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Concept, disegno e colore copertina: Stefano Turconi

L'Isola del Tesoro (terza puntata)
Soggetto e sceneggiatura: Teresa Radice Disegno: Stefano Tuconi
Zio Paperone e le frottole da un dollaro
Soggetto e sceneggiatura: Vito Stabile Disegno: Alessandro Perina
Pippo e la febbre delle due ruote
Soggetto e sceneggiatura: Giulio D'Antona Disegno: Giampiero Ubezio
Paperino, Paperoga e la missione strappalacrime
Soggetto e sceneggiatura: Bruno Sarda Disegno: Andrea Lucci
Il lago dei paperi
Soggetto e sceneggiatura: Fabio Michelini Disegno: Luciano Gatto

Topogulp
Etciù - La prescrizione medica (Carlo Panaro/Andrea Lucci)
Re di pasticci - Squisito, ma... (Enrico Faccini)
Etciù - La pasticca (Carlo Panaro/Andrea Lucci)


TopoStory: In un mare... di guai!
TopoIntervista: Adesso e qui, con Malika!
TopoSocial: Social star in pelliccia
TopoFiabe: E ora... Buonanotte!
TopoNews: Il sequel... scrivetelo voi!

L'Isola del Tesoro si conclude in maniera davvero esemplare.

Non c'è la suspense di sapere come va a finire la storia, c'è però il piacere che deriva dal leggere un'avventura composta da una sceneggiatura eccellente e da disegni semplicemente splendidi (e che non vedo l'ora di avere anche su carta).

In particolare, bellissimo, ancora una volta, il modo in cui viene tratteggiato il rapporto fra Jim e Silver, quello che è il vero snodo centrale del libro, imho!
E poi, nota di grande merito per l'ultima tavola,

Grazie infinite a Teresa&Stefano per averci regalato una storia così!

"Isola" su tutto e tutti, c'è poco da fare!

"L'isola del tesoro" (Radice/Turconi-Zanotta): splendido finale per una grandissima storia da leggere, rileggere, collezionare, vivere ed apprezzare! Un capolavoro assoluto per testi e disegni: leggetela e basta, perché ogni parola è superflua di fronte a questo autentico tesoro. Applausi, giù il cappello, lode e bacio accademico! Anzi, non limitatevi a leggerla: rileggetela spesso!

"Zio Paperone e le frottole da un dollaro" (Stabile/Perina): non banale approfondimento del rapporto Pdp/Briggi, pieno di ottime gag. Vito Stabile centra ancora una volta il bersaglio e Perina ci mette del suo per una storia che va oltre il mero divertimento.

"Pippo e la febbre delle due ruote" (D'Antona/Ubezio): divertente breve in stile cartone d'antan, corredato da gran bei disegni.

"Paperino, Paperoga e la missione strappalacrime" (Sarda/Lucci): classica storia della Pia con qualche gag riuscita, nulla più. Lucci buono, anche se qualche becco mi pare un poco fuori squadra, ma so perfettamente quanto sia diffivile disegnarli.

 "Il lago dei Paperi" (Michelini/Gatto): spiacente di dirlo, ma mi ha annoiato. Nessuna gag mi ha fatto ridere, nulla mi ha attirato nel leggerla. Gatto, invece, splendido ed inappuntabile nella sua classica bellezza!

Beh? Non siete ancora a leggere l'Isola? E che attendete? Comunque, sono in pieno accordo con l'editoriale!

Finalmente ho potuto leggere l'ultima parte de L'isola, anche perché fino a stamattina non spuntava su abbonamenti.it.
Bene, a parte l'uso massiccio di didascalie che è sempre un po' fastidioso e distrae dai magnifici disegni, la storia si mantiene alta, come lo erano i due precedenti capitoli. Appena arriva il topo cartaceo a casa (anzi, anche quello precedente: spero che arrivino insieme in settimana /).
Che dire? Forse questa è la parte più bella, e ho apprezzato in particolare . Se non sbaglio questa è la prima parodia di Teresa (a parte quelle della serie Pippo Reporter), e il suo stile mi piace molto. Ho notato che in totale ha fatto solo due storie con Topolino in vesti normali: secondo me è un peccato, perché entrambe le storie sono belle e con storie come questa o la serie di Pippo Reporter dimostra di saperli usare molto bene. Bravai (va sottolineata la bravura di Stefano che fa disegni spettacolari)!
Vito lascia (almeno per questa storia) il filone delle catastrofi finanziarie di Paperone, ma non rinuncia ad affiancare a Paperone un grosso problema; la storia si sviluppa in una simpatica gag continua ben accompagnata dai disegni di Perina (che finalmente gode della giusta attenzione, come copertinista dei migliori anni Disney e Topostorie.
Dopo, c'è una storia del ciclo con cui D'Antona sta cercando di proporre delle brevi simili agli How to, non trascendentali ma divertenti. Ubezio non mi piace molto, ma svolge bene il suo lavoro.
Dopo una classica storia della PIA con i disegni non troppo belli di Lucci, c'è una storia di Michelini, che secondo me è in decadenza. La storia non intriga, né diverte. Le gag sono banali e, forse un po' per colpa di Gatto, che ha uno stile piuttosto statico, le scene più d'azione non randono bene.
Gatto finalmente riesce a inchiostrare perfettamente i suoi disegni in digitale, anche se, secondo me, il suo stile non è adatto alla storia, bisognosa di disegni più dinamici.

