Ehi, non ho detto nulla sul "Topo" di settimana scorsa!
Partiamo dalla seconda parte di
Timecrime.
Non mi soffermo molto: si tratta senz'altro di una buona conclusione sotto il profilo action, che
Francesco Artibani gestisce in modo avvincente e interessante. Paperino e... Paperino
collaborano benissimo insieme, ed è un piacere questo "team-up impossibile" svolgersi sotto i nostri occhi.
Nel complesso abbiamo quindi un buon
crossover e un'avventura che per gli standard topolineschi è ottima... ma resta la storia più debole di tutto PKNE. Nonostante le 90 pagine complessive si avverte una certa compressione narrativa in alcuni passaggi (come ad esempio il ruolo di Axel Alpha o lo scarso background di T32), e alcuni dettagli su cui si glissa, uno su tutti il fatto che non si spiega perché Paperino non ricordi di aver già vissuto nei panni di Pikappa questa avventura. Ma anche il grande colpo di scena, cioè mostrare
la nascita dell'Organizzazione pikappica
, non funziona come dovrebbe: sulla carta è cosa ottima
legare le due Organizzazioni
(di
DoubleDuck e di
PKNA), a viene fatto in modo affrettato rispetto all'importanza dell'evento, e in modo non molto chiaro a livello temporale (T32 era un indipendente? da quale anno veniva, allora? e in quale si colloca la scena in cui Axel decide di fondare la struttura?), con un effetto complessivo che per quanto apprezzabile risulta menomato perché non esposto in modo perfettamente pulito.
L'azione, come detto, resta piacevole, e anche le varie strizzatine d'occhio (Brutopia, Villa Rosa, la spiegazione dello scudo extransformer nell'Agenzia), ma guardando la storia in generale non scorre fluidamente come dovrebbe... esco dalla lettura soddisfatto ma non del tutto, quindi, per quanto il lavoro dello sceneggiatore romano, specialmente a livello di dialoghi, sia sempre di alto livello, e per quanto il comparto grafico sia spaventoso, in senso positivo.
Paolo Mottura, anche grazie ai calzanti colori di Max Monteduro, realizza tavola mozzafiato, con vignette spesso cariche di ombre e tratteggi davvero evocativi ed elaborati.
Ma
Topolino #3154 vale l'acquisto solo per
PK v DD?
Scopriamolo insieme!
Confesso di non aver apprezzato granché la storia che segna il grande ritorno di
X-Mickey: la trama non mi ha coinvolto, mettendo in scena una classica "indagine a tappe" all'acqua di rose, e dove il colpevole è facilmente intuibile a metà storia. Buona per introdurre i nuovi lettori nel Mondo dell'Impossibile, ma per il resto offre ben poco di rilievo, anche sul fronte delle battute. Non aiutano i disegni statitici di
Marco Mazzarello, purtroppo, che se da un lato disegna un buon Topolino dall'altro realizza dei mostri dal
character design per me poco efficace e abbastanza banale.
La breve con Pippo non strappa nemmeno un sorriso, mentre la storiella muta di
Vito Stabile è significativa per l'uso molto cartoonesco di Paperino, tanto nelle azioni che compie quanto nell'estetica, rappresentata piuttosto bene da
Federico Bertolucci (anche se disegna un Paperino dall'espressione un po' rigida). Niente di che, ovviamente, ma assolve al compito di una storia di 4 tavole: diverte, e lo fa soprattutto grazie all'espressione del maialino
Per quanto riguarda la storia conclusiva, mi è parsa abbastanza inconcludente, adagiandosi su un canovaccio fin troppo abusato. Mi preoccupa l'andazzo grafico di
Andrea Lucci, che da quando è passato al disegno digitale ha modificato il suo tratto in modo sensibile, secondo me perdendo in freschezza e con un uso troppo calcato di espressioni "esagerate" dei personaggi.
Ma Topolino #3154 vale l'acquisto solo per PK v DD?
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Lascio a voi la risposta...