Posso dire di aver letto un buon Topolino: nonostante la poco entusiasmante copertina calcistica (di Perina? Non sembra neanche...), tutte le storie sono simpatiche.
Ad esempio, quella di Panaro riesce a
farci sospettare dei Bassotti, mentre il colpevole è l'insospettabile lavandaio che si presenta all'inizio, come riuscì a fare anche Casty del tempo fa
. Lo sviluppo è buono, i disegni di Tosolini mi piacciono più del solito, ma non li reputo del tutto buoni.
Dopo abbiamo un captolo delle
Victorian Ladies più lungo del solito, tanto da essere diviso in due tempi. Questa serie, che è riuscita sempre a piacermi, non sbaglia mira. All'inizio ricorda
La leggenda della maschera di pietra, poi si discosta (ma non troppo). La Minni più avventuriera di questa serie mi piace più di quella, ad esempio, di Casty, che è adatta ad un ruolo da spalla ma non da protagonista. Ottimo Vian, che disegna bei panorami.
Senza nemmeno una pubblicità in mezzo, arriva Cirillo, accompagnato da un bravo debuttante, con una storia di vita vissuta. A lui il merito di essere riuscito a farmi identificare con Gastone senza uscire fuori carattere!
La breve successiva sa di già visto: fra
Paerino 24,
Paperino e il riposo sfiancante e non-so-quante-altre, l'unico pregio di questa è che riesce a non tirare in ballo Paperinik (non perché non mi piaccia Paperinik, quanto perché almeno c'è meno possibilità di vederla ristampata su Appgrade).
L'ultima, di Palmas, è una running gag, forse un po' allungata, ma per me ci sta tutta. Del Conte bravissimo a disegnare quell'obbrobrio così male ed i paperi così normalmente.