Complimenti a Vito per la storia di DoubleDuck! Nonostante sia la sua prima con DoubleDuck, usa i personaggi in modo ottimale, specialmente, oltre DD stesso, Kay e il nuovo villain (che non dispiacerebbe rivedere, visto che siamo in un serial con tanto di continuity, nonostante questa sia sempre più rada tanto da permettere lo scambio di ordine delle storie, confermato nell'editoriale). L'ultima tavola un po' me l'aspettavo, però è sempre bello
che anche nelle storie di serial come DoubleDuck si veda il normale Paperino in casacca nera
. Finalmente torna Urbano in DoubleDuck, che secondo me è uno dei disegnatori più adatti (altri? Mangiatordi, Freccero, D'Ippolito e anche Turconi) e che ne ha disegnata una sola storia, prima di questa. La storia regge benissimo anche se conta di solo 24 tavole, sembra molto più lunga.
In questo numero, fra l'altro, Vito vince due volte, perché la seconda storia è anch'essa sua, ed è anch'essa bella. È piena di gag che si alternano a momenti di pericolo, nessuno scontato, tranne che
quel tipo fosse un folletto, ma suppongo che fosse comprensibile apposta
.
Ah, dimenticavo: Sergio Di Rio che inveisce per la parola
selfie fra 3... 2... 1...
La storia di Archimede mi ha ricordato tantissimo - forse troppo - la prima storia di Casty, e poi una storia con Macchia Nera che non riesco a localizzare. Buono Soffritti.
Dopo di questa, una storia sulle nuove tecnologie, non troppo bella ma divertente, e anche abbastanza vera quando si fanno troppe cose contemporaneamente. Gottardo non mi piace molto, ma si legge.
Ultima storia, una classica avventura di Topolino, da cui non mi aspettavo molto ma si rivela abbastanza valida. Un solo appunto, Topolino ha troppi amici di lunga data! Visto che si parla di un appassionato di leggende marine, non era meglio usare Radimare (alias Mastrorocco) o suo zio Jeremy? Bah, comunque la storia resta bella e godibile, anche per i disegni di Fabrizio Petrossi, molto classici ma abbastanza suoi. Spero che torni definitivamente sulle pagine di Topolino, perché secondo me è molto valido.