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Che aria tira a...Paperopoli di Silvia Ziche

Le fantastiche avventure di don Pipotte e del suo fedele scudiero Miguel Topancho - Seconda parte Soggetto e sceneggiatura: Vitaliano, Disegni: Sciarrone;

Zio Paperone e l'eredità paperopolese Soggetto e sceneggiatura: Gagnor, Disegni: Usai;

Paperoga e le ambizioni artistiche Soggetto, sceneggiatura e disegni: Faccini;

Paperinik e l'effetto Gastone Soggetto e sceneggiatura: Buratti, Disegni: D'Ippolito;

Paperino e gli affari in picchiata Soggetto e sceneggiatura: Pat e Carol McGreal, Disegni: Cavazzano

Topogulp: "Crimi e criminali - Il misfatto" di Panaro/Amendola;
                    "Professione ladro - Il riscatto" di Valentini/Barbieri;
                   "Professione ladro - Colpo calcistico" di Valentini/Barbieri

Topobackstage: Un'avventura a cavallo... del fumetto!
Toporeporter: Mosaico Marocco
Topomusica: Lorenzo Fragola: "Ora sono io!"
Topocalcio: Una giornata... con Morata!
Topocinema: Mortadello e Polpetta

Altro Topo che va ben oltre il godibile. Solo io però non trovo nel colophon chi ha lavorato alla copertina, anche se lo stile di disegno mi pare palese?

Le fantastiche avventure di don Pippotte e del suo fedele scudiero Miguel Topancho - Seconda parte (Vitaliano-Sciarrone): voto ovviamente ancora rinviato sulla trama, disegni assolutamente perfetti e geniali nelle soluzioni grafiche che sottolineano le varie situazioni. Se il digitale porta ad ottimi usi senza compromettere il "fattore umano" del disegnatore, nel senso che i disegni non sono freddi ed uniformi, ben venga, e Claudio nostro sta dimostrando di saperne fare un uso ottimo.

Zio Paperone e l'eredità paperopolese (Gagnor/Usai): simpatica presa in giro del preserale, con un Paperoga catastrofico in grande spolvero. Usai legnoso in qualche passaggio, però ben più che accettabile: il Paperone nella penultima vignetta della seconda tavola sembra una statuina a tutto voler concedere, tuttavia!

Paperoga e le ambizioni artistiche (Faccini): simpatica breve facciniana, che lancia frecciate anche all'odiata dal sottoscritto arte moderna. Si ride, gente!

Paperinik e l'effetto Gastone Soggetto e sceneggiatura (Buratti/D'Ippolito): già da un po' Gastone non è più bersaglio privilegiato di Paperinik, ed anzi i due vanno d'accordo. Quindi ben venga questa simpatica media, che gode dei bei disegni di un ottimo D'Ippolito, sempre più a suo agio con il vigilante mascherato.

Paperino e gli affari in picchiata (McGreal+1/Cavazzano): per essere una danese non è male questa storia avventurosa. Okay, se l'avesse scritta un qualsiasi autore italiano diremmo che è piuttosto prevedibile nello svolgersi, ma, dato che italiana non è, e che la sbobba estera è di regola ben peggiore, diamo a Cesare quel che è di Cesare e diciamo che è una storia oggettivamente mediobuona, impreziosita da Cavazzano. Il Maestro è sempre il Maestro, però si vede che qualcosa inizia a non girare più: intendiamoci, siamo gradini sopra la media, però il Paperino nella quarta vignetta di pag. 127 pare una statuina mancante del tocco magico di Giorgio!

Insomma, dicevo che è un numero piacevole. Mi aspetto però la prossima settimana il botto supremo ed assoluto da Pipotte.

I copertinisti sono nel sommario

I copertinisti sono nel sommario

Grazie.

Dunque han cambiato sede.

La storia di Faccini mi ricorda altre sue storie sullo stesso tema e devo dire che non mi ha entusiasmata un granché.  :(
Per quanto riguarda la storia di Cavazzano dico solo w l' Italia e ci siam capiti
I disegni di Sciarrone continuano a non convincermi
Invece, la trama è abbastanza scorrevole
Vedremo la prossima settimana, come andrà.

