Questo è un numero da avere.
E attenzione, non perché ci sono storie scritte da Gagnor e Vito, e disegnate da mostri sacri come Cavazzano e Faccini. Ma perché queste storie sono
belle!
Voglio dire, prendete una storia come quella del
Tor Korgat: basta sfogliare ogni singola tavola (non solo la splendida splash page col titolo, ma tutte le pagine della storia) per capire che si è di fronte ad un gioiellino. Poi si leggono anche i balloons, e ci si trova di fronte ad un'avventura ambiziosa, che sfrutta il setting della montagna impervia in modo assolutamente imprevisto guardando l'incipit. Gagnor promette una bella e classica avventura con Topolino e Pippo (e già una cosa del genere ben fatta sarebbe qualcosa di importante da avere) e nella seconda metà questa sfocia in un conflitto interiore per Mickey Mouse. Una cosa finissima e davvero apprezzabile, che rende Topolino quel tipo di eroe sofferto e comune che apprezzo molto, e che qui ci viene restituito in tutta la sua umanità. Altre finezze come le didascalie di diverso colore per i pensieri dei vari personaggi o un certo approfondimento anche per Gambadilegno rendono ancora migliore la storia, in cui Gagnor compie un salto di qualità a livello di tematica trattata, già intravisto nella recente sciarroniana con Paperoga e che pare avrà seguiti anche la prossima settimana.
Poi c'è un Paperone bellissimo.
Bellissimo.
C'è una corrente di pensiero che sostiene che i fan sono i peggiori professionisti possibili. Ma questo è vero solo in alcuni casi: in altri, la passione può invece essere usata come base sana su cui costruire qualcosa di qualità. Vito è il miglior esempio possibile di questa dinamica, non lascia che le sue idee e sceneggiature vengano travolte dal suo amore per Paperone ma invece incanala la componente sana di questo affetto per prendersi cura del personaggio e per trovare il giusto equilibrio tra il suo utilizzo corretto e le esigenze di storytelling.
Brivido sotto il sole dimostra tutto questo, e con una semplice breve di 8 tavole (tutto fuorché semplice) Vito mostra una ricetta vincente su come scrivere storie davvero buone con i characters disneyani: partendo da situazioni comuni e condivisibili e immergendoci questi personaggi per vedere come se la cavano
Per riequilibrare le cose, la seconda metà dell'albo contiene 2 storie assolutamente dimenticabili: non c'è davvero nulla da dire sull'ennesima breve di Paperino bagnino infastidito dal Paperoga pasticcione, mentre sulla danese finale... è lunga, trooooppo lunga, per di più sconclusionata e con uno spunto troppo debole per essere reso in modo interessante e sensato per tutte quelle tavole I disegni non aiutano.