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Il giovanissimo Jim trasferito in un passato mooolto più recente potrebbe essere un ottimo calco per un eventuale Topolino Topolotto: chissà se la talentuosa coppia Turconi-Radice non abbia in mente un progetto simile.

Non credo ci sia questa idea, e a giudicare dall'eventuale nome meglio così.
Poi non vedo nulla di speciale in Jim perchè debba essere diverso dai tanti Topolini protagonisti di parodie e che ovviamente non hanno mai avuto seguito...oltre al fatto che bisognerebbe appunto spostarlo avanti di parecchio, a quel punto tanto varrebbe cambiare del tutto il personaggio.

Poi, un possibile "TT8" molto più credibile, sia per collocazione temporale, che per aspetto e altre caratteristiche, era quel "Mickey" figlio di Topolino nell'episodio finale di "C'era una volta in America"; li sembra proprio lui, e sul forum qualcuno ipotizzò una specie di Saga versione topesca, ma non è mai stato fatto nulla in merito nè si è conoscenza di idee in tal senso.

Poi, un possibile "TT8" molto più credibile, sia per collocazione temporale, che per aspetto e altre caratteristiche, era quel "Mickey" figlio di Topolino nell'episodio finale di "C'era una volta in America"; li sembra proprio lui, e sul forum qualcuno ipotizzò una specie di Saga versione topesca, ma non è mai stato fatto nulla in merito nè si è conoscenza di idee in tal senso.

Non è che sembra... quello è Topolino.

Inizio dall'Isola del Tesoro. Che finalmente si è completata. Il risultato è ovvio: prendi i due autori più graphicnovellosi del Topo... e piazzali a fare una storia di un ciclo che è praticamente basato sulle graphic novel. Molto graphic e molto novel. C'è qualcuno di più graphic di Stefanoi? C'è qualcuno di più novel di Teresa? Potevamo avere meno di un capolavoro? Non era contemplato, chiaramente.

Sì, c'è tanto testo. Con Teresa è così. Ma non mi si venga a dire che non funziona, perché funziona. E alla grande. Il lettore si immerge nel punto di vista di Mickey, ne coglie più sfumature, e ci si affeziona di più alla sua vicenda. Teresa (e Stevenson) avevano delle cose da dire e le hanno dette. Mentre Turconi ce le ha mostrate. Ho ripetuto fino alla nausea nei mesi scorsi che Stefano è un animatore a fumetti, e lo ripeto ancora, anche adesso che se ne sono accorti tutti quanti. Ma stavolta aggiungo anche che questa non è solo una particolarità del suo stile, ma è una caratteristica che andrebbe impiantata di serie a tutti i disegnatori che vogliono mettersi a fare fumetto Disney. Sì, ho la fissa dell'animazione e questo lo sanno tutti, ma sono sinceramente convinto che questi fumetti debbano colpire l'occhio del lettore, essere accattivanti e trasmettere qualcosa. E non c'è modo migliore di farlo che mettere in scena personaggi accattivanti, che sembrino vivi, che riescano a muoversi anche da fermi. E' questo il loro bello, è qui che sta la loro riconoscibilità, quello che gli permette di interpretare ruoli anche molto diversi rimanendo sempre loro stessi. Il significato di Disney è tutto qua, eh.

E, beninteso, la chicca dell'ultima tavola l'ho trovata una finezza, ma proprio una finezza.


E poi tocca a Vito. Le ultime storie tipo il Marsuplacante mi erano piaciute, sì, ma senza eccessi. Qui per quel che mi riguarda abbiamo fatto il salto di qualità definitivo. Le frottole da un dollaro non sarà un kolossal, non sarà una parodia, non sarà PK ma è una Storia con la S maiuscola, straordinaria nella sua spontanea classicità. Alla base di tutto c'è un'idea fantasiosa e bizzarra che cattura l'attenzione, c'è uno sviluppo curioso con un risvolto simpaticissimo, c'è una centratura del personaggio notevole, e c'è persino un ripescaggio barksiano che è tutt'altro che forzato o fine a sé stesso ma pieno di potenziale per sviluppi futuri. Insomma, ci ho visto tanta tecnica ma anche tanto cuore. Dove per cuore non mi riferisco alla melensaggine, ma alla cura e all'amore che traspare da ogni vignetta. E sono felice che sia stata disegnata da Perina, che dopo averci deliziati con le storie di Artibani, ha qui messo in scena un Paperone più animato che mai, capace di saltellare come un matto e rendere vivace ogni momento. Bravo Vito, ci hai fatto leggere una storia Disney.

Da un po'di tempo le storie di michelini non mi entusiasmano più come quelle di una volta e ciò è successo anche per il lago dei cigni che,a mio avviso,è sembrata un po'sconclusionata(tanto che tra me e me ho pensato"ma sto leggendo fanton")e con alcuni passaggi troppo forzati(i danzofili parevano esagerati)

Ecco il mio commento. Un po' in ritardo, ma sicuramente dovuto per un numero di questo calibro.

1) L'isola del Tesoro. Voto 10, 10 e ancora 10. Per me questa storia rappresenta la perfezione, ed è strano che lo dica di una parodia. I personaggi ricalcano perfettamente i ruoli assegnatigli Inoltre rispecchiano perfettamente la controparte disneyana, non venendo minimamente snaturati. (forse Basettoni un po' troppo mangione ) Ciò che però mi ha portato a dare questo voto e a dire che la storia è realizzata magistralmente sono state proprio le tanto criticate didascalie. è proprio grazie ad esse che abbiamo potuto leggere i pensieri di Jim. Pensieri che ci hanno resi partecipi dell'avventura da un punto di vista sognante e fanciullesco e che ci hanno fatto capire il bellissimo rapporto instaurato con Long Pete, che a pagina 22 mi ha lasciato veramente senza fiato. Il finale poi è la giusta punizione per tutti i malpensanti. La degna conclusione, ironica e originale di una storia incredibile.

2)Zio Paperone e le frottole da un dollaro. Voto 8. Che dire: se non ci fosse stata l'isola si sarebbe presa di diritto il posto di migliore storia del topolino. Era da tempo che non vedevo in una sola storia Brigitta, Paperone, Amelia, Battista, Paperino e i Bassotti (anche se questi ultimi solo per una vignetta). La citazione della stella del polo è stata a dir poco fantastica, i disegni di perina sono belli e la storia procede, nonostante la lunghezza, senza mai annoiare, anzi divertendo molto! (la lotteria partenopea mi ha steso ahah!)
Decisamente simpatica.

3) Pippo e la febbre delle due ruote. Voto 6,5. Non me la sento di bocciare una storia simile. è stata abbastanza divertente. Nulla di speciale, ma alcune didascalie strappano un sorriso.

4) Paperino, Paperoga e la storia strappalacrime. Voto 7. Adoro le storie della PIA, ma devo ammettere che questa sapeva molto di già visto e la conclusione era talmente banale che l'ho intuita praticamente subito.

5)Il lago dei paperi. Voto 7. Diciamo che si salva quasi unicamente per i disegni di Gatto, come sempre ineccepibili. (la sequenza di Amelia che cerca di rompere la scatola è veramente bella! ) Per il resto non saprei che dire di questa storia. Ero anche tentato di votare nullo. In realtà il 7 non è dovuto ad un motivo particolare. è una storia che non ho capito, non riesco a comprendere le basi su cui regge. Tutta la storia della magia del Lagoscuro non è spiegata e la messinscena di Amelia, così come i suoi ricatti a Paperone, mi sono sembrati abbastanza fini a se stessi :o In alcuni pezzi la storia mi è sembrata quasi troncata, come se dovesse a tutti i costi tagliare sul numero delle tavole e mancassero dei passaggi logici fondamentali. In definitiva un peccato, perché poteva essere molto meglio.

Pagina 104, prima vignetta, tra tutti gli alberi possibili e immaginabili spunta un castagno!!!

Paolo, è solo una coincidenza? :

Inutile dire che su questo numero domina l'ultima puntata de L'Isola del Tesoro. Bene tutto, dai personaggi alla trama ai disegni. Stonano soltanto le censure, ma di questo se ne è già parlato.
Anch'io personalmente non ho trovato affatto fuori luogo il "troppo testo" o le didascalie.

Anche la storia di ZP e le frottole da un dollaro mi ha piacevolmente stupito, l'idea è ispirata ad altre storie ma in questa forma credo sia nuova. Divertente l'idea e lo svolgimento, e fra l'altro, strano che molti non abbiano fatto esempi del tipo "se fossero vera quella certa persona famosa di qualunque genere sarebbe miliardaria"

Le altre tre storie sono decisamente di minore livello, : quella della PIA in particolare è molto prevedibile già dopo poche pagine.

Inoltre, applauso per l'editoriale che si scaglia contro l'assurdo modo di dire "lo hai letto su Topolino" per indicare qualcosa di superficiale, roba da neonati. Un modo di dire odioso e spesso non corrispondente alla realtà.

Tuttavia...mi viene da chiedermi...siamo sicuro che non sia proprio Topolino a lanciare questa percezione di roba da asilo nido? :
Insomma vedere un coltello diventare di patate non aiuta molto...

ZIO PAPERONE E LE FROTTOLE DA UN DOLLARO
Bravo Vito, storia molto carina, ricca di citazioni, di cose prese dal repertorio "classico" che dimostra ancora una volta quanto conosci bene l'universo dei paperi disney e quanto tu ci sia legato.
Ottima la trovata centrale della storia, molto divertente, ben seminati anche tutti gli elementi che utilizzi nel corso del fumetto.
L'unica cosa che non mi ha convinto tanto? Troppo facile il modo in cui gli investigatori PdP riescono a prendersi gioco di Amelia. Per dindirindina stiamo parlando di una stregaccia con secoli di esperienza alle spalle!