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Bella la storia di Gagnor - Cavazzano, la mega tavola di apertura da sola vale tutto l'albo e per tutta la storia lo standard è veramente altissimo... uscisse con un formato più grande sarebbe un acquisto quasi obbligato.

Mi ha convinto un po' meno la trama, che in alcune parti mi è sembrata un po' forzata.. Soprattutto non capisco la decisione di Topolino di proseguire dopo aver soccorso Zapotec: insomma, quel poveraccio si è fatto diversi giorni sotterrato nella neve, lo stesso Topolino gli dice che è stato lui a fare il grosso sopravvivendo, cosa meglio di una bella scalatina a 8000 metri per farlo riprendere? Anche lo sviluppo del desiderio di Topolino di salire in vetta non è immediato da cogliere, e comunque la motivazione (non lasciare la vetta a personaggi negativi come Braggart e Gambadilegno) mi sembra un po' deboluccia. E poi, ma magari sono io, non capisco perché Braggart e Gamba, dopo aver tentato di eliminare gli altri, non ci riprovino quando prima TunzTunz e Zapotec e poi Pippo tornano indietro. Il loro scopo iniziale non era quello di evitare testimoni dei loro sabotaggi?

Quanto ai giochi di parole, effettivamente alcuni (Tamarrah, la cassoeula che non mi sembra la prima volta che viene citata...) sono un po' ridondanti.

D'altro canto alcuni momenti (su tutti il dialogo pensato tra Topolino e Gambadilegno, con le espressioni furiose di quest'ultimo) sono veramente coinvolgenti emotivamente. La resa, però, è nel complesso piuttosto altalenante, con picchi elevatissimi e alcune cadute che purtroppo stonano un po'.

Il resto del numero è un po' in calando. Bella la prima breve, mi ha ricordato alla lontana la breve di Barks nella quale Paperone si traveste da Paperino per evitare di accompagnare le Giovani Esploratrici a sciare e finisce per doversi esibire con il surf in una gelida giornata d'inverno. Un po' più banale la seconda breve, veramente pesante la straniera che in questo caso era davvero troppo lunga rispetto allo spunto iniziale.

Buonissima la seconda prova di Vito, che ci mostra come un Paperone barksiano come non lo vedevamo da tempo e un buono storytelling possono rendere piacevole anche il canovaccio più ovvio. Bravo.




Passando alla storia di Gagnor, tralasciando i disegni mozzafiato per cui qualsiasi commento sarebbe riduttivo, devo dire che l'ho sgradita ma con riserva.

Le idee buone ci sono. Molto bello il setting montanaro funzionale al risvolto psicologico dei personaggi. Quello di Gamba è un po' superficiale e non regge il paragone con quello dedicato a Topolino, che invece è molto ben fatto. Fa piacere constatare come in anni di ricostruzione del personaggio ci siano ancora spazi inediti da indagare: Gagnor ci ha offerto uno scorcio interessantissimo su un versante ancora inesplorato nell'introspezione di Mickey.

Il problema è quello che circonda questa brillante analisi. Tralasciando la trama che presenta un paio di passaggi dubbi (tipo il piano wtf di Topolino), abbiamo una sovrabbondanza assolutamente molesta di questi maledettissimi giochi di parole e storpiature varie, che non solo risultando ridondanti ma sviliscono il tutto con un umorismo facile ed un po' superficiale che mal si coniuga alle atmosfere dei momenti più intensi della storia, rendendola meno credibile. E' un problema che permea un po' tutta la produzione di Gagnor (mi viene in mente la recentissima storia con Paperoga) e che purtroppo inficia anche belle idee con sbalzi di tono assolutamente evitabili.

Ovviamente non sto dicendo che voglio le storie senza umorismo: dico solo che questo tipo di gag che Gagnor sembra amare molto deve essere usato con cautela, sia perché dalla spiritosaggine di grana grossa al trash il passo è breve, sia perché è un tipo di umorismo che stanca presto se non opportunamente dilazionato, sia perché un suo uso massiccio rende ancora più difficile passare a scene un più fini con nonchalance.

Per cui, sì ma no. Dai, meno MAHAMMAMIAHKEFRED e più tifo per lo yuk.

