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Vero? A me è parso parecchio strano che si precipitasse alla fattoria col pezzo di ricambio senza chiedere in cambio assolutamente nulla.

Appunto , cioè:

Appunto , cioè:

Spoiler: mostra

i nipotini lo chiamano per chiedergli se ha il pezzo di ricambio, "certo che ce l'ho" -e fin qui ok, l'avarastro conserva di tutto in magazzino- "ve lo porto subito" -:-? venuta voglia di scialare e perder tempo? Avesse mandato Battista mi sarebbe sembrato più normale-

Per me ci sta tutto, sappiamo che  lo Zione è un sentimentale specie quando si parla del suo passato remoto...

Sto cominciando ad apprezzare, ma veramente molto, i disegni di Intini. Inizialmente  non mi piaceva per nulla, devo essere sincero, ma pian piano quei suoi sguardi stralunati, o persi nel vuoto, mi fermo a fissarli sorridendo, che è una cosa rara in quanto generalmente nelle vignette non mi soffermo più di tanto.

Numero onesto, nella media, sebbene ultimamente ci fossimo abituati a un livello sensibilmente più alto. Comunque è un numero che li lascia leggere con piacere.

Occhio, possibili spoiler!

La grande corsa – Nel presente
Buona coclusione di una saga interessante, che pur non facilissima da gestire, ci ha comunque tenuto compagnia per l'ultimo mese, facendoci fare belle risate e godere per tante citazioni sparse qua e là. Insomma, storia promossa!
Bravo anche Perina in questo episodio conclusivo.

Nonna Papera e la sbuffante Elvira
Bella storia, che ci mostra un interessante reperto di archeologia rurale come tanti ne esistono anche nei nostri misconosciuti musei. Il comportamento di PdP, che si precipita alla fattoria, in effetti potrebbe apparire un pò forzato, ma sappiamo che lo Zione non nega favori alla Nonna... magari il suo movente era una bella crostata come ricompensa...
Belli i disegni di Intini.

Topolino e l’ombra del Nerombra
Molto carina, forse la migliore del numero. Le atmosfere ricordano vagamente quelle di X-Mickey, ma in generale ha una trama solida e delle atmosfere inquietanti. Peccato solo che tutto avvenga troppo in fretta, probabilmente per imposte limitazioni di tavole.
Mangiatordi rende tutto ancora più tetro e inquietante.

Zio Paperone, Paperoga e le insidie della giungla
La gag è anche simpatica, ma francamente mi pare difficile che PdP non si accorga di un tesoro a pochi metri da lui... Paperoga è Paperoga, e la battuta sui "funghetti" potrebbe spiegare tante cose...

Paperino e la deviazione galattica
Mi viene da chiedermi se in Egmont hanno mai letto la saga di Reginella o qualche altra storia del genere sempre di Cimino. Perchè questa mi sembra una debole copia, abbastanza dilungata e prevedibile, di quel filone. Tra l'altro c'è un madornale errore: per Paperino passano "i giorni", per Paperina e Archimede solo poche ore. Errore di traduzione o dell'autore?
Cavazzano impeccabile, ma potrebbe disegnare ben altre storie...

  A ogni modo, standing ovation per l'articolone sulla Formula 1, con tanto di intervista al mitico Ivan Capelli. Intervista che ha portato bene, dato che ieri la Ferrari ha vinto in Ungheria... comunque bello far conoscere ai giovani miti come Niki Lauda, Gilles Villeneuve e Ayrton Senna. Bellissimo anche l'augurio a Michael Schumacher. Magari in uno dei prossimi numeri ci starebbe bene un saluto allo sfortunato Jules Bianchi...

la storia che più ho apprezzato è la sbuffante Elvira, molto in virtù dei disegni di Intini, dinamici e umoristici e ricchi di minuziosi dettagli e personaggi dalle espressioni impagabili, ma anche la storia di Sisti scorre bene e tratteggia molto efficacemente Nonna Papera, evidenziandone una notevole praticità (credo eredità di un certo tipo di vita che pure ha un suo spazio per i ricordi e la nostalgia, ma senza esagerazioni "da cittadini")   

una menzione anche per la Grande Corsa, storia che nel complesso, tra trovate e intrecci e citazioni, si è rivelata essere molto piacevole da seguire e leggere 

