Mai letto "Gli argini del tempo", volevo leggerla tutta interamente per non rovinarmi la lettura: siccome non l'ho ancora cominciata, commento invece tutte le altre storie del numero, purtroppo poco piacevole.
Spoiler, quindi occhio! Topner, Pippington e l'ultima battaglia della Temeraire (Gagnor/Zanchi)Rispetto alle prime storie, le ultime uscite si sono rivelate di qualità davvero infima: anziché parlare effettivamente di arte, Gagnor punta tutto sulle gag e sulla demenzialità/ironia delle situazioni, non riuscendo a convincere pienamente. Un vero peccato, le prime storie riuscivano a fondere il tema dell'arte con quello del divertimento, qua l'arte è un mero pretesto per una storia in costume e null'altro.
Molto bravo Zanchi, da tenere in considerazione per il suo talento.
L'invasione degli ultraporri (Salati/Migheli)Soggetto veramente deludente, siamo già a due puntate e ho visto solo trame sconclusionate. Se era l'occasione per risaltare Nonna Papera e Ciccio (che è sempre sfruttato male in molteplici occasione), direi che qui si è ottenuto l'effetto opposto.
Inoltre il colpo di grazia lo dà la Migheli: non me ne voglia, non ho intenzione di essere pignolo a suo riguardo, tuttavia il suo tratto si è evoluto talmente tanto da non renderla in grado di rappresentare espressioni e pose coerenti con quello che i personaggi dicono e fanno. Troppo semplicistico, sarebbe più adatto se il Topolino fosse indirizzato esclusivamente ad un pubblico di bambini (ovviamente dell'asilo/metà elementari), tuttavia, considerato l'ampio raggio della rivista, è logico che non piaccia a tantissimi altri: è decisamente agli antipodi rispetto a disegnatori come Mottura, Soldati, Guerrini e così via.
Pippo cavaliere su misura (Bosco/Di Vita)Bosco irriconoscibile, non è di certo lo stesso autore che scrisse il ciclo cinematografico, e Di Vita, purtroppo, non può fare molto per esaltare graficamente una storia che non ha nulla da raccontare e non intrattiene.
Zio Paperone e il Tesoro della Luna (Vessella/Guerrini)Troppi cliché... altra storia che non decolla, soprattutto per il fatto che, come la precedente di Pesce, mischia assieme un elenco di stereotipi:
a) Paperone e Rockerduck fanno a cazzotti per stabilire chi sia l'affarista più dotato.
b) Viene stabilita una gara.
c) Paperone coinvolge il nipote, Rockerduck si fa aiutare dai Bassotti (che è da un po' che non avviene, forse l'unica "nota fresca" della storia).
d) Classica caccia al tesoro in cui Paperone fa tutto e, una volta trovato il tesoro, viene sconfitto da Rockerduck.
e) Rockerduck e i Bassotti entrano in conflitto.
f) Paperone trionfa e Rockerduck rode.
Ahimé, Guerrini è sprecato davvero, ha il pregio di dare unicità col suo tratto, peccato che sia stato utilizzato su una trama insipida e che non racconta nulla al di fuori della solita caccia al tesoro senza un minimo di espediente che la renda interessante. Sembra davvero che di recente le brevi vogliano ricordare tutti gli stereotipi del mondo anatrino di Paperopoli...
Paperino, Paperina e l'escalation virtuale (Pisapia) Variante sul rapporto Paperino-Paperina decisamente ben sviluppata da Pisapia, sia nei testi sia nei disegni, è riuscito a rendermi più gradevole quell'amabilissima
meretrice Paperina, e il tutto coinvolgendo la tecnologia senza che risulti scomoda. Ben costruita in tutto per tutto, non ha pretese ma intrattiene e lascia il suo messaggio senza che questo risulti pedante o infilato lì per caso. A maggior diritto, senza contare "Argini del tempo" che non ho ancora letto, la migliore del numero e unica storia sopra la sufficienza.