Un numero coi BigTurks è sempre una festa. E dopo che ci hanno regalato un sacco di capolavori con i Topi, tornano dai Paperi per regalarci una storia che parte come molte altre per poi deviare subito, con una variazione base, e per poi andare a raccontare un nuovo viaggio dei coniugi Turconi coniugato per i personaggi Disney.
Capita così che ti nasce Zio Paperone e l'Isola senza Prezzo (Radice/Turconi) dove Paperone parte per una sperduta isola greca con al suo fianco Paperoga per concludere un affare con un riccone locale, vivendo però una settimana non preventivata. Una settimana in cui il vecchio papero potrà pian piano capire che il suo principale intento potrebbe non essere di così vitale importanza, e che quelli che sembrano porsi come ostacoli in realtà sono una realtà diversa da quella a cui si è ormai abituato, ma che è capace di toccarlo nel profondo.
Senza andare a disturbare Barks e Don Rosa, il Paperone che Teresa ci presenta è un personaggio finalmente a tutto tondo, come nelle storie recenti non vedevo da molto tempo, un Paperone che sa mantenere le sue caratteristiche di avaro uomo d'affari senza però rinunciare al farsi catturare da emozioni naturali e sopite a cui non è insensibile, anzi.
Teresa lo muove benissimo in questo setting greco, ce lo mostra più che in forma, e in una sorta di maturazione compiuta nell'arco della storia che chiude magnificamente la sua parabola nelle ultime due splendide tavole.
Ottima è poi anche l'interazione-confronto con Paperoga e il suo modo di vedere la vita, uno sguardo disincantato, tranquillo, scevro dalle nevrosi della vita moderna e pronto ad accettare con animo propositivo quel che la vita gli riserva: una chiave di lettura del personaggio decisamente calzante, che ci fa capire quanto la Radice sia capace di esplorare e capire le filosofie più "laterali" di alcuni personaggi Disney, come già fatto con Pippo.
Turconi, dal canto suo, presta il suo ottimo tratto ad un'avventura tanto particolare e sensibile restituendo al lettore i suoi ricordi del viaggio in Grecia sotto forma di vignette fantastiche e ricche di dettagli. Come sempre, poi, ottima l'idea di dare ai personaggi abiti non canonici, e vedere con quella maglietta Paperoga ma soprattuto con quel completo da viaggio Paperone è una goduria immensa.
Un altro strike per Teresa e Stefano, che tornano a confermare quanto la loro accoppiata funzioni benissimo insieme e li metta sul podio dei migliori autori dell'attuale "Topolino".
Per il resto segnalo la terza parte della saga di DoubleDuck, Codice Olimpo, su cui no mi soffermo non avendo letto le prime due (accidenti al sito di "Topolino" che non mette più a disposizione gli episodi vecchi delle saghe)... però si vede come Artibani sappia muoversi bene con DD e come non avrebbe potuto esserci migliore erede di Vitaliano a prendere le redini di questo fortunato filone.