DON PIPOTTE E MIGUEL TOPANCHO  (seconda parte)
Questi diversi stadi di racconto sono forse più interessanti graficamente (Sciarrone ottimo) che nella lettura: il continuo ping pong fra sogno e realtà (quest'ultima relativa alla location spagnola dei protagonisti, chiamati coi loro nomi originali ma trasportati comunque in altro contesto geografico e lavorativo) tende a stancare e annoiare, quantomeno il sottoscritto.

ZIO PAPERONE E L'EREDITA' PAPEROPOLESE
La strana rinuncia di Paperone nel pretendere di riavere la Numero Uno da Konty, al di là delle telecamere presenti, fa gioco per il dispiegarsi del plot. Il soggetto è abbastanza divertente, anche perché sono coinvolti i nemici più pericolosi dello zione, attirati da questo inaspettato e particolare montepremi. Il pericolo maggiore comunque resta sempre e solo Paperoga, per chiunque gli graviti attorno. Usai non convince del tutto: più bravo con i personaggi secondari (Konty e le sue vallette) che con quelli principali.

PAPEROGA E LE AMBIZIONI ARTISTICHE
Altra deliziosa ten page di Faccini, davvero bravo a creare situazioni particolari all'interno della più ovvia quotidianità.

PAPERINIK E L'EFFETTO GASTONE
Paperino, con le sue voglie di lusso, costringe Paperinik ad andare in crociera, banalizzando ulteriormente il personaggio, abbassandolo a far compagnia a Gastone fra croceristi vari. E dire che un tempo Donald ci teneva moltissimo al suo alter ego. In ogni caso questo soggetto produce anche situazioni inaspettate e divertenti. Con le tavole di Ippoliti poi, arrivo a promuoverlo (sebbene con riserva).

PAPERINO E GLI AFFARI IN PICCHIATA
Soggetto classicheggiante ma interessante comunque, che ben si sviluppa attraverso situazioni diverse e, per certi versi, sorprendenti. Ottimo Cavazzano che chiude degnamente un numero esteticamente fra i migliori dell'anno.

Se fossimo a scuola, a questo Topolino #3156 darei un bel 7 +.
Passerei poi ad argomentare questo mio voto con un giudizio nel merito, per spiegare pregi e difetti ravvisati.
Il numero infatti si configura come una piacevolissima lettura di intrattenimento, con alcune punte qualitative di rilievo: sto parlando della seconda parte di Don Pipotte e di Paperoga e la ambizioni artistiche.
Nel primo caso la parodia orchestrata da Fausto Vitaliano prosegue molto bene la propria corsa, già iniziata in modo così promettente la settimana scorsa. Certo, stavolta si soffre della quasi inevitabile decompressione della "parte di mezzo", con un capitolo che si rivela meno d'effetto del precedente, oltre che più corto. Ma le interazioni tra i due protagonisti e le due avventure vissute, visualizzate sia nella realtà che sotto il profilo distorto della mente di Pippo, riescono a tenere molto bene il timone della storia che nel suo complesso, sono convinto, scorrerà ancora meglio. Claudio Sciarrone consegna anche in questo nuovo frammento delle tavole molto riuscite, con grande cura per le espressioni dei personaggi e per gli sfondi. Continua ad essere efficace il filtro che evidenzia in modo diverso le vignette che rappresentano il parto mentale del protagonista.
Per quanto riguarda la storia di Paperoga, Enrico Faccini ci consegna un nuovo prototipo della sua comicità surreale e fantasiosa: da un plot davvero semplice ed essenziale, l'artista scrive tavole genuinamente divertenti e dagli esiti improbabili. Non rientra tra le sue perle più geniali, forse, ma è efficace e svolge bene il suo lavoro.