Ovviamente "quoto" l'editoriale della De Poli.

L'isola del tesoro 3° ep. di Radice e Turconi. Forse è la parodia disney più fedele all'opera originale fra quelle uscite in questi anni. E non rimettetevi a puntare quelle dita sentenziose contro il tè che sostituisce il rum, perché quello non inficia affatto sulla storia. Teresa mostra eccellentemente il rapporto fra Jim e Silver, e Stefano ne illustra gli stati d'animo con innegabile maestria mentre i momenti cruciali, come la sconfitta di Hounds (con successiva espressione da oscar di Ben Goof) o la rivolta dei pirati sono carichi di azione e tensione. Felice di avere letto questa storia.
Grande la tavola conclusiva

Zio Paperone e le frottole da un dollaro di Stabile e Panaro. Simpatica nuova prova di Stabile. Mi è piaciuta di più di alcune sue ultime storie. Le molte gag sono buone e lo spunto di base è curiosamente interessante.

Pippo e la febbre delle due ruote di D'Antona e Ubezio. D'Antona prosegue nel riproporre storie sul genere dei vecchi cortometraggi di Pippo. Sono pure sfiziosi, ma nulla di nuovo. Ubezio continua a impoverire il tratto. Mi piace come disegna, ma diventa sempre più scarno.

Paperino, Paperoga e la missione strappalacrime di Sarda e Lucci. Pia, Pia, per vecchia che tu sia... continui a starci davanti alle *°é*称§*#!
Scherzo. E' che non mi piace il filone, ma Sarda scrive una storia simpatica, anche se percorre il canovaccio stra classico della serie. Lucci mi sta piacendo, sto facendo l'occhio ai suoi disegni, ma le espressioni dei suoi personaggi, spesso e volentieri, continuano a sembrar dire "Ammazzerei volentieri te, la tua famiglia e il tuo gatto. A colpi di piccone."

Il lago dei paperi di Michelini e Gatto. Spero non si sollevi la solita rivolta che avviene quando ci permettiamo di dire che non c'è piaciuta una storia, ma né le gag, né la trama, i dialoghi, nulla che abbia mostrato una qualche... attrattiva.  Ci sono scene che proprio mi parevano avvenire "perché sì". Gatto riacquista morbidezza anche col disegno digitale, rassomigliando ormai pari pari alla sua mano tradizionale. Che dire, se sai disegnare, ti possono mettere in mano qualsiasi strumento, e riesci sempre a farlo tuo.

L'editoriale della De Poli potrebbe anche influenzare positivamente quegli antipatici battutisti che denigrano il Topo, sempre che non leggano l'ultima storia del numero che potrebbe, al contrario, pericolosamente confermare i loro pregiudizi.

L'ISOLA DEL TESORO   (terza puntata)
Gran Finale come da strillo in bellissima copertina. Immagino edizione DeLuxe-sprint già pronta per la prossima Lucca. Il giovanissimo Jim trasferito in un passato mooolto più recente potrebbe essere un ottimo calco per un eventuale Topolino Topolotto: chissà se la talentuosa coppia Turconi-Radice non abbia in mente un progetto simile.

ZIO PAPERONE E LE FROTTOLE DA UN DOLLARO
Vito Stabile riesce a ricavare un'altra ottima storia dalla quotidianità apparentemente più banale, arricchendola con geniali trovate, frasi sentimentali che non t'aspetti e rispolverando gli 'infaticabili' investigatori alle costole di Amelia, allargando giustamente il loro raggio d'azione alla splendida Napoli (non a caso si vede Castel dell'Ovo, in anni passati sede di mostre del fumetto). Anche nel 'rinfresco' di vernice ai minacciosi cartelli della Collina da parte di Battista non si dovrebbe scoprire nulla di nuovo: si poteva immaginare chi fosse a farlo ma mai si era visto prima. Vito ce lo presenta in un divertente finale in cui Paperone trova altri soggetti su cui sfogare la propria rabbia. Perina ottimo illustratore di tutto ciò.