A causa di diverse circostanze ho avuto l'opportunità di acquistare questo numero 3013 solamente oggi (rischiando, tra l'altro, di non trovarlo). Ecco la mia recensione:

Copertina: voto 8,5.
Molto bella, adattissima per immergerci nell'avventura che troviamo all'interno del numero.

Topolino e il passaggio al Tor Korgat: voto 8,5.
A parte il titolo un po' cacofonico, abbiamo di fronte una bellissima storia by Gagnor/Cavazzano. Un vero mix di avventura, emozioni e humor. Una caratterizzazione di personaggi a dir poco perfetta, in cui lo sceneggiatore ci mostra una grandiosa introspezione di Mickey, come diceva qualcun altro, probabilmente la storia che ha tolto definitivamente a Topolino le vesti di perfettino, rendendolo un vero essere umano capace di emozionare e farci emozionare. I disegni di Cavazzano sono qualcosa di assolutamente meraviglioso, c'è da perdersi tra quei paesaggi mozzafiato, sembra quasi di vivere l'avventura insieme ai personaggi. Chapeau, chapeau e ancora chapeau alla coppia.

Zio Paperone in: brivido sotto il sole: voto 6,5.
Seconda buona prova per Vito che questa volta abbandona i toni epici dell'esordio e si dedica a qualcosa di più leggero. Il risultato è una breve che diverte con un bel Paperone umano. Nutro ancora qualche dubbio circa l'indifferenza di Scrooge ai tesori indicati da Gastone, ma tant'è. Faccini bene ai disegni, anche se non raggiunge quelle vette a cui ci ha abituato in passato.

Paperino e l'estate da bagnino: voto 5,5.
Quest'altra breve invece è più così... detestabile Paperoga (ormai è diventato il tormentone del topic), così come il finale che mi è apparso alquanto forzato. Grandioso Guerrini ai disegni, lo voglio anch'io in storie più complesse.

Paperino e l'irrangiungibile stella: voto 6,5.
Anche qui mi trovo d'accordo con l'opinione generale, un soggetto simpatico che soffre dell'eccessivo numero di pagine. Il risultato è una storia carina, ma abbastanza pesante. Bene Pujadas ai disegni anche se alcune espressioni sono come sempre riuscite male.

In definita numero ottimo (in primis per la storia d'aperture). [smiley=voto4.gif] sono assicurate.

Nutro ancora qualche dubbio circa l'indifferenza di Scrooge ai tesori indicati da Gastone, ma tant'è. Faccini bene ai disegni, anche se non raggiunge quelle vette a cui ci ha abituato in passato.

Ma Santo Walt che è su pellicola, su china e in ogni luogo, è una storia per ridere!? Ridete!!!!!!! Niente domande sulle cose che servono a far ridere!!!

- Hmmm.... Tor Korgat... questa volta il gioco di parole non lo ho proprio capito (possibile che Gagnor per una volta se lo sia scordato??? :-P );

Forse ho le allucinazioni, ma deriva da qualcosa tipo "Torco il gatto", "Toro con il gatto"???

bisogna anche saper fare la differenza tra ciò che è umoristicamente credibile e cosa non lo è.
Esempio 1: Macchia Nera, un super genio criminale, ha paura (paura, non fastidio o allergie varie) di un gattino. Può essere uno spunto simpatico, ma probabilmente svilente e non immedesimabile perché nessuno ci crede.

ah, ma qui non ci giurate poi così facilmente!  I gatti sono animali strani, chi li conosce lo sa. E le cose son due: o li veneri, in modalità divinità egiziane, oppure li consideri nientemento che fauna demoniaca e malefica...

Ci si potrà pure non credere, ma ne ho visti di "uomini tutti d'un pezzo" terrorizzati a morte da un gatto....eheh scene imbarazzanti.. son cose che non si dimenticano facilmente queste.. 8-)


A proposito, Vito..chiusa la parentesi un pò scemotta, ti faccio i complimenti per la breve. Mi ha fatto sghignazzare dall'inizio alla fine. E ho adorato Gastone, la sua gag l'ho trovata strepitosa!..e lode a Faccini, of couse, sceneggiature del genere sono il suo pane, le valorizza davvero al massimo!



ma, per andare alla storia principe del numero, beh...solo una cosa ho da dire. Uno splendore. Davvero un gioiellino, dalla sceneggiatura brillante e profonda.
Ma ineguagliabile, a livello di eccellenza, è il reparto disegno, non c'è storia. Cavazzano qui è davvero regale. Maestoso. E si riconferma, ancora una volta, il migliore.

