Senza contare che Sio ha una tecnica particolare nello sceneggiare: tanto per dirne una, usa
spessissimo più di un balloon riferito allo stesso personaggio dentro una medesima vignetta e, benché non sarebbe corretto dire che questo non è disneyano (molti altri autori lo hanno già fatto, chi uno o chi più volte, chi in una o chi in più storie), è comunque una tecnica che qui viene abusata. E non lo intendo nel senso negativo del termine: intendo che viene usata oltre la media di una storia normale di Topolino, e quindi il contrasto si nota facilmente.
Poi, penso abbia ragione chi ha detto che Sio avrebbe ricevuto molta più acclamazione se avesse usato personaggi come Pippo o Paperoga: invece qui ha usato Superpippo, Zio Paperone e Topolino. Passi passi il primo (e in effetti la storia mi è sembrata "nella norma", nel senso che quasi mi dava un effetto déjà-vu), ma gli altri due sono chiaramente personaggi poco adatti allo stile demenziale (in senso buono) dell'autore. Pippo e Paperoga, o chi per loro, verrebbero invece
valorizzati da uno stile di sceneggiatura come questo: come Vitaliano riesce a valorizzare i paperi col suo stile comico che è pungente e a tratti cinico allo stesso tempo, Sio sarebbe perfetto per trasmettere con le sue tavole il caos che risiede dentro la mente di certi personaggi... e in maniera divertente, per giunta!
Infine, il mio parere è che le tre storie di Sio sembra siano, in tutto e per tutto,
dei webcomics. Non è una cosa negativa, eh: sono stili. E il suo, se non è quello, ci passa vicino vicino. In una parola, è come se fossero state scritte... per Internet, per un computer: storielle compresse in poche pagine che si potrebbero impilare e caricare sul web in un'unica megastriscia da mettere su un foglio HTML, uso pressoché assente delle didascalie nei cambi di scena per rendere il tutto fluido senza così affaticare troppo gli occhi di chi fissa lo schermo, letteralmente una battuta per vignetta per evitare che il lettore si annoi e cambi scheda nel browser. Ora, non che queste siano state
pensate per Internet... ma quelli che ho elencato sono topoi tipici che lui ha certamente usato in passato per altri media: possono essergli rimasti come tratti personali anche ora che scrive per Topolino, ecco.
E a me la cosa non dispiace, anzi! È bello vedere diversi tipi di fumetto convivere nel giornalino: mi piacerebbe rivederlo presto in azione... ma coi personaggi
"giusti"! Perché capisco il demenziale, ma c'è un limite a tutto e
la battuta sull'ufficio e l'elicottero
è già cento volte oltre, visto il personaggio che la pronuncia!
Spezzando un'ulteriore lancia a favore di Sio, ricordo la bellissima storia
Minni, Topolino ecc. e la filiera del passaparola (TL 2878-5) di Vitaliano: anche lì i personaggi (tutti!) agiscono come emeriti deficienti, e quasi quasi direi che le storie si assestano sullo stesso livello. Forse quest'ultima appare migliore proprio perché è stata scritta in uno stile diverso, leggermente più lento e adatto ad una rivista cartacea: Sio è innovativo e può spiazzare, ma la caratterizzazione dei personaggi non è in genere troppo diversa da quella vista in quell'altra storia. Detto in una frase, per me bisogna solo farci l'abitudine!