PIPPO E LA FEBBRE DELLE DUE RUOTE
Breve centrale che ricorda il Pippo dei cartoni anni 50, con tanto di quadri didascalici come racconto.

P.I.A. - PAPERINO, PAPEROGA E LA MISSIONE STRAPPALACRIME
Pur non amando molto questa serie, l'episodio è comunque scorrevole e divertente. Il papero attore di soap è ben delineato graficamente da un discreto Lucci.

IL LAGO DEI PAPERI
Questo soggetto inizialmente poteva anche essere interessante ma poi si perde in situazioni demenziali senza senso, annoiando non poco. Per fortuna ci sono le tavole di Gatto che sembra vivere una ennesima giovinezza professionale, poggiata sulla sua lunga esperienza. Una sola nota critica: i paperi generici troppo simili ai protagonisti principali: i maschi sembrano tutti Paperini e le femmine tutte Paperine.

Il giovanissimo Jim trasferito in un passato mooolto più recente potrebbe essere un ottimo calco per un eventuale Topolino Topolotto.
 

Onestamente non ci farei i salti di gioia. Ma se proprio dovesse essere, in via del tutto teorica, parlando proprio senza nessun solido motivo per argomentarne... spero non venga davvero in testa a qualcuno di nominarlo Topolino Topolotto, ché l'è proprio da sorci verdi come nome
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Per prima cosa ringrazio chi ha notato il miglioramento nell'uso della tavoletta grafica per il ripasso, strumento non semplice da capire e usare.
Nonostante ci sia sempre qualcosa da migliorare in tutto quello che uno disegna non vedo dove ho mancato nella dinamicità dei personaggi in una storia basata totalmente sui dialoghi e non sul dinamismo.

Bel numero! La maggior parte del merito va ovviamente al capolavoro di Radice e Turconi, ma c'è anche altro da apprezzare nel numero.

Occhio, possibili spoiler!

L'Isola del Tesoro
Ora che la storia è giunta al termine, posso dirlo: capolavoro! Sul serio, è qualcosa che si legge con impazienza, per poi rileggerla una seconda, una terza, una quarta volta per cogliere tutte le battute, apprezzare ogni vignetta (disegni e inchiostri sublimi). Che altro dire, se non bravi! agli autori.
Ora però devo andarmi a leggere il romanzo di Stevenson.

Zio Paperone e le frottole da un dollaro
Parte in modo quasi banale, con battute un pò stantie. Mi aspettavo una storia "nella norma". Ma ormai sappiamo che Vitonon è capace di scrivere una storia banale. Tant'è che tira fuori una trama originalissima e divertente, che si sviluppa con grande naturalezza e ti fa chiedere come andrà a finire. Bella davvero, corredata dai gradevolissimi disegni di Perina.
Ora però non fateci aspettare mesi per rivedere Vito. Mi sembra che l'ultima, quella della stampa sogni, storia risalisse a quest'estate. Troppa attesa.
PS In questa storia ci sono tantissime battute, vignette e siparietti divertentissimi. Poi c'è il riferimento ... insomma, c'è anche il divertimento di scovare i dettagli di questa storia!

Pippo e la febbre delle due ruote :(
L'intento è chiaramente quello di riprendere i "corti" di Pippo. Lodevole, ma il risultato non è degno di nota. I disegni di Ubezio, tra l'altro, non sono i più adatti a questo tipo di storia.

Paperino, Paperoga e la missione strappalacrime :(
Classicissima storia della PIA, con tutti i pregi e i difetti di questo ciclo (e per difetti intendo soprattutto l'inevitabile ripetitività delle trame). Il di Lamiento si intuisce in anticipo, ma il finale prima negativo e poi positivo mi è piaciuto.
PS Chi ha notato

Il lago dei paperi
Storia classica e al contempo originale e insolita. L'atmosfera del lago che in realtà è un luogo maledetto è ottima, così come mi sono piaciute le scene di disperazione di Paperone.
Gatto, dal canto suo, rende bene ogni vignetta. Ma lo sappiamo, ormai.