Fra poche ore sarà in edicola il nuovo numero di Topolino, ma io mi soffermo su quello di mercoledì scorso. Niente di memorabile, infatti non l'avevo ancora nemmeno commentato -_-
Sulle ultime due storie non mi soffermo più di tanto: quella di Paperoga è una 4 tavole banale e senza verve, mentre la danese è il solito concentrato di cliché visti e rivisti, peraltro incastrati a forza in una storia che non ha la foliazione adatta per ospitarli degnamente. Val la pena darci un occhio giusto per i disegni di Cavazzano, comunque non molto ispirato in questo caso.
Topolino e l’ombra del Nerombra è già meglio: Zemelo confeziona una sceneggiatura inquietante al punto giusto, che a tratti ricorda una trama-tipo di Doctor Who, e che presenta un discreto colpo di scena verso la fine. I disegni di Mangiatordi si rivelano adeguati all'atmosfera della storia.
Il meglio del #3113 si trova comunque tutto all'inizio, con le prime due storie. Alessandro Sisti scrive una storia semplice semplice, ma efficace per quello che vuol raccontare e nel tratteggiare in modo riuscito la personalità di Nonna Papera, non mancando di consegnarci uno scorcio di Paperone che, pur nel suo essere mera comparsa riesce ad essere caratterizzato perfettamente. C'è un briciolo di poesia e c'è voglia di raccontare una buona trama. Stefano Intini non si risparmia e presta il suo tratto morbido e fluido alla narrazione in modo riuscito e piacevole.
Bruno Enna chiude invece la sua Grande Corsa. Torna Alessandro Perina alle matite, e torna quindi quel suo stile pulito e apprezzabile che lo rende a mio avviso uno dei migliori disegnatori in forza al Topo, capace di mettere in scena un tratto squisitamente cavazzaniano ma dotato di una propria personalità ben distinta e in grado di colpire l'occhio del lettore senza particolari fronzoli. Per quanto riguarda la trama, Enna fa un onesto lavoro. Quest'ultimo capitolo riconferma la saga estiva per quello che voleva essere - presumo - nella mente dell'autore: un divertissement senza grandi pretese, in grado di divertire il giusto e di lanciare anche qualche strizzatina d'occhio ai lettori più smaliziati, una storia senza grandi pretese ma che fila molto bene come coerenza interna e come pulizia della sceneggiatura. È anche in queste situazioni che si vede l'autore dotato di stoffa, ed Enna ce l'ha.

Buon numero.

La grande corsa: nel finale ha forse uno spiegone un po' astruso, ma chiarisce i punti sospesi della prima puntata e rende l'intera saga alquanto piacevole.

Nonna Papera e la sbuffante Elvira molto buona; alcuni sostengono sia qualcosa di già visto; io ritengo il contrario e anzi! Non si è mai vista (e forse era meglio non vederla) Nonna Papera su un mezzo agricolo così moderno!

Topolino e l’ombra del Nerombra: assai valida, soprattutto nel rimanere imprevedibile fino alla fine; belli anche i disegni e l'ambientazione (qualche riferimento a "La Cosa"?)

Le altre, non so/non ricordo

Topolino e l'ombra del nerombra di Zemolo e Mangiatordi.
Alcuni passaggi, nonostante la brevità della storia, sembrano un po' tirati per le lunghe. E il tutto, in sé, mi ha ricordato molto, ma molto Silenzio in biblioteca di Doctor Who. Mangiatordi mi sembra un po' spigoloso per il personaggio di Topolino.

L'ho letta solo ieri e mi sono connessa proprio per vedere se qualcun altro aveva notato il riferimento. Episodio che mi inquietò non poco (le ombre son anche più terrificanti degli Angeli piangenti, ma che bello il primo/ultimo incontro fra il Dottore e River!), mi ha fatto piacere ritrovare quelle sensazioni e unirle alla lettura!

Topolino e l’ombra del Nerombra è già meglio: Zemelo confeziona una sceneggiatura inquietante al punto giusto, che a tratti ricorda una trama-tipo di Doctor Who, e che presenta un discreto colpo di scena verso la fine.

Be', più che trama tipo direi che è quasi una parodia disneyana di Le ombre assassine/Silence in the library. Cambia la collocazione e non muore nessuno, ma per il resto il nemico per me è la stessa creatura spaziale che evidentemente infesta l'universo Disney come quello gallyfreyano...