Dopo che ho letto il numero, non ho avuto problemi nell'individuare nei tre corti di Sio il motivo di maggior discussione sul forum.
Premesso che fino all'altro ieri nemmeno sapevo chi era, mi vedo costretto ad accodarmi a chi ha emesso riserve.
I personaggi, per usare un linguaggio cinematografico, sono
fuori parte e, nel caso di Topolino, c'è pure stato quello che si chiama
un miscasting: non era lui che doveva interpretare il ruolo.
E così il corto di Paperone con l'alzheimer... per favore non tiriamo in ballo lo Scrooge smemorato di Barks: siamo da tutt'altra parte. Al posto di Paperone poteva esserci chiunque.
Sinceramente ci vedevo di più Montgomery Burns e Smithers. A proposito: la gag (?) dei
due woof, interpretati da un Topolino ritardato come una doppia risposta, l'ho sentita più di dieci anni fa nei Simpsons e più recentemente in Futurama, nell'episodio dedicato a Star Trek. Niente di nuovo sotto il sole, quindi.
Faccio finta di non aver letto i tre imbarazzanti corti di
Wizards (dei quali mi voglio dimenticare al più presto) e continuo.
Divertente
Furfanti nelle tenebre, anche se presumo che Di Vita non sia stato pagato a tavola, se no le facevo pure io.
Piuttosto, ho riscontrato alcune imprecisioni nelle anatomie e nei rapporti tra i personaggi: il trio nella prima vignetta a pag. 112
nun se po' vedé...
Tutto sommato la storia fa ridere.
La ghiaia filosofale, vagamente ciminiana all'inizio, non mi ha fatto fare i salti dalla gioia. Anche il disegno mi ha lasciato uno zinzino perplesso, specialmente in quel Paperone con testa e cilindro sproporzionati (più piccoli della proporzione canonica) nella seconda vignetta a pag. 67, che sarebbe stato bocciato all'Accademia Disney. Ho letto di peggio, comunque.
In ultimo Casty & Faccini. Vabbè, forse non è l'irraggiungibile capolavoro cui i due ci avevano abituati, ma stiamo parlando pur sempre di una storia nettamente al di sopra della media, con quel magnifico equilibrio tra la commedia e il disturbante che fa tanto Walsh e lo Scarpa degli anni '50 (e anche un po' Martina, se vogliamo), fin dal titolo. Decisamente si merita un alto voto.
Divertenti i tormentoni come
, inquietanti (e con il marchio di fabbrica del Mickey Mouse
classico)
i personaggi bidimensionali
. Magari un po' troppo sbrigativa e semplicistica la risoluzione del caso
(il serbatoio dove era stoccata la RAM)
, anche se in linea con la
beata naiveté del modello gottfredsoniano di riferimento. In quanto alla criticata
ricomparsa del magnamaus alla fine
, era solo una gag, di quelle che chiudono una storia, che non devono essere spiegate con spiegoni vari e per le quali non c'è un perché. E' un espediente narrativo noto.
ammetto di non essere un grande appassionato di PK quindi di non aver vissuto l'attesa in preda all'insonnia. Per me PK - e in parte Double Duck - è "un altro fumetto". Vivo queste storie come se, improvvisamente, sul Topo comparisse un episodio di Zagor o di Asterix.
Evvài! Finalmente qualcuno ha avuto il coraggio di dirlo!
Non posso far altro che concordare al 100%, e anche di più.