Paperino e gli affari in picchiata è la danese di turno... la prima, però, che dopo tanto tempo torna ad appassionarmi. Dopo alcune trame con ben poca logica (come quelle sui colori che invadono Paperopoli), i coniugi McGreal ne imbroccano una e scrivono una storia godibile. Niente di eccezionale o rivoluzionario, intendiamoci, ma Paperino che deve salvare le sorti di una compagnia aerea di trasporti, situata in luogo sperduto, e che deve confrontarsi con una giovane, avvenente e rampante rivale, è una trama che pur nella sua semplicità funziona bene. I disegni di Giorgio Cavazzano fanno il resto, visto che a differenza di altre recenti prove estere viste sul "Topo" qui mi pare che il disegnatore fosse più "in parte", con vignette in generale molto riuscite sia nelle pose di Paperino e Paperone, sia nel character design del nuovo personaggio femminile, e anche negli sfondi.

C'è però qualcosa che abbassa la media generale: se su Paperinik e l'effetto Gastone c'è poco da dire, visto che la storia parte da uno spunto se vogliamo anche interessante ma che si perde nello svolgimento (graziata però dai disegni fenomenali di un Francesco D'Ippolito davvero in forma), merita qualche parola di più Zio Paperone e l'eredità paperopolese.
La storia di Roberto Gagnor infatti presenta diverse incongruenze e leggerezze di sceneggiatura che ne guastano abbastanza la resa finale: Paperoga che schiaccia un bottone a caso del computer di Paperone e fa partire un bonifico *proprio* sul conto corrente della trasmissione di Tarlo Konty; Paperoga che prende proprio la Numero Uno da dare al presentatore quando è un errore che può fare qualcuno che non conosce il Deposito, non certo un assiduo frequentatore come il nipote; Konty che, pur consapevole del valore e del significato della moneta, si rifiuta di renderla perché "è il regolamento" (lol?)... Potrebbero forse sembrare appunti troppo puntigliosi, ma mi sembrano tutte soluzioni rapide per fornire velocemente il pretesto all'innescarsi della trama, incentrata sulla parodia del quiz televisivo L'eredità. Non è un caso che le tavole che fanno il verso ai vari giochi della trasmissione siano spesso riuscite, con alcune gag divertenti e piacevoli da vedere (Rockerduck che deve rispondere alla domanda sul papero più ricco del mondo ), specie per chi come me conosce il programma in questione, e in alcuni casi con un buon uso di Paperoga. Ma questo non mi permette di ignorare che le basi su cui si fonda questa vicenda si rivelano debolucce e poco giustificate.
Molto buoni i disegni di Luca Usai, che rappresenta in modo riuscito tutta i personaggi e coi restituisce la versione papera di Carlo Conti graficamente migliore di sempre: becco a parte, nelle espressioni degli occhi e del volto sembra davvero di rivedere il noto presentatore.
Gagnor scrive anche una simpatica pagina dedicata alla finale di Coppa Italia del 21 maggio, nei panni di tifoso juventino, che segnalo perché particolarmente riuscita e divertente

La storia di Roberto Gagnor infatti presenta diverse incongruenze e leggerezze di sceneggiatura che ne guastano abbastanza la resa finale

Aggiungerei i Bassotti ed Amelia che partecipano al quiz per vincere onestamente il montepremi e però si travestono lo stesso for the lulz; i Bassotti che partecipano in tre perché sennò poveri, pareva brutto; il montepremi che doveva essere donato dai paperopolesi più facoltosi ma poi basta quello di Paperone; la domanda sulle nipotine che vabbè dai, soffumetti, ecc. ecc....

Konty che, pur consapevole del valore e del significato della moneta, si rifiuta di renderla perché "è il regolamento" (lol?)

