Giusto per curiosita' (ma anche per capire meglio le motivazioni di questo cambiamento): qualcuno ha idea della percentuale della popolazione che ha problemi di dislessia?
Stesso dubbio che avevo io, e ho trovato questi due articoli risalenti all'anno scorso:
http://www.linkiesta.it/it/article/2017/03/03/due-milioni-di-italiani-sono-affetti-da-dislessia-e-spesso-non-lo-sann/33439/https://www.ilfattoquotidiano.it/2017/10/07/disturbi-specifici-dellapprendimento-per-il-21-degli-alunni-il-rischio-e-abbassare-la-guardia-nelle-diagnosi/3897653/Ciò detto, sto leggendo cose assurde, da proposte irrealizzabili, sia da un punto di vista economico sia da quello morale, a paure irrazionali, e tutto per un cambio di font, e che non riguarda nemmeno le storie a fumetti quanto le rubriche, che se non interessano vengono saltate a piè pari ma che improvvisamente sono diventate un affare di stato.
Creare un Topolino a parte per bambini dislessici, ecco, questo non lo capisco proprio e voglio analizzare la questione sotto il doppio punto di vista che citavo prima:
Dal punto di vista economico, realizzare due prodotti diversi è sempre una spesa in più, ma poi non si tiene conto di fattori importanti come la distribuzione, impossibile distribuire un prodotto così limitato nelle edicole e nelle fumetterie di tutta Italia, senza contare che si dovrebbero creare prodotti doppi per ogni pubblicazione o ristampa, Best Of, Definitive, Deluxe, le variant, complicando ed esarcebando una situazione che richiede solo un minimo di sacrificio per una volta alla settimana a noi tutti, specie se pensiamo che l'iniziativa è rivolta a gente che con questa patologia deve farci i conti tutti i giorni per sempre.
E qui arriviamo al punto di vista umano, certo non meno importante di quello economico, anzi!
A nessuno piace mostrare pubblicamente i propri difetti, le proprie malattie, ognuno convive a modo suo con i problemi fisici che può avere nella vita e penso che da grandi si possa affrontare meglio la situazione che non da bambini, dobbiamo quindi per forza costringere nel caso un bambino a rivelare a tutti, anche a perfetti sconosciuti, che soffre di una data patologia? Non so voi, ma l'immagine di un genitore o di un bambino che chiede all'edicolante di farsi portare una copia di un fumetto realizzata apposta per dislessici mi fa rabbrividire, veramente, si categorizza ancora di più una persona anche per un aspetto che dovrebbe essere divertente come quello di leggere Topolino e trovo il tutto deprimente e intollerante.
Su tutto il resto, ho letto di un prodotto più infantile, di una regressione del target, ma qualcuno ha la bontà di spiegarmi come avete dedotto tutto questo da un banalissimo cambio di font, che è stato ideato per un problema clinico e che oltretutto riguarda persone di ogni età?
Ognuno la pensi come vuole sull'argomento, ma almeno evitiamo di fare le cassandre, di sparare sentenze catastrofiche in anticipo e, soprattutto, di metterci ogni tanto la mano sulla coscienza e di pensare anche agli altri, senza egoismi.