Papersera.net

Una domanda per Vitaliano e anche a tutti gli altri: nella storia con Dinamite a pag 19 vignetta 4 Dinamite dice che la distanza di sicurezza al di sotto della quale spara è "la metà" di quella immaginata da Paperino.
Forse voleva dire "il doppio"?
Infatti, ad esempio, Paperino immagina di potersi avvicinare 50 metri ma Dinamite gli spara quando è a 100. La distanza creduta sicura da Paperino è un mezzo di quella reale. Quella reale è il doppio di quella immaginata dal papero.
Una pippa mia?
Lo so, poche ragazze....

Che torture fai subire al maiale!
Colla per dentiere e niente acqua per due giorni? Pensa a tutti quei bambini che lo faranno al loro gatto obeso, o al fratellino ciccio!
Io lo avrei fatto!
;-)

Davvero un buon numero questo!

La storia di Vitaliano col maiale di Dinamite Bla, fa ridere, quella di Pippo Reporter e' un bel giallo, degno di ristampa sui Classici Disney anni '70 (ed e' un gran bel complimento, credetemi!) e quella di Palmas/Amendola pur reggendosi su una trovata piuttosto esile, si fa leggere volentieri, con un finale una volta tanto diverso dal solito (e con l'omaggio a Romano Scarpa che non guasta!).

Per non lasciare vuota la casella delle lamentele, vi dico che mi ha irritato non poco la storia sulla sicurezza sui posti di lavoro: sembrano passare due messaggi: primo, sono i lavoratori che devono pensare a proteggersi e secondo, il seguire completamente le regole di sicurezza porta ad eccessi assurdi. Capisco la struttura "propagandistica" della storia, ma se si affrontano argomenti seri come questo lo si deve fare in maniera seria ed esaustiva.

Poi non lo so, e chiedo anche a voi: probabilmente il medium non permette una trattazione "realistica" della materia: lavoratori immigrati che vengono ricattati dai loro "datori di lavoro" (forse un muratore extracomunitario irregolare che lavora in nero puo' permettersi si badare alla sicurezza senza essere licenziato e massacrato di botte?), abusi e sfruttamenti sia di donne che della fascia piu' debole della scieta' (chiedere a un raccoglitore di pomodori se vengono rispettati i suoi diritti), ecc...

Allora? Bisognerebbe evitre di parlarne in termini "politically correct" e non parlarne quindi per niente?

O gia' il parlarne cosi' e' un buon inizio? Non e' polemica la mia, ve lo sto chiedendo... Di certo non sopporto -per i motivi appena esposti- la campagna pubblicitaria per la sicurezza sul lavoro "La pretende chi si vuole bene"... vabbe', ma e' decisamente OT, mi rimprovero da solo! ;-)

  - Paolo

Intervengo con molti mesi di ritardo, avendo letto solo ora questo numero e quelli immediatamente precedenti.

sembrano passare due messaggi: primo, sono i lavoratori che devono pensare a proteggersi e secondo, il seguire completamente le regole di sicurezza porta ad eccessi assurdi.

Avevo pensato anch'io con un certo fastidio al primo punto da te fatto notare. Ma (avendo fortissimi pregiudizi in proposito) sospetterei che, vista la dicitura "in collaborazione con il ministero..." nella pagina seguente alla storia e pensando alla politica in Italia nel 2011, e' gia' tanto se otteniamo questo tipo di morale.

In sostanza, alla tua domanda

O gia' il parlarne cosi' e' un buon inizio?

risponderei "Si', di questi tempi lo e'." (Anche perche' comunque la storia e' gradevole; e ho trovato molto piacevole il nome "Usbergo"). Si puo' fare di meglio e spero che in futuro (quando, mi auguro, potro' percepire l'Italia come piu' civile) succeda; ma per ora cerco di accontentarmi.

Passando al resto del numero, concordo col giudizio generale e porgo le mie lodi agli autori. La mia lamentela piu' seria riguarda i Dieci piccoli caimani. Molto bella, ma mi ha lasciato l'impressione che avrebbe avuto bisogno di piu' pagine: ho trovato che dopo la scomparsa del colonello gli eventi si svolgano troppo in fretta. Avrei voluto vedere sviluppati meglio i sospetti reciproci e le particolarita' dei dieci personaggi; anche le sparizioni sono solo velocemente riassunte, col risultato, imho, di diminuire la suspence. E il modo in cui Pippo risolve la situazione mi e' sembrato un po' troppo facile. La qualita' della storia resta molto alta e i bigturks meritano certamente lodi, ma sono rimasto un po' deluso; a mio giudizio, l'episodio Scuola di volo e' piu' riuscito (lo definirei un piccolo capolavoro), mentre qui le aspettative che mi ero formato a meta' storia sono rimaste in parte insoddisfatte.

Vista l'attenzione della serie al contesto storico, mi chiedo se l'inserimento di un nipote di Darwin non sia da intendersi come un accenno al processo Scopes.

Interveng solo ora perchè mi è tornato sottomano il numero: bel numero in generale, la storia di dinamite è godibilissima anche per come vengono gestiti paperino e paperoga, evitando di fargli fare la solita fine ingloriosa..belle anche le due con i bassotti col lieto fine per paperino..