Questa però è la mia preferita. Esigenza narrativa? Non c'è problema, c'è il REGOLAMENTO![smiley=rotflbuona.gif]

Sulle storie del Topo di questa settimana è già stato detto nei post precedenti tutto quel che era importante dire, mi limito ad aggiungere solo alcune cose.
Quando sul topic delle anteprime avevo letto che avremmo avuto una nuova storia danese, pur con i disegni di Cavazzano, mi sono detto: Uffa, ci risiamo! Però, non so per quale effetto psicologico, quando ho avuto l'albo in mano, mi sono ritrovato subito a cercare proprio la storia dei McGreal, meravigliandomi di me stesso e domandandomi: ma perchè non cominci da Don Pippotte, che l'altra settimana ti è pure piaciuto? Ma niente da fare, mi incuriosiva scoprire subito se si trattasse dell'ennesima storia illogica ed incoerente dei danesi. E, meraviglia delle meraviglie, stavolta la storia era leggibile e la trama coerente!
Riguardo a Paperone e l'eredità paperopolese, volevo aggiungere a quanto già detto sopra che mi ha lasciato perplesso la battuta di  Paperone a pagina 42, seconda vignetta: aste online negli anni cinquanta???
Non ho apprezzato la storia con Paperinik: pensare che ai tempi di Martina, il nostro eroe non avrebbe mai e poi mai condiviso una vacanza con uno dei suoi peggiori nemici...E poi non ho capito una cosa: nella vignetta conclusiva della storia Paperinik senza alcun supporto tecnologico? E' vero che siamo abituati a vederlo, ma sempre con , o, nelle vesti di PK, con il suo prezioso , ma adesso Mah...

L'asta on line è di oggi: sono gli oggetti messi all'asta a risalire agli anni cinquanta.

Il mio commento:
Le fantastiche avventure di don Pippotte e del suo fedele scudiero Miguel Topancho - Seconda parte senza voto
Prosegue bene questa storia dove sogno e realtà si fondono armoniosamente e l'ultima tavola ci offre parecchie domande a cui troveremo risposta settimana prossima
Zio Paperone e l'eredità paperopolese voto 7,5
Alcune soluzioni narrative sono tirate per i capelli ma la storia in sè è divertente e si rivede un Paperoga combinaguai che fa sempre piacere. Bene Usai
Paperoga e le ambizioni artistiche voto 7
Tipica facciniana breve che regala sorrisi
Paperinik e l'effetto Gastone voto 7,5
Buratti parte da uno spunto interessante e gioca molto sulla doppia personalità di Paperino costruendo una trama semplice ma efficace. Espressivo D'Ippolito
Paperino e gli affari in picchiata voto 7,5
Piacevole avventura "volante" che si conclude in un modo un pò inaspettato ma bene gestito. Ok Cavazzano

Bel numero, con una serie di storie di stili molto diversi, di generi assai variegati.

Occhio, possibili spoiler

Le fantastiche avventure di don Pippotte e del suo fedele scudiero Miguel Topancho
Questa bella parodia dell'opera di Cervantes prosegue bene, con questo secondo episodio che è inevitabilmente un tratto di passaggio tra l'apertura nello scorso numero e la chiusura nel prossimo.
Sciarrone prosegue molto bene.

Zio Paperone e l'eredità paperopolese
E' quasi superfluo ripetere, tante sono le volte che l'ho detto, che non amo la presenza di vip o similari nelle storie. Però se il suddetto vip è una presenza solo marginale, come accade qui con Conti o come era accaduto poche settimane fa con Fazio, ci può stare. Nel senso che qui c'è Conti, ma potrebbe esserci chiunque altro, e soprattutto il conduttore ha un ruolo marginale e non si prende lo spazio dei personaggi canonici.
Per quanto riguarda la storia in sè, è un tipico prodotto alla Gagnor, che punta sulla comicità dell'assurdo, di cui Paperoga è interprete ideale.
Ottimi pure i disegni di Usai, di cui apprezzo molto il tratto pulito ed espressivo.

Paperoga e le ambizioni artistiche
Un'iniziativa balorda di Paperoga, un tormentone e un finale inaspettato. Ovvero, gli ingredienti di una breve facciniana esilarante e piacevole. Incredibile come Faccini riesca a fare tanto con così poche tavole.
Anche dal punto di vista dei disegni i livelli sono elevatissimi.

Paperinik e l'effetto Gastone
Interessante l'idea di analizzare il rapporto amicole che potrebbe intercorrere tra Paperinik e Gastone. Solo, qualche aspetto mi ha lasciato perplesso. Il papero mascherato non era nato proprio per vendicarsi di Paperone e Gastone? E anche il travestimento di Paperinik sulla nave mette a repentaglio la sua identità...
Nulla da dire, invece, sui disegni di D'Ippolito: sempre molto espressivi.

Paperino e gli affari in picchiata
Di solito non apprezzo le storie danesi. Ma non si tratta di un pregiudizio. Tant'è che se ne arrivano di qualità, come quella di questa settimana, non ho problemi ad ammettere di trovarmi davanti a una bella storia. Questa lo è: personaggi ben caratterizzati e interessanti, e trama non banale. Davvero piacevole, tra l'altro con un Paperino e un Paperone che prendono ruoli inediti.
Cavazzano è inutile commentare, tanto è ovvio che il suo lavoro sia impeccabile.

Usai legnoso in qualche passaggio

Ah bé, se lo dici tu.

Credo che Usai sia secondo solo a Turconi come dinamicità e espressività dei personaggi, ora come ora. Non facciamola fuori dal vaso e togliamoci il cappello.

Credo che Usai sia secondo solo a Turconi come dinamicità e espressività dei personaggi, ora come ora.

Se Usai è secondo solo a Turconi come dinamicità e espressività dei personaggi lo è a una distanza siderale :o

L'asta on line è di oggi: sono gli oggetti messi all'asta a risalire agli anni cinquanta.

La frase di ZP é: "L'ho comprato a un'asta online di oggetti smarriti negli anni cinquanta"; avrebbe dovuto dire "degli" anni cinquanta, tranne che non si voglia intendere il riferimento temporale al fatto dello smarrimento.

Ah bé, se lo dici tu.

Credo che Usai sia secondo solo a Turconi come dinamicità e espressività dei personaggi, ora come ora. Non facciamola fuori dal vaso e togliamoci il cappello.

Io ho fatto anche l'esempio di legnosità. Poi, ogni opinione è lecita.

Il Pipotte (con una P sola ragazzi, qualcuno di voi ha sbagliato a scriverlo  ), contrariamente a quanto credevo, è costituito da 3 puntate, quindi il commento finale è rimandato ancora una volta. Va detto che ho gradito questa seconda parte action più della prima.
Della seconda storia non dico niente, perché trovo insopportabili sia la trasmissione parodiata, sia il presentatore, sia Paperoga. E mi dispiace, forse non sono normale io, ma a me i castori hanno rosicchiato proprio... lì!
La breve di Faccini è fin troppo lunga, come quelle barzellette con protagonisti di nazionalità diverse, che compiono ciascuno le stesse identiche azioni e tu stai lì ad aspettare pazientemente la conclusione, sperando di chiudere il tutto con una bella risata. E se alla fine invece non ridi, be'...
Gastone fan di Paperinik non si può leggere. Così come non si può vedere Paperino che nei panni del supereroe si fa umiliare di continuo, senza ribellarsi. Boh, una storia che si regge su pretesti che non dovrebbero semplicemente esistere.
Alla fine la straniera rimane una delle migliori. Cavazzano da paura nelle ambientazioni più selvagge, regia sempre ben salda nelle sue mani, tavole da imbambolarsi e lustrarsi gli occhi. WOW!
Almeno si finisce bene, dai...

La storia "vip", pur con tutte le incongruenze giustamente evidenziate, ha il grosso merito di rendere molto bene la versione papera di Conti. Sarà il fatto che è davvero somigliante, saranno i testi di Gangor, leggendo mi sembrava di sentire veramente la sua voce pronunciare le varie frasi

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Circa l' episodio dei McGreal - Cavazzano.

Prendendo a prestito un' espressione cara alla Gestalt, direi che in questo caso il tutto è più della somma delle sue parti.
Il soggetto è intrigante quanto basta, la sceneggiatura fila come un treno e procede non per semplice accumulo di immagini come talvolta, ahimé, accade nella produzione Disney danese. La caratterizzazione dei personaggi e del milieu in cui si muovono è realmente efficace.
Cavazzano è a livelli altissimi di espressività, di costruzione e leggibilità della pagina. Accusarlo di legnosità, come ho letto in qualche post, ingenera il sospetto che chi lo pensa ragioni in codice binario e non colga le sfumature...
I tempi rapidissimi con cui si susseguono le vicende in questa avventura mi hanno ricordato i ficcanti episodi di Altai & Jonson. Mutatis mutandis, questo lascia ben sperare per le sorti di certo fumetto Disney...

Incredibilmente, stavolta la storia che piú mi è piaciuta è la danese dei McGreal! Niente di eccezionale, ma lo sviluppo è coerente e i personaggi ben utilizzati, a partire dal villain.
Pipotte mi sembra piuttosto scialbo e prevedibile e i disegni di Sciarrone non mi piacciono particolarmente. La breve di Faccini è carina soprattutto nel finale, anche se siamo lontani dai suoi standard migliori.
La storia di Buratti è gradevole, per una volta Gastone e Pk possono andare in vacanza insieme.
La marchettata sull' Eredità non mi è piaciuta per niente. Più divertente la pagina di Gagnor sulla Juve(e io detesto la Juve...)

Beh, quando (numerosi post fa) avevo previsto l'arrivo di "Papercarlo Paperconti" mica ero andato troppo lontano...

Le fantastiche avventure di don Pippotte e del suo fedele scudiero Miguel Topancho (Vitaliano-Sciarrone)
I disegni di Sciarrone sono superbi: adoro il suo tratto e la sua capacità non sempre banale di dare espressione ai personaggi. A mio avviso si guadagna attenzione solo per l'aver voluto caratterizzare le tavole con particolari minuzioni dettagli che descrivono con grande maestria i luoghi in cui si svolgono i fatti (perdonatemi, ma le tavole vuote, con fondali monocolore sono odiosissime; mi danno un senso di trascuratezza del prodotto finale). Sceneggiatura fluida e sempre divertente soprattutto quando si passa dalla visione reale degli accadimenti a quella fantasiosa travisata. La storia scorre bene e ha una impostazione di trama più seria; è la più adulta delle storie di questo Topolino.

Zio Paperone e l'eredità paperopolese (Gagnor/Usai)
Simpatica storiella, ma, essendo una parodia di un preserale che tutti noi ben conosciamo, non lascia spazio a fantasie: sappiamo bene o male come andrà a finire. Alcune logiche mi infastidiscono; a) la forzatura sul decino: il regolamento è il regolamento, i soldi non possono essere restituiti, ma Paperone non avrebbe potuto per lo meno scambiare la numero uno con un altro decino? b) la sconfitta banale trita e ritritra di Amelia con un semplice pezzo di aglio. c) I bassotti partecipano in tre.
In un quadro generale tuttavia è una storia non rivista nei Topolini addietro e questo è senz'altro un punto a suo favore. Sui disegni nulla da dire, c'è cura nel tratto, anche se rispetto alla storia precedente le tavole peccano di background: molto meno minuzioso.

Paperoga e le ambizioni artistiche (Faccini)
Storia breve, ma lunga gag. Va presa alla leggera. In questa storia non c'è il focus sulla sua qualità tecnica, ma solo sul senso profondo della gag. Percepisco uno zoom troppo spinto nelle inquadrature, sembra tutto sempre troppo vicino a noi, tant'è che le vignette lasciano poco spazio a dettagli. Storia insolita, ma tra le presenti in questo magazine, è quella che mi piace di meno.

Paperinik e l'effetto Gastone (Buratti/D'Ippolito)
Simpatica storia insolita, piacevole, ma non memorabile. Disegni impeccabili. Tutto ha un senso. Geniale il travestimento della festa in maschera.

Paperino e gli affari in picchiata (McGreal+Pat/Cavazzano)
Super Cavazzano, disegni fantastici. Si compensano le vignette monofondale con vignette super ricche di particolari, come tanto piacciono a me; un buon compromesso. Per contraddire Paperino, non è raro che Paperone gli commissioni un incarico da supervisore, di responsabilità, anzi è un tòpos già visto e rivisto, (almeno sii coerente!). La storia in generale è simpatica, con una tematica non troppo banale, ma non mi è piaciuto il tempismo perfetto di Paperino e di McGinty per fermare Hogg, nè il tempismo perfetto di Zio Paperone per disarmarlo (dove è andata a finire la logica, che fino a ora reggeva la storia?). Ho l'impressione che la storia si concludi troppo in fretta.