Ma, voglio dire..a parte la bellezza intrinseca, la resa dei sentimenti, le emozioni, la magnificenza dei paesaggi...ma vogliamo parlare della composizione spaziale perfetta, e in ogni vignetta poi?
Nessuno l'ha citata ma (a parte le ovviamente inarrivabili pag.10-11 e l'originalissima 42), la mia preferita rimane la pag.30! Non so quante volte l'ho guardata e rimirata..! Mi ha fatto venire le vertigini, talmente bene è reso lo scorcio, arditissimo!!
Brividi...da pelle d'oca, davvero...!
Io a questo numero darei anche 5 stelline potendo, e anche solo per questi dettagli...!

Il mio commento sul numero. ATTENZIONE SPOILER

Topolino e il passaggio al Tork Korgat
Capolavoro.
Alla prima lettura son rimasto estasiato, dai disegni meravigliosi di un incredibile Cavazzano e dai testi introspettivi di un Gagnor particolarmente ispirato, mi è sembrata una delle storie più belle che avessi mai letto sul Topo negli ultimi anni.
Poi alla seconda lettura (che ci vuole sempre) devo dire di averla ridimensionata, accusandone una certa discontinuità tra la parte comica (fatta di gag intelligenti ma anche di giochi di parole fin troppo fini a sé stessi) e quella "drammatica" e introspettiva, che entra in scena solo nella seconda parte e forse poteva essere introdotta meglio.
Ma queste sono le uniche due pecche che ho trovato in una storia dalla realizzazione veramente magistrale, che mette in scena un'avventura appassionante un po' in stile Scarpa miscelata a una dose di pathos e soprattutto di profondità psicologica che non si vedevano dai tempi di Don Rosa, e che esaltano al massimo il personaggio di Topolino dandogli una profondità, un'interiorità che troppo di rado si vedono nei fumetti e soprattutto che lo rendono più umano che mai.
Ma tutti i personaggi sono ottimamente caratterizzati e le loro personalità sono indagate a tutto tondo come non si vedeva da tempo: dal Pippo tonto ma anche (a modo suo) saggio e filosofico, al Gambadilegno cattivo, spietato, che nutre un odio profondo e feroce dei confronti di Topolino e freme dal desiderio di farlo fuori... veramente qualcosa di mai visto negli ultimi anni, specie pensando che giusto qualche mese l'avevamo visto fare da baby-sitter ai nipoti di Mickey.
Se la prima parte è incentrata sull'avvio dei fatti e sull'avventura, la seconda è ricca di scene potenti, colme di pathos e di emozioni forti: dai tormentati pensieri di Topolino e Pietro nei sacchi a pelo, al punto in cui la montagna rivela chi sei a tutti i personaggi, uno dopo l'altro, ma il culmine è raggiunto dal bellissimo conflitto interiore di Topolino, dall'interpretazione profonda e tutt'altra che scontata, a dimostrazione che Topolino è tutt'altro che un giornaletto per bambini.
La parte grafica non ci sarebbe neanche bisogno di commentarla, visto che Cavazzano è capace di tirar fuori robe pazzesche da una matita, a partire dallo spettacolare vignettone iniziale a doppia pagina, fino alla fine della storia non c'è una vignetta che non risulti perfetta per composizione, esecuzione ed emozioni che trasmette. E se gli ambienti sono spettacolari e meravigliosi, lo stesso si può dire dei personaggi, che non hanno una sola espressione fuori posto: memorabile da questo punto di vista il Gambadilegno con lo sguardo colmo di odio delle pagine 48 e 50. Veramente tanto di cappello all'abilità del Maestro che dopo 40 anni e più di attività riesce ancora a lasciare i suoi lettori a bocca spalancata.

