monteduro) inizia l’ennesima saga di DD e la seconda saga dedicata alle Olimpiadi, e come inizia! Subito Francesco di fa capire che le cose non saranno come al solito, il canovaccio sarà ripetitivo ma far partire una storia con un dubbio importante come quello dell’onestà di Gizmo non è male. Seguono due trovate niente male per trasferirci in Inghilterra e vedere una sfilza di gag formidabili riguardanti i servizi segreti inglesi. Subito facciamo conoscenza del cast che ci accompagnerà per queste quattro settimane, tratteggiato superbamente da Giorgio Cavazzano che giunge ad auto citarsi in Daniel Sinclair. Una prima parte molto, molto comico che ci fa pregustare quell’avventura e quell’azione che vedremo poi. A disegnare un Giorgio Cavazzano sperimentale e veramente in forma, viene penalizzato dal formato un po’piccolo per cui non si vedono bene certe vignette troppo piccole, ma aguzziamo al vista e godiamocele fino in fondo.
Zio Paperone e i tesori del Grande Blu: L’oro delle Cicladi (Nigro/Tosolini) Sisto Nigro tenta con questa serie di uscire da quella sfilza di sceneggiatori che sono caduti nell’anonimato per la loro non eccelsa bravura, e purtroppo non ci riesce. Sforna una storia carina, dialoghi buoni, ottima la figura di Battista e di Miss Paperett che vengono rivalutate, peccato che sia la stessa salsa a cui ha cambiato il colore ma non il sapore. Difetto fondamentale suo è stato quello di rovinare il tutto presentando subito il cattivo come tale, se ci avesse aggiunto anche un po’di giallo allora la storia sarebbe stata molti meglio, ma rimane tra le storia che non hanno niente di particolare. I disegni di Tosolini non sono male, ma non adatti per una storia che meriterebbe un autore più realistico negli sfondi e nella rappresentazione dei tesori e delle antichità ritrovate da ZP.
Topolino e la telefonata fuori tempo (Panini/Asteriti) oramai le brevi vengono realizzate da Panini, Gagnor e ogni tanto Bosco. Dei tre Panini è quello che meriterebbe più fiducia per diventare più importante (gli altri due hanno già una discreta carriera alle spalle, non sono dei semi esordienti). Carina, qualche battuta carine ma niente di che. Asteriti sempre in forma e capace di realizzare dei disegni ottimi e ho notato un voglia di uscire dalle vignette dei disegni inusuale per Sergio Asteriti.
Paperino in: Cerco casa ostinatamente (Cirillo/Camboni) l’esordiente Jacopo Cirillo ci regala una citazione, solo nel titolo, a un programma in onda su Real Time per una storia che prosegue su altre vie rispetto alla citazione regalandoci una serie di gag stupende per una storia che fa divertire e lo fa senza trascurare esageratamente la trama che rimane interessante e carina. Camboni ritorna con il suo tratto sottile e dettagliato, ottimo. Un esordio niente male per la new entry che potrebbe rappresentare una carta in futuro importante per la qualità del topo.
Archimede e l’aiuto di troppo (Gilbert/Pujadas) “Dalla Danimarca con furore” abbandona i McGreal e Andersen per ripiegare su Micael T. Gilbert e Antoni Bancells Pujadas. La sceneggiatura cucita dal primo, moraleggiante, non è brutta ma non brilla nemmeno. Una storia carina, senza buchi nella sceneggiatura ma che non rientra di certo tra le migliori del numero. La si può premiare di certo per l’originalità, ma è l’unica cosa che la renderebbe speciale. “Toni” invece cuce il tutto con dei disegni ottimi, che si ribellano spesso alla gabbia delle vignette per creare cerchi e altre figure geometriche. Ottimi i disegni ma la trama rimane nella sufficienza.
Un numero che parte bene, scende un pelino nella normalità, continua sullo stesso binario e poi un'altra impennata e una discesa verso la normalità. Non male, non si scende nel brutto, almeno.