Papersera.net

Copertina di Stefano Intini

Che aria tira a... Paperopoli, di Silvia Ziche.

Cari amici di Topolino..., di Valentina De Poli
Chiedilo al Topo, della redazione

Topolino e la piramide di Mousebridge, di Sisto Nigro e Paolo Mottura

Le magie di Neymar e CR7, di Francesca Agrati

Archimede e le scarpe animate, di Enrico Faccini

Cupcake col fiocco (e il cappello...), di Silvia Martinoli e Francesco D'Ippolito.

Paperino e le identità multiple, di Fausto Vitaliano e Nicola Tosolini

Barze e colmi, della redazione

Pap(i)erino la peste (strip) di Donald Soffritti

Alessandra Amoroso - Vivo a colori, di Silvia Gianatti

Cosa si fa stasera? Gambadilegno e il film incatenante, di Marco Bosco e Giorgio Di Vita

Giochi, della redazione
Idee... al sole, della redazione
Quando il "Gallo" era un pulcino, di Jacopo Cirillo

Slam Duck - Sfida a Quack Town, di Francesco Artibani e Claudio Sciarrone

Green... come Topolino, di Francesca Agrati

Topogulp - Paperino regista: questione di genere, di Carlo Panaro e Giulio Chierchini

Sarebbe stato un Topo piuttosto tranquillo, se non fosse che la maglia di Alessandra Amoroso potrebbe essere, qualora trasparente come sembra, l'immagine più sexy mai apparsa sul settimanale!

Topolino e la piramide di Mousebridge (Nigro/Mottura): non sarebbe affatto una storia malvagia, ma è troppo lunga e quindi alla fine dei conti stucca un po'. Dieci tavole in meno e sarebbe stata perfetta per parlare di calcio senza scadere nel banale. Mottura è un fenomeno in tutto: dinamismo, espressività e vera innovazione nel tratto senza squadrare i personaggi oltre i limiti. Semplicemente geniale.

Archimede e le scarpe animate (Faccini): non sarà un superfaccini, ma è comunque divertente e godibile, con trovate che sanno strapparti le giuste risate al momento opportuno. Disegni nel suo stile pù puro: comicità assicurata.

Paperino e le identità multiple (Vitaliano/Tosolini): altra divertente vitalianata, con ottime battute, e cattiva quasi quanto la vorremmo davvero da lui. Comunque si ride e va via che è un piacere. Ottimo Tosolini, che si rende sempre più espressivo da quando si è ribaltato come un Matteo.

Cosa si fa stasera? - Gambadilegno e il film incatenante (Bosco/Di Vita): simpatica breve, con i disegni garanzia di Di Vita.

Slam Duck - Sfida a Quack Town (Artibani/Sciarrone): voto rinviato, ma prosegue bene questa storia, condita da un Claudio fenomenale e sempre più maestro della tecnica digitale in ogni suo aspetto. I disegni sono pura goduria, nulla da eccepire: un grandissimo, a dire poco.

Insomma, Topo godibilissimo, in attesa del finale di Slam Duck, che fa ben sperare!

Ottimo numero, con belle storie, sia le principali che le riempitive.

Occhio, possibili spoiler!


Topolino e la piramide di Mousebridge
Bella storia in costume, con i personaggi canonici che assumono ruoli un po' differenti rispetto a quelli a cui siamo abituati. La trama è ben sviluppata, e nemeno pesa la lunghezza della storia.
Mottura stratosferico, non ho altro da aggiungere su di lui.

Archimede e le scarpe animate, di Enrico Faccini
Faccini in grande spolvero, che sfodera il lato più surreale della sua comicità dando vita a una storia che fa sghignazzare assai.
Pure i disegni al top.

Paperino e le identità multiple
Dopo un Faccini doc c'è un Vitaliano doc. Battute sferzanti e cattiverie rendono questa commedia degli equivoci (se così si può definire) divertente e piacevole.
Bene pure Tosolini.

Cosa si fa stasera? Gambadilegno e il film incatenante
Bella breve, soprattutto per la riflessione sul rapporto tra Gamba e Trudy.
Di Vita impeccabile.

Slam Duck - Sfida a Quack Town
Il secondo episodio di questa serie conferma le buone impressioni della prima. Sono ansioso di leggere il seguito.
Sciarrone ancora una volta al top.

