Due parole su questo numero 3098, che si fà notare già dalla cover per il ritorno di Ciccio (in versione agente g.n.a.m.) e Nonna Papera (strano, in realtà, dato che nella storia non compare): nel complesso mi sembra un bel disegno, molto agreste e "pacioso" ma carino.
La storia d'apertura è Agente Speciale Ciccio in: il peso del dovere, simpatico ritorno del gruppo degli agenti "gnam" con una vicenda in cui anche Ciccio riesce a perdere le staffe e fare di testa sua. Storia discreta, nulla di trascendentale ma comunque sufficiente.
Si prosegue con Minni, Topolino e l'impeccabile Mary Lou, storia ambientata in buona parte nel giardino e nella villetta di Minni, che mescola giallo e mondanità topolinese. Bella storia, forse più meritevole della cover rispetto alla precedente, dalla trama non scontata.
La breve del numero è Quattro nella tenda, una mega-gag che vede protagonisti i tre cugini paperi più Ciccio, quest'ultimo molto poco protagonista, in realtà, ma decisamente presente! Personalmente l'ho trovata molto divertente ed originale, a partire dal titolo.
Decisamente di buon livello anche la successiva Macchia Nera e lo scoop compromettente, che una volta tanto ci presenta un Macchia Nera, non dico spietato, ma quantomeno temuto e deciso a perseguire i suoi scopi; molto ho apprezzato la scena in cui il giornalista ficcanaso viene catturato e intrappolato in un "coso" che riecheggia (molto parzialmente) i mortali macchinari del "buon" Macchia Nera di una volta. La trama non è particolarmente complessa, ma la storia si fà apprezzare.
Infine, Zio Paperone e il marketing odorofonico è forse la storia che ho apprezzato meno, non molto originale seppur con qualche gag simpatica (tipo le esagerate crisi che colpiscono di volta in volta i protagonisti), con una trama poco interessante ed un finale troppo smielato.
Nel complesso credo si tratti di un numero di discreto livello che, pur in assenza di particolari vette, riesce comunque a mantenere un sufficiente livello di intrattenimento per tutto il suo svolgimento, con appena un passo indietro solo nel finale.
PS: mi auguro veramente che l'università gastronomica presentata nell'articolo abbia ben pagato la pubblicità fattagli, possono ben permetterselo con rette di circa 14.000 euro per un anno di corso di laurea triennale :o