Di questo Topolino la storia che mi ha colpito di più è la danese. Di cui, per una volta, non si può parlare male, anzi! Un bell'intreccio, un personaggio (la ragazza) decisamente originale, un ottimo uso tanto di Paperino quanto di Paperone. Cavazzano poi eleva naturalmente le straniere più improbabili, figuriamoci una ben costruita!

Il Don Pippotte prosegue sulla falsariga di quanto mostrato nel primo episodio, la vicenda ormai è stata innescata e prosegue consolidando i ruoli dei personaggi. Non ho ancora letto la conclusione, ma spero che sia all'altezza delle prime due puntate. Bene anche Sciarrone che mi pare abbia qui ridotto certe sue caratteristiche un po' estreme. La copertina, invece, non mi ha convinto molto... tra l'altro, approfitto per dire che in generale le copertine finora non mi hanno convinto molto nel corso di questo 2016.

La storia su L'Eredità. Potrei dire che non capisco questo omaggio al programma televisivo... insomma, va bene che fa parte del palinsesto da non so quanti anni, ma non so se meriti davvero di essere celebrato da Topolino! Senza contare che queste storie sono quelle che a distanza di anni sono più deboli, perché si fa fatica a legarle ad un'attualità che non è più tale. Ad ogni modo, ai testi abbiamo Gagnor (che torna dopo un'eternità), già noto alle cronache come valente enigmista: mi aspettavo una storia-gioco, basata sui quiz della trasmissione, e invece ce n'è uno solo, anche carino, ma uno solo. La trama vira sul demenziale senza riuscire a strappare molte risate (per quanto Rockerduck incapace di nominare Paperone sia una gran bella trovata); in generale certi passaggi sono cmq troppo inverosimili perché si possa proprio apprezzare la storia. Peccato, era un'occasione che con poco poteva essere sfruttata in maniera migliore.

Chiudo con Faccini: sempre lui, non una breve da urlo, ma cmq divertente e riuscita. E' sempre un piacere trovarlo sulle pagine del libretto, con il suo tratto unico e con il suo stile così particolare.

Le fantastiche avventure di don Pipotte e del suo fedele scudiero Miguel Topancho - Seconda parte Soggetto e sceneggiatura: Vitaliano, Disegni: Sciarrone;
Boh! Non saprei proprio che cosa dire su questa serie, aggiungo che l'ho letta per intero, quindi conosco anche la terza e ultima parte. Certo contare di continuo le pagine che mancano alla fine non è un buon segnale.
Diciamo che sono rimasto abbastanza spiazzato dai continui cambi di scena, realtà-immaginazione, che non sono sempre motivati. O meglio io da lettore mi chiedevo: e ora perché Topolino e Pippo sono ritornati nella realtà? E viceversa. Non mi è piaciuto molto neanche l'attacco a bastonate che Topolino e Gambadilegno conducono contro l'alieno Macchia Nera, sicuramente narrativamente si poteva trovare qualcosa di meglio. Inoltre, la presenza di Zenobia è un po' buttata lì, la si poteva risparmiare per altre e migliori occasioni. 

Paperinik e l'effetto Gastone Soggetto e sceneggiatura: Buratti, Disegni: D'Ippolito;
Certo in questa storia non c'è molto del personaggio Paperinik come giustiziere mascherato e tantomeno come diabolico vendicatore.
Mi hanno colpito, invece, due elementi riguardanti Gastone. Il primo è un elemento grafico che mi ha divertito: Gastone buttato giù dal letto che appare senza i suoi perfetti riccioli biondi La seconda riguarda la solitudine tratteggiata del personaggio, disposto a tutto pur di conquistare l'amicizia di Paperinik.