Qualche giorno fa ho comprato su una bancarella una decina di numeri molto recenti di Topolino, tra cui questo, il n.3092.
Credo di avere comprato in edicola per l'ultima volta un Topolino formato libretto nel 1983 o nel 1984. Da allora in poi, vista la sempre piu' scadente qualità delle storie, mi sono sempre rivolto ai Grandi Classici oppure alle pubblicazioni specifiche come Zio Paperone o le prime uscite di Paperinik.
Questo numero 3092, dopo un salto di così tanti anni, e' stato per me abbastanza difficile da digerire.
La storia di Paperinik è a mio avviso veramente insulsa.
Il personaggio e' totalmente snaturato, certo non speravo di ritrovarlo risoluto, deciso e temibile come negli anni '70, avendolo oltretutto già visto cambiare e trasformarsi in macchietta nei primi anni '80, ma di sicuro non mi aspettavo di ritrovarlo in queste condizioni. C'è un grande dispiego di colori, di forme e di azione ma manca completamente la sostanza, come se la trama la facesse l'azione stessa. Paperinik essenzialmente non fa nulla, subisce lo svolgimento della storia, al suo posto potrebbe esserci qualunque altro personaggio.
Le storie brevi hanno veramente scarsissima rilevanza, in particolare mi ha colpito in negativo quella di Zio Paperone e il vecchio debito, in cui ad una trama già vista si unisce un disegno dai tratti quasi scomposti nei quali fatico a ritrovare il Paperone che conosco.
La storia principale di questo volumetto mi sembra essere Topolino e l'impero sottozero, che, perlomeno da questa prima puntata, sembra unire a delle tavole abbastanza suggestive e ben fatte anche una trama apparentemente ben congegnata, ma prima di esprimere un giudizio definitivo voglio andarmi a vedere come viene portata alla conclusione nel numero (o numeri?) successivi.
Nel complesso, quindi, ho ritrovato un Topolino che purtroppo mi sembra molto vicino alla realtà che ci circonda: molto rumore, molti colori, molta azione, zero sostanza.