Per prima cosa ringrazio chi ha notato il miglioramento nell'uso della tavoletta grafica per il ripasso, strumento non semplice da capire e usare.
Nonostante ci sia sempre qualcosa da migliorare in tutto quello che uno disegna non vedo dove ho mancato nella dinamicità dei personaggi in una storia basata totalmente sui dialoghi e non sul dinamismo.

Eccomi, ho detto entrambe le cose.
Intendevo che scene come quelle con Cigno Macigno, oppure quando Amelia scappa, si sarebbero potute rendere in un modo più dinamico, anche perché nonostante non sia una storia basata sui disegni spettacolari, un tratto più "liquido" avrebbe giovato. In fondo è una storia sulla danza, no?
Però c'è da dire che le vignette prese da sole, decontestualizzate, sono fantastiche tutte quante. E le espressioni (secondo me, il tuo punto di forza) sono sempre azzeccate.

A proposito degli inchiostri: ma Mazzon dov'è finito, se ha "perso" Gatto e Casty?

Un altro bel numero, che prosegue una serie davvero positiva in corso in queste settimane. Un bel numero a partire dall’editoriale, in cui la “direttora”, dopo aver ricordato Rodolfo Cimino, stigmatizza certe battute superficiali e fuori luogo correlate da alcuni alla lettura del nostro libretto. Come non essere d'accordo?

Per quanto riguarda le storie, si parte con la terza e ultima puntata de “L’isola del tesoro”, magnifica parodia che sono sicuro leggeremo e rileggeremo parecchio anche in futuro. Tutto azzeccatissimo, il rapporto tra Jim e Long Pete è reso con grande maestria e regala emozioni variegate (pag. 22 mi ha coinvolto tanto, pag. 39 quasi commosso).
E poi un’ultima tavola da urlo chiude il cerchio dell’avventura alla perfezione, dandole il giusto tocco di disneyanità e (a mio parere) cancellando le possibili critiche emerse in tal senso un paio di settimane fa (chi ha letto la storia capirà). Insomma (evito spoiler), se la cosa doveva preludere a un finale del genere, bene che sia andata così!
I miei complimenti, per l’ennesima volta, a Teresa Radice e Stefano Turconi, campioni di fantasia, professionalità e simpatia (come dimostra ulteriormente il bellissimo disegno di pag. 89 - e anche quello di Viola lascia intendere che il talento è ereditario!).

Poi “Zio Paperone e le frottole da un dollaro”: ben fatta, da uno spunto semplice ma originale nasce e si sviluppa una vicenda divertente e scorrevole, con vari risvolti e un’adeguata (non eccessiva) dose di citazioni dai “classici”. Mi sarebbe piaciuto che durasse qualche pagina in più, con altre gag legate ai pro e ai contro della situazione in cui Paperone viene a trovarsi, e direi che questo è un buon segno: di certo non mi ha annoiato! Bene Vito, molto belle le vedute napoletane di Perina (e la vignetta centrale di pag. 66 mi ha messo fame…).

Simpatica la breve “Pippo e la febbre delle due ruote” (disegnata da Ubezio), che in effetti richiama subito alla mente certi vecchi cartoni con Goofy. “Paperino, Paperoga e la missione strappalacrime” riprende il filone della PIA in modo simpatico, intrattenendo senza stancare, il che, in questa serie, non sempre è riuscito negli anni più recenti.

Infine, “Il lago dei paperi”, di Michelini, con il graditissimo ritorno di Luciano Gatto alle matite (ormai digitali!). La storia magari non è eccezionale ma comunque abbastanza gradevole, i disegni del Maestro (che mi fa molto piacere ritrovare sul forum) sono splendidi come sempre!

Il mio commento
L’isola del tesoro voto 9
Molto molto molto buona. Complimenti ai BigTurks
Zio Paperone e le frottole da un dollaro voto 7,5
Simpatica e apprezzabile storia di Vito con un Paperone ben tratteggiato. Perina mi sembra stia sperimentando un nuovo tratto nel disegnare Paperone. Mia impressione?
Pippo e la febbre delle due ruote voto 5,5
Si poteva fare di più
Paperino, Paperoga e la missione strappalacrime voto 6,5
Non la migliore della PIA con gag che sanno di già visto e con poche novità. Giusto una risata
Il lago dei paperi voto 7
La storia parte bene ma le soluzioni adottate rallentano la storia e si prendono percorsi narrativi poco convincenti. Gatto ever green (meno male!)

Poi c'è il riferimento

Spoiler: mostra

alla $aga

...

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La risposta che Paperone dà alla conduttrice: