Numero nella media, non eclatante, ma accettabile.
Paperinik sull'oceano scombinato (quarta puntata)
In definitiva la storia, pur rivelandosi in pieno commissionata per ragioni di promozione del gadget (gran bel gadget, tra l'altro) si lascia leggere volentieri, Sisti delinea Paperinik nel modo giusto, Spennacchiotto è pericoloso, pur tornando alla sua classica caratterizzazione di copiatore di invenzioni di Archimede, i vari fili si riannodano. Probabilmente è un plothole grossino il fatto che
Spennacchiotto non si domandi il perché ed il percome delle anomalie temporali, così come sentirlo lamentarsi, nelle scorse puntate, dei "bighellonaggi" di Paperinik era davvero seccante, ma nel complesso...il "vero" problema della trama è la mancanza di un piano malvagio vero e proprio, da sventare. Resto dell'idea che, tranne Tosolini, Soffritti e Amendola,
chiunque avrebbe fatto un lavoro migliore di Mazzarello. Ha i suoi guizzi (Spennacchiotto, la piattaforma petrolifera, il sottomarino, interni ed esterni, la papera in costume di pag. 45
), ma nel complesso, non è semplicemente adatto a storie lunghe, o alla Disney in generale, da rivedere su Cip e Ciop. La storia risente parecchio dei suoi disegni, non solo per tratto, ma spesso anche per inquadrature. L'avesse disegnata, chessò, anche solo Held, parleremmo di un mezzo prodigio come storia estiva.
Zio Paperone e i tesori del grande blu-Il Segreto dell'AtolloInteressante storia di Nigro-Held in cui ritorna Capitan Pato a dar manforte a Zio Paperone nelle caccie al tesoro marine, con un Battista molto utile. Un pizzico di fantastoria, introduzione alla "The Librarian", ed echi barksiani (i menehunes
) rendono la storia piacevole, senza mai esagerare, ma con impegno. Held molto bravo, soprattutto nelle immagini sottomarine: è ufficialmente uno dei migliori negli sfondi.
Paperoga, un papero da record Bof, facesse almeno ridere...carino vedere ritornare Milano, comunque.
Paperino e la soluzione moltiplicante Una storia abbastanza classica in cui Paperino sfrutta un'invenzione di Archimede per evitare la fatica, e finisce per cacciarsi nei guai. Sa di già visto, ma è comunque interessante. Non ho capito
come fanno i bassotti ad entrare indisturbati nel deposito (di solito è quello il grosso problema), decidendo di moltiplicarsi soltanto DOPO per trasportare il bottino :o, ma per il resto Mazzoleni è in crescita. Sono molto felice del ritorno della Molinari, brava autrice che ricordo nella mia infanzia. La lunga mancanza dal Topo ne ha reso il tratto un po' più incerto e meno caratteristico (ho notato che capita a tutti quelli che tornano dopo un po', anche alla Martusciello nelle strips), ma è comunque molto apprezzabile.
Tip e Tap e il caso clamoroso del mondo silenzioso Beh, ormai le storie di Macchetto si assomigliano tutte: hanno questo carattere "social", inteso come idea che le spinte dal basso possono cambiare il mondo. Il tutto al servizio ogni volta di una causa diversa: l'ecologia, la riscoperta del passato, o dei sapori genuini, qui la salvaguardia della musica, intesa come veicolo di allegria. Sono storie corali, senza un vero protagonista, sospese sul surreale, con un problema irrisolvibile che spunta dal nulla, e poi viene risolto con una trovata poco plausibile persino nei fumetti, che dovrebbe trasmettere "magia". Boh, a me convincono poco, e questa non fa eccezione. Però apprezzo molto il ritorno di Marini in una lunga. Bello vedere
Manetta che ci prova con la geologa, come pure il cameo dei Paperi e lo Zione che balla con Brigitta. Invece non mi piace come disegna macchia nera.Tre cuori e un deposito Devo spendere due parole per questa serie di strips, che mi stanno facendo ridere, e soprattutto riprendono l'idea che Miss Paperett e Brigitta siano amiche, e che la segretaria sia un po' "il terzo elemento" di un improbabile triangolo. Che infatti conosca e capisca il suo principale come pochi altri, riuscendo spesso a spingerlo a fare la cosa giusta, l'ho sempre trovato interessante, anche se qui accade il contrario
Sono contento anche di rivedere la Martusciello, mi piace la sua Miss Paperett, anche se, appunto, la lunga "ruggine" si nota.