Si, ma Gio dice che siccome Dio non esiste (lo dice Gio non io), un agnostico crede di essere agnostico, ma appena si accorge che Dio non esiste, diventa ateo; per cui tanto vale classificarlo come ateo fin da adesso.
Tanto vale fare il "ragionamento" adesso senza aspettare che Gio lo faccia stasera.
No, in realtà Gio dice che l'ateo è quello che noi chiamiamo agnostico, ossia quello che non è convinto né dell'esistenza di Dio né della sua non esistenza. Uno che crede nella non esistenza di Dio, lo ha detto rispondendo ad una mia domanda, lo definisce "credente".
Il problema è che è l'unico a dare tale definizione della parola "ateo". Il Garzanti (e lo cito io prima che lo faccia Floyd
) definisce l'ateo come "chi professa l'ateismo", a sua volta definito come "negazione dell'esistenza di Dio o di qualunque realtà trascendente l'uomo"... quindi "ateo" è non, come dice Gio, chi "non è convinto dell'esistenza di Dio" ma chi "è convinto della non esistenza".
Oppure, per metterla in un altro modo ancora: di fronte alla domanda "Dio esiste?", un credente risponde "credo di sì", un ateo "credo di no", un agnostico "non lo so".
Da parte sua, mi pare di aver capito che Gio non dica che Dio non esiste, ma che non esiste, né può esistere, alcuna prova della sua esistenza. Quindi direi che lo si può classificare come agnostico.
Poi conclude: se non ne posso provare l'esistenza, all'atto pratico è come se non esistesse. Quindi all'atto pratico è anche un ateo.
Personalmente, è quest'ultimo passaggio che non condivido. Dire "non posso dimostrare l'esistenza di Dio, quindi è come se non esistesse" non mi convince. Il fatto che io non abbia ricevuto il dono della fede non vuol dire che Dio non esista, e il fatto che non possa esistere una prova scientifica della sua esistenza - o non esistenza - non vuol dire che io non debba pormi la domanda e cercare una risposta ad una domanda così importante. Di fatto non mi posso dichiarare credente, e comportarmi da tale, perché sarebbe una menzogna. Ma sarebbe anche una menzogna se mi dichiarassi atea. Forse è soltanto il mio inconscio che rifiuta di affossare una volta per tutte l'educazione cattolica ricevuta da bambina, e forse no. Dopotutto, come dice Amleto, "ci sono più cose in cielo e in terra, Orazio, di quante ne sogni la tua filosofia"...