Stavolta questo n. 2992 mi ha lasciato un po' deluso, a partire dalla copertina (personalmente, i bozzetti pubblicati nel topic mi attiravano di più).
Ho trovato la storia di apertura, Topolino e Gambadilegno in La lunga fuga, "poco disneyana". Insomma, sono veramente Topolino e Gambadilegno, quelli? Ha senso far tornare un Giuseppe Tubi per poi dire "non è lui", è un universo parallelo (o quello che è)? Questi elementi mi sembrano un grosso limite della storia, che pure non è brutta ed ha un sacco di battute riuscite! Niente da dire sui disegni, splendidi, dai protagonisti ai comprimari.
Forse questa settimana avevo io la luna storta, ma non mi è piaciuta molto neanche Le Giovani Marmotte e l’oasi contesa. Perché? probabilmente per la presenza di troppe gag. Mi spiego: se i nipotini devono risolvere una decennale contrapposizione, forse è utile dare un tocco di serietà a quest'ultima, pur se originata da futili motivi. E' vero che questo tipo di storie corre sempre il rischio di essere troppo didattico, ma qui mi sembra si sia estremizzato troppo nello sdrammatizzare.
Quanto al rivolgersi al lettore, beh, secondo me è stata un'ottima idea.
[smiley=voto1.gif] Passiamo a Fino all’ultimo canestro, vicenda simpatica pur se dalla conclusione inevitabile, apprezzata più delle precedenti perché dedicata all'amato basket. Proprio per questo ho qualche dubbio di carattere regolamentare. Infatti, mi sono fatto prendere dalla partita, ormai giunta alle fase finali: a pag. 102 i nostri sono avanti di 1 punto, a pag. 104 sono sotto di 1 (suppongo, un canestro fuori dalle inquadrature). Due tiri liberi per Pepper: il nostro segna il primo, quindi pareggia; poi sbaglia il secondo. Sul rimbalzo Qui o Quo o Qua sbagliano il tiro della vittoria. Già pregustavo il supplementare... e invece il trofeo va ai Coyote! non avrebbe dovuto! Molto bello il finale, invece, con le due squadre che ci ricordano il vero valore dello sport.
Gastone e la generosità fortunistica è una brevissima, che si fa leggere e dimenticare in fretta.
Minni, Clarabella e la moda galeotta, con la quale si chiude l'albo, è una storia strana, che cambia spesso direzione, in cui comunque il filo conduttore è che le due protagoniste non ne azzeccano davvero una... la trovo un apprezzabile tentativo di dare spazio ai personaggi troppo spesso confinati in ruoli di scarso spessore.