Con un po' di ritardo, arrivo anch'io a commentare questo decantatissimo numero speciale... che però, per quel che mi riguarda, di speciale ha davvero poco, purtroppo.
Per cause di forza maggiore è un numero che ho letto a spizzichi e bocconi, una/due storie al giorno, senza fretta, e quindi ho avuto modo di, diciamo così, gustare ogni storia singolarmente.
Gustare per modo di dire, ovviamente, perchè a parte Casty ho trovato davvero poca sostanza, in queste pagine.
Casty, già! Tutti a lamentarsi che non è un capolavoro all'altezza dell'Impero sottozero, della Marea dei secoli, di Quandomai... ma meno male, direi! Mica possono essere solo capolavori! A me è piaciuta parecchio, proprio per il fatto che fosse una storiella più tranquilla rispetto ai grandi kolossal a cui ci ha abituato (e che non vedo l'ora di leggere i prossimi, sia chiaro!
), e soprattutto, molto più importante, una storiella che surclassa buona parte delle altre che si susseguono senza particolari guizzi di settimana in settimana, che ce ne sono fin troppe.
Il mix tra fantasy e mondo dei videogame, poi, è una trovata molto ben riuscita, a parer mio. E i disegni... niente, quelli sono sempre una gioia per gli occhi.
Altro giorno, altra storia: la ghiaia filosofale. Boh... non scherzo quando dico che ho dovuto riprendere in mano l'albo, poco fa, per ricordarmi che storia ci fosse.
Di mio ricordavo giusto Casty, Pk, Sio e Wom. Il resto, come diceva qualcuno, è noia.
Sia la già citata storia di Buratti, sia quella di Bosco ambientata al commissariato mi hanno lasciato praticamente niente. Banalissima e scontata la prima, troppo lunga e confusionaria la seconda (ho fatto fatica a capire chi dicesse cosa e ad azzeccare l'ordine di lettura delle battute. Per una storia ambientata al buio e che fa delle vignette "vuote" il suo punto di forza, non va per niente bene: vuol dire aver fallito lo scopo primario.)
Altro grande cardine del numero: le brevissime.
Il prologo di PK non mi sento di valutarlo a posteriori, anche perchè alla fine l'ho praticamente letto a ridosso della prima puntata, e mi è andata bene così.
WOM ha fatto parlare tanto di sé (e ancora continua): io sono sempre stata tra coloro che non l'hanno mai stroncato completamente, riconoscendo, almeno nelle prime due serie e nelle storie singole (le leggende perdute, sulla Legendary di questo mese, peraltro) anche una certa originalità e freschezza a livello di trame. Sulle serie successive si è invece arrivati man mano a raschiare il fondo, ma a parte poche trovate davvero pessime qualcosa di buono (oltre ai disegni) l'ho sempre trovata.
Stavolta no.
Queste tre brevi sono praticamente indifendibili. E ho detto tutto.
E veniamo al "tasto dolente", che ha mosso fiumi di parole ben prima della sua pubblicazione.
Su Sio ammetto di essere partita leggermente scettica, per il fatto che, da quello che conoscevo dell'autore, il suo operato si basa su un umorismo che dire demenziale è dire poco... e io con la demenzialità non sono mai andata tanto d'accordo, che sia a firma di Sio, come anche di Faraci, Vitaliano e Gagnor (quando sono in vena), come anche di Faccini quando esagera. Non è proprio nelle mie corde.
Ciononostante, come sempre, ho letto le storie cercando di non farmi influenzare dal nome. E sono pure partita bene, devo dire.
Ho finito la prima, quella di Superpippo, con un sorriso sulle labbra e un pensiero ben definito ("Però, niente male! Evidentemente mi sono preoccupata per niente.").
Poi è venuto il turno della storia di Paperone. Ora, non tiratemi in mezzo Barks, per favore, che è proprio su un altro pianeta. Una tavola singola sarebbe stata più che sufficiente, e sicuramente mi avrebbe anche fatto ridere, ma vedere la stessa scena (anzi, mi correggo: vedere il nulla, o quasi) per quattro tavole... mamma mia. Troppo, per quel che mi riguarda. E no, che a ZP non piaccia il giallo non sta né in cielo né in terra. Qua non è questione di parodia, o di off character, è un'uscita che davvero non ha senso, visto il personaggio.
In ultima, la più lunga. Onestamente, mi ha fatto cadere le braccia più di una volta, vuoi per il demenziale puramente nonsense (il vituperato fatto del due abbai, la battuta - battuta? oddio... è vero che ne ho lette di peggiori, ma proprio non mi ha fatto ridere neanche lontanamente - dell'elicottero) a livelli di delirio o giù di lì, vuoi per la struttura ripetitiva della narrazione, vuoi per l'eccessiva lunghezza. Onestamente, cos'è successo in quelle dieci tavole nemmeno lo ricordo.
Ben venga sicuramente il rinnovamento e la variazione sul tema, come hanno detto molti prima di me, soprattutto se questo serve a portare nuova linfa al settimanale (e le parole della mia omonima sull'editoriale di Anteprima sono più che esplicative in tal senso: "
Passo dopo passo, grazie alle fiere successive, ho valicato la muraglia umana in progressiva crescita (dalle centinaia siamo passati in un niente alle migliaia di persone) schierata davanti a Sio nelle sue sessioni di signing. Perchè lui sara[ch768] pure un fenomeno virtuale della rete, ma quelle file li[ch768] sono decisamente reali. Ho osservato rapita soprattutto la quantita[ch768] abnorme di bambini in eta[ch768] "topolinosa" che erano li[ch768] per lui."), ma se il risultato è questo, devo dire che non fa per me. Per quel che mi riguarda, il demenziale può dare il suo meglio sulle brevissime: one page, ciak e via dicendo. Ecco, i ciak di Sio forse li apprezzerei più di molti altri che si vedono: tolti gli ultimi di Vito, è raro che si facciano ricordare.