 Zio Paperone in: Brivido sotto il sole
Può una breve umoristica di 8 pagine, scritta da un autore esordiente e sconosciuto, riuscire oltre che a divertire anche a dire qualcosa di nuovo? Sì, se quell'autore è il nostro Vito Stabile che, di fronte a un canovaccio bizzarro e concettualmente assai improbabile (Paperone che non riesce a entrare nell'acqua fredda), nello spazio di 8 pagine riesce a dipingerci uno Zione più umano che mai e a indagare un lato nascosto e inaspettato nella personalità di Paperone. Che sarà sì lo stesso Paperone che cercava l'oro nel Klondike (la citazione barksiana sul "più duro dei duri" ci sta a meraviglia) ma che nel frattempo è sicuramente invecchiato e quindi il contrasto funziona e diverte molto. Ma le gag più azzeccate sono quelle che non riguardano direttamente il protagonista, quanto quelle di contorno come Gastone che trova continuamente preziosi, Paperino poco delicato sull'età di Nonna Papera e la bambina che indica. Finale scontato ma efficace.
Il disegno di Faccini è un valore comico aggiunto: in queste brevi umoristiche l'autore è nel suo elemento e si vede, regalandoci espressioni buffissime e azzeccatissime.

Paperino e l'estate da bagnino
Ecco invece come NON dovrebbero essere le brevi. La storia non fa ridere, e non fa ridere perché si basa su un canovaccio iper-stra-superabusatissimo e risaputo che è "Paperino ha un bel lavoro, Paperoga per aiutarlo combina una serie di disastri e rovina tutto, Paperino si incacchia ma alla fine i disastri di Paperoga si rivelano vantaggiosi". Uno schema che avrebbe un po' stufato. Se a questo aggiungiamo un Paperoga caratterizzato malissimo, che quello che dovrebbe essere uno dei personaggi più allegramente simpatici ti verrebbe voglia di strangolarlo a morte, il flop è servito.
Discorso a parte per i disegni di Guerrini, il cui tratto è così particolare che o lo ami o lo odi: a me personalmente piace molto, lo trovo dinamico e molto espressivo, ma preferirei che disegnasse non solo personaggi beccuti, ma anche qualche comprimario col classico naso a tartufo, visto che in una storia come questa dove ci sono vignette molto affollate, un po' di varietà non guasterebbe.

Paperino e l'irraggiungibile stella
Dico subito che per una storia del tipo "A Paperino ne capitano di tutti i colori" 50 pagine sono oggettivamente troppe. E aggiungo che per riempirle tutte hanno anche dovuto darsi da fare, compiendo salti mortali per ingigantire le disgrazie tragicomiche (più tragiche che comiche in realtà) che capitano al povero Paperino in modi sempre più improbabili e forzati: alla fine la carne al fuoco è talmente tanta che pare che la situazione sfugga loro di mano e non sappiano più come concluderla, buttando lì un lieto fine in maniera abbastanza forzata. Certo, la storia si fa leggere e la vicende "ti prende" il giusto, ma soffre sicuramente di un problema di struttura, facilmente risolvibile scorciando il numero delle tavole.
Senza infamia e senza lode i disegni di Bancells.

A me è piaciuta la vignetta dove il professor Zapotec era rimasto incastrato nei ghiacci e si era rimpinzato di scatolette di cassoeula di memoria Scottiana (Gerry Scotty)

Topolino e il passaggio al Tork Korgat è una delle storie più belle dell'anno e che mi lascerà un bellissimo ricordo di questa estate, ringrazio Roberto Gagnor e Giorgio Cavazzano per averci regalato questa splendida lettura!

Poi l'uso dei nomi storpiati Rheingold Stressner invece di Raymond Messner, come Michele Alberetto (il grande Michele Alboreto) o Piero Diavola (Piero Angela) é sempre uno spasso .

Nel ringraziare Cavazzano per le bellissime tavole che ci ha regalato, mi sono dimenticato di una cosa fondamentale:

un grazie IMMENSO anche a Sandro Zemolin, lo storico inchiostratore di Cavazzano!!!

Gambadilegno cattivo, spietato, che nutre un odio profondo e feroce dei confronti di Topolino e freme dal desiderio di farlo fuori... veramente qualcosa di mai visto negli ultimi anni, specie pensando che giusto qualche mese l'avevamo visto fare da baby-sitter ai nipoti di Mickey.

A questo proposito mi piacerebbe vedere un motivational poster con la vignetta dove Pietro punta il fucile alla testa di Topolino e sotto la didascalia:

GAMBADILEGNO
L'uomo a cui affideresti i nipotini.

Non starò a fare una recensione completa, tanto ormai è stato già detto tutto, solo alcune considerazioni al volo:

Molto bella la storia di apertura, i disegni di Cavazzano sono mozzafiato e non sono sprecati per la valida storia scritta da Gagnor, che dimostra di saper fare storie umoristiche ma anche con una profondità non trascurabile.
Una curiosità: dopo più di trent'anni Cavazzano torna a fare la caricatura di Reinhold Messner, che aveva già ritratto nell'82 in Zio Paperone e il ponte di Messina (lo potete vedere ritratto nell'ultima vignetta della tavola di apertura). In trent'anni direi che il famoso alpinista non è cambiato molto, si è solo incanutito...

Complimenti a Vito per divertente storia realizzata in coppia con Faccini, partendo da uno spunto di quotidianità è riuscito a regalarci diverse gag carine, presentandoci uno zione con cui un po' tutti possiamo identificarci ("fa ridere perché è vero", dicono gli americani, e questa storia direi che rientra pienamente in questo filone). Ma il "filologo paperoniano" si vede anche in riva al mare, e così lo Yukon e il "più duro dei più duri" non potevano mancare

Meno valide le altre due storie. Quella di Gianotti e Guerrini forse paga la troppa vicinanza con l'altra, due storie, sia pur brevi, entrambe ambientate in spiaggia forse non vanno bene. O forse sono io che mi sono stufata del Paperoga totalmente catastrofico, lo vedi entrare in scena e già sbuffi al pensiero dei disastri che combinerà.

La storia finale ha del buono ma a mio giudizio si poteva tagliare un po'. Tralasciando su alcuni aspetti al limite dell'assurdo (una troupe che si lancia nello spazio per girare le scene di un film? ), mi pare che la sequenza di disavventure di Paperino sia tirata un po' troppo per le lunghe. Il finale, poi, pur essendo contenta che sia positivo per il nostro eroe, lo trovo addirittura eccessivo, pare quasi una storia di Gastone!

Tra tante storie mediocri e così così, c'é sempre Cavazzano (anche la storia di Topalbano)

Eccomi finalmente a commentare questo numero..mamma che ritardo..premetto che non ho letto i vostri commenti x non rovinarmi la lettura delle storie e che scrivo a caldo come al solito per non perdere l'emozione del momento quindi mi scuso se ripeto qualcosa che è già stato detto..detto questo si comincia
Topolino e il passaggio al Tor Korgat: Come ho scritto nel topic dedicato a Roberto Gagnor questa storia x me è stata eccezionale..i disegni di Cavazzano sono stati stupendi e nelle panoramiche delle montagne tolgono il fiato..come ho già avuto modo di dire nell'altro topic (e quindi chi ha letto salti avanti x non annoiarsi) questa storia mi ha portato alla mente Walter Bonatti con le sue imprese e il caso K2..non ho potuto fare a meno di pensarci ed essendo una sorta di mito x me ne ho ritrovato un pezzetto in questa storia..cosa che mi ha fatto molto piacere (magari non era voluto..anzi sicuramente sarà così..ma il bello è che ognuno poi delle storie dà l'intrepretazione che vuole !!!). Voto 9;
Zio Paperone in: brivido sotto il sole: anche a Vito ho già fatto i complimenti nel topic a lui dedicato..ripeto anche qui che il senso di famiglia che ti dà questa storia è stupendo..era come essere in spiaggia con loro..complimenti a Vito e a Faccini naturalmente !!! Voto 8;
Paperino e l'estate da bagnino: la storia è anche simpatica non fosse che mi fa venire costantemente l'ansia la presenza di Paperoga..non è possibile che ogni volta riesca a complicare la vita al cugino..ma i disegni non mi hanno convinta..boh..Paperino è strano in molte vignette..è lo stile di Guerrini? Io non riesco ancora a riconoscere lo stile di tutti..ma questo non mi piace molto.. Voto 6,5;
Paperino e l'irraggiungibile stella: mamma mia che lunga sta storia..era interminabile..o è sembrata a me così?!? Cmq storia carina..Paperina è sempre insopportabile..non una storia di quelle che mi resteranno nel cuore.. Voto 6
Buon numero cmq..ovviamente la storia di Gagnor e di Vito sono le mie preferite