Numero da cinque stelle secche anche solo per l'articolo su Malala, che dovrebbe avere l'applauso di tutti.
Darkenblot 2.0 La chiave di tutto, Casty/Pastrovicchio L: giudizio rimandato alla fine, ovviamente, ma Pastro è ottimo. Solo un dubbio: Mister Me fa il verso alla disneyana Maschera di Ferro o a Prof di
Pinky and the Brain?
Paperetta Yè-Yè e il verde paese, Panaro C.-Dalena: Panaro è una garanzia, come sempre (l'hanno già detto, ma repetita iuvant), e prosegue nel venare piacevolmente le sue storie di giallo! Che bella la citazione scarpiana. Insomma, la storia va via liscia e non si riduce ad un mero spiattellamento barboso di quanto sia bella l'Irlanda. Ci vuole classe anche per questo! Dalena tranquillo ed accettabile: carine le vignette pur senza guizzi, buono il restyling leggero del look di Paperetta, che si modernizza senza travisare alcunché.
Paperinik e il Bassotto trasformista, Mazzoleni-Perissinotto: altro buon colpo del giovane Mazzoleni (ribadisco è davvero giovanissimo!
) che fa piuttosto ridere in una trama sì comica, ma non parodistica, e comunque estremamente gradevole, senza che PK si riduca ad una macchietta! Attenzione, però: già Sergio Tulipano anni fa aveva introdotto una variante del Camaleonte come avversario di Paperinik! Perissinotto anche lei senza picchi, ma perfettamente godibile.
Pluto e la passeggiata spinosa, Blasco Pisapia: divertente comica muta, ottima riempitiva.
Zio Paperone e l'utilissimo trasforminutile, Michelini-Chierchini: finalmente un Michelini all'altezza delle sue capacità! La storia, che sembrava molto prevedibile, ci regala un finale col botto, della serie per cui solo Pdp se la cava in certe situazioni, degno della migliore tradizione! Bella sicuramente, almeno cento gradini sopra Pippercole!
Quanto ai disegni, Chierchini non è di certo al top, ma non possiamo scordarci, e spiace dirlo, la sua età che sicuramente ha influito soprattutto su alcuni ripassi in china letteralmente dimenticati. Ma, considerato che l'espressività delle vignette non manca, è ovviamente promosso.
Scusate se mi ripeto, ma questo numero è la prova provata di quanto educativo possa essere il Topo quando tocca certi argomenti in maniera accessibile anche a dei bambini, come la follia assassina del fanatismo religioso insensato e violento, descrivendone anche le tragiche conseguenze che ne possono derivare.
È chiara una cosa in redazione: non è nascondendo certi argomenti che i bambini possono crescere al meglio, ma è con la presa di contatto di certe realtà, filtrate con gli occhi di questo settimanale, che i bambni possono conoscere e capire cosa sia il male, per prendere atto appunto di quanto lo stesso sia sbagliato a prescindere, e ripudiarlo (si spera) da grandi.
Un nuovo applauso, e giù al cappello, alla direttora per il coraggio di avere fatto questa scelta, ma soprattutto per la correttezza nell'avere scelto di farla! Clap clap!