Letto il numero, partiamo con i punti positivi:
Giorgio Salati.
Non sarà un autore "da sfondamento" come può esserlo Casty, ma accidenti se sa fare bene il suo lavoro!
Questa miniserie Piccole canaglie, pur non essendo niente di speciale porta tuttavia una ventata d'aria fresca tra le pagine del settimanale.
Cosa purtroppo tutt'altro che riuscita se devo considerare le due storie precedenti: sia Le banconote da compagnia che La stoffa meravigliosa sono tremendamente classiche e "scontate" (difetto che ultimamente sto vedendo in giro sempre più spesso.
Forse che dopo venti e passa anni di letture, si arrivi improvvisamente alla saturazione e al trovare scarso appeal in molte storie che (prevedibilità a parte) sono comunque simpatiche e leggibili?). La storia di Macchetto, invece, rima a parte, sconfina nell'assurdo, e per quanto sia simpatica, non sono riuscita ad apprezzarla del tutto proprio per via della componente "favolistica". Certo, anche qui vale un po' lo stesso discorso che facevo prima: storie del genere le leggevo con piacere su Minni & Company vent'anni fa, ma oggi, su Topolino, c'è come una nota stonata di fondo che non mi convince a pieno.
Passiamo, invece, alla portata principale del numero: Fantomius.
Se le prime storie del personaggio mi avevano colpito molto per la dinamicità e l'arguzia del personaggio, oltre che per le trame frizzanti, a malincuore non posso dire altrettanto per le storie di questi ultimi mesi.
Trovo che il personaggio abbia decisamente perso l'arguzia che lo caratterizzava: ormai arriva, fa quel che ha programmato, vince e trionfa. Su tutto e su tutti.
Nello specifico di questa storia, invece, per come la vedo io, il problema non è tanto il non-scontro con Paperone (che pure, sì, fa un po' strano vedere così poco combattivo nel fior fiore della sua giovinezza, ma vabbè, questi sono dettagli da poco, derivati - giustamente - dall'interpretazione del singolo autore) quanto il tirare i fili con tutta gli eventi successivi, già raccontati decenni fa trattando le origini di Paperinik.
Ho trovato la risoluzione finale a dir poco posticcia e ridicola. Come se il personaggio di Paperinik fosse stato "voluto" da Fantomius, e non ne se ne fosse semplicemente ispirato.
Ora, è vero che andando avanti nella narrazione era previsto un approfondimento/collegamento con Il diabolico vendicatore, così come è vero che ci sono ancora altri quattro episodi prima di poter tirare le somme, ma per come la vedo io ora, mi pare che l'autore abbia mirato un po' troppo in alto... e abbia decisamente mancato di fare centro. Almeno secondo il mio punto di vista.