Il momento è topico, si potrebbe dire, pur rischiando gli sberleffi di chi noterà il sottile quanto ignobile gioco di parole
Ma di certo
Panini Comics che pubblica
Topolino, e nelle prossime settimane tutti gli albi Disney da edicola, è un evento di non poco rilievo, nell’editoria fumetti italiana.
Come normale che fosse, e come preannunciato, non ci sono grosse rivoluzioni nell’assetto del settimanale: a parte il logo Panini Comics (non capisco chi si aspettava il logo scudato, mai usato dalla casa editrice per i fumetti che pubblica, da Marvel a
Rat-Man), le uniche vere testimonianze di questo passaggio sono l’editoriale della De Poli, il simpatico servizio sulla spedizione della redazione in quel di Modena e l’annuncio della variant cover e della presenza di questa iniziativa, e di uno stand Disney, già al Romics di questi giorni. Direi che basta, insieme all’iconica cover di Cavazzano, per segnalare a chiunque quel che è successo. Anche perché è chiaro che gli effetti concreti del nuovo editore si vedranno nei prossimi mesi, a partire da Lucca Comics.
Le storie sono nella buona media solita, con l’eccezione di quella d’apertura che spicca per maturità della trama e per l’ottima veste grafica di Sciarrone. Onestamente mi sa che
DoubleDuck sta mostrando la corda già da un po’ di tempo, ma lo sopporto volentieri se mi permette di leggere un Bosco particolarmente impegnato (cita di striscio la crisi economica mondiale, prende una posizione nei confronti degli hacktivisti) e soprattutto se mi permette di vedere Sciarrone alle prese con una storia avventurosa, cattivoni che non si fanno scrupoli e una Kay K da urlo, debitrice in qualche modo tanto di Lyla quanto delle Ugly Duckling, in una via di mezzo deliziosa. DD, almeno graficamente, era stato fin da subito il tentativo di portare il respiro pikappico su Topolino, e in questo senso occorreva vedere in queste storie anche il tratto di due icone di PK come il Pastro e Clax. Il primo si è fatto desiderare, ma un paio d’anni fa è arrivato, ora finalmente anche Sciarrone ha battezzato la serie.
Per il resto, tutto nella norma: sempre divertente
Andiamo al cinema?, e carina
Paperino e l’amicizia fittizia, che approfondisce in modo scanzonato e simpatico un tormentone delle moderne storie di Paperinik. Bravo Figus.