Il mio commento:
Topolino e la piramide di Mousebridge voto 8
Buona storia che miscela sport e storia accaduta. I ritmi sono giusti e i personaggi svolgono bene il loro ruolo. Mottura super
Archimede e le scarpe animate voto ,7,5
Molto divertente, tipicamente nelle corde di Faccini. Il finale si poteva rivedere meglio
Paperino e le identità multiple voto 8
E qui abbiamo un Vitaliano ad hoc, migliore di Don Pipotte. Trama frizzante e imprevedibile. Tosolini in miglioramento
Cosa si fa stasera? - Gambadilegno e il film incatenante voto 6
Simpatica con un classico Di Vita
Slam Duck - Sfida a Quack Town senza voto
Questa storia mi appassiona di più... Spero in un grande finale

Premesso che non amo il calcio - e men che meno le storie che ne parlano - la storia d'apertura riesce ad essere una delle poche buone storie sportive. Mi viene naturale paragonala a quella di qualche mese fa disegnata da Marini. Sotto il reparto grafico niente da dire in entrambe, ma qui c'è una trama, seppur semplice, alla base della storia e non è semplicemente l'occasione per "mettere in scena i personaggi Disney che giocano a calcio".

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A proposito di 'Slam Duck'.

Due episodi sono sufficienti, credo, per poter tranciare un primo sommario giudizio...
Sciarrone è un artista di livello, il cui stile e la cui tecnica grafica tuttavia non mi appassionano. Il mondo dei paperi gli è congeniale, le sue smorfie aggrottate e accigliate si confanno ben più all' universo di Paperopoli che non a quello di Topolinia. Ma alcune espressioni (vd. Paperino nella seconda tavola di 'Sfida a Quack Town') sembrano prelevate di peso da 'Kingdom Hearts'...
Comunque trovo molto ben riuscite la mimica conflittuale di Paperino, la connotazione grafica di Bounce e del direttore Duckson, nonché l' interessante gestualità di Jersey, paperotto dalle grandi potenzialità.

Alla riuscita di questi personaggi concorre, ça va sans dire, Artibani. Sceneggiatore di talento e connotatore di validi characters disneyani.
Il soggetto non è propriamente da urlo, ma è comunque molto godibile. Riuscitissimo, a mio avviso, il plot, che scorre via fluido. E molto efficaci dialoghi e sceneggiatura, che lasciano ampi margini all' indagine introspettiva dei personaggi.

Quindi gli elementi ci sarebbero tutti.
Eppure, secondo me, qualcosa manca. La delicata alchimia non riesce.
Ne risulta un prodottino ben confezionato, valido sicuramente per il mercato estero, dove potrebbe riscuotere un buon successo.
Ma non è, a mio avviso, un' avventura memorabile.

Tra le 'politiche' della Panini c'è anche quella dei compleanni: quello di Paperino, in particolar modo, da festeggiare tutti gli anni (come in fondo è normale che sia). Certo, quando arriverà a 90 anni (nel 2024) non sarà più un evento (come è stato per gli 80) ma una prassi a cui ci si adeguerà con, forse, minor entusiasmo. Mi piacerebbe che un trattamento non dico simile (per carità!) fosse riservato anche agli altri protagonisti del fumetto Disney, quantomeno per le cifre tonde: alla fine di quest'anno, ad esempio, cadrebbe il mezzo secolo di Paperetta: chissà se il buon Vito (o altri autori) prepareranno qualcosa di speciale per lei!

TOPOLINO E LA PIRAMIDE DI MOUSEBRIDGE
Sicuramente una delle più belle storie sul football la cui caratteristica ottocentesca di andare tutti all'attacco non conoscevo. Nigro e Mottura hanno fatto un ottimo lavoro: l'unica nota stonata è la presenza di Minnie, non più 'victorian lady' ma damina del tutto inutile alla trama. Il Pippo 'vitaliano' spavaldo e sicuro di se visto ultimamente nelle parodie (On the Road e Don Pipotte) traspare ogni tanto anche qui. Per Indiana Pipps sembra non esserci posto nelle storie in costume o nelle parodie, visto che il suo 'ruolo' è oramai appannaggio del cugino, smilzo e imbranato solo nella 'realtà'.

ARCHIMEDE E LE SCARPE ANIMATE
Quest'ultima opera facciniana, pur essendo ricca di gag, con un Archimede vittima delle sue scarpe, non mi ha convinto: troppo arrendevole il primo e troppo antipatiche le seconde.

PAPERINO E LE IDENTITA' MULTIPLE
Per quanto inizialmente divertente e dissacrante, questa storia mi è parsa troppo lunga; ad un certo punto sembra non si sappia più dove vada a parare.
Non è la prima volta che Vitaliano sembra esser vittima delle sue stesse idee, come se un vortice (anche geniale) di spunti lo travolgesse e gli facesse perdere il filo conduttore.

GAMBADILEGNO E IL FILM INCATENANTE
Gradevole breve della serie 'Che si fa stasera'. L'ottimo Di Vita meriterebbe di tornare ad illustrare storie più lunghe.

SLAM DUCK - SFIDA A QUACK TOWN
Buono anche il secondo episodio di questa nuova serie: spero che in futuro venga riproposta e ancor più sviluppata. Mi chiedo solo se la presenza di una paperetta fra i maschietti sia una licenza disneyana o accada davvero nel Mini Basket. Ho molto apprezzato la nuova mascotte Corny. Il fantastico Sciarrone, mago del disegno digitale, commette uno strano errore: in una vignetta da al pappagallo verde Kevin un becco da papero.

Diamo a Cesare quel che è di Cesare, e al Topo quel che è del Topo.
Un 'Topolino' che mi ha soddisfatto in tutte le storie, sia nei testi che nelle matite/chine.

Si parte da una storia calcistica che non ridicolizza i nostri come spesso accade (personaggi americani che tifano per la nazionale di calcio italiana: ma perché??!) e che invece li trasporta in Inghilterra, in una storia in costume, agli albori del calcio come lo conosciamo oggi. E senza nemmeno l'uso stereotipato della macchina del tempo (in cui i protagonisti, più che testimoni, si riducono sempre più spesso ad essere fautori). Ottimo uso dei personaggi, ciascuno calato in una parte consona alle proprie peculiarità. E ottimo come sempre Mottura, non mi stancherò mai di dirlo.
Faccini ci regala una storia non più costretta in un numero troppo esiguo di pagine, ma piuttosto ben dosata nella totalità delle tavole. Sarò sincero, di grandi risate con Faccini non ne faccio più da quando ero bambino, ma bisogna dire che questa storia io l'abbia apprezzata più di altre sue prove recenti. Dirò di più: mentre la leggevo non potevo far a meno di immaginarmela in animazione, magari diretta da Chuck Jones; le scene in cui le due scarpe si azzuffano tra di loro mi ricordano certi bisticci tra Silvestro e qualche cane aggressivo, o il gatto Tom (di Tom & Jerry) che si fa mordere ripetutamente da un mini-mastino di cui si vedono- nel polverone- soltanto i denti aguzzi.
Nella storia celebrativa di Paperino ho letto un Vitaliano che mi è piaciuto: sarcastico quanto basta, divertente senza espedienti quali l'abbattimento della quarta parete, cinico ma non all'eccesso, tormentoni non abusati, morale di fondo buona ma non buonista. Tosolini ci mette del suo nella buona riuscita del tutto (anche se non ho capito bene cosa abbia in mano Paperinik nella penultima vignetta della seconda tavola).
Gambadilegno e Trudy sono i protagonisti di una breve di cui si intuisce fin da subito il finale, ma che ci offre uno spaccato della loro love story tutto sommato lasciato spesso in secondo piano (ed è bene così). Ma una volta ogni tanto una storia che ci faccia capire perché i due siano così romantici, tanto da chiamarsi fin dai tempi di Scarpa piccioncino e colombella, non guasta (quindi un episodio perfettamente in character).
Slam Duck avrà il suo giudizio quando sarà finita, ma per il momento mi piace.

E sia lode ad un Chierchini che barcolla ma non molla!

La storia di Nigro/ Mottura è sicuramente la migliore del numero. Il tratto un po' Steampunk di Mottura rende al massimo in questa vicenda vittoriana molto particolare : nel mondo Disney il soccer trattato con una certa competenza è una piacevole novità . Passing Game Scozzese Vs. Dribbling Game Inglese, come da copione tardo-ottocentesco. Purtroppo stonano le divise, un po' troppo di gusto Americano : sarebbe bastato far indossare a Mick McMouse e soci  delle camicie a righe con le maniche rimboccate, o al limite le classiche casacche rugbystiche con le "Hoops". Non bellissime le tribune dello stadio coi baldacchini stile torneo cinquecentesco. In compenso, l'arrogante Gamby Woodleg ( AKA sappiamo noi chi ) è un vero villain old style : prepotente, manesco e ben poco sportivo. Voto 8, 5

Topo veramente piacevole, ho apprezzato tutte le storie!

Forse solo quella di Vitaliano con Paperino si perde un po' e "allunga il brodo" fino all'epilogo (prevedibile) e i disegni della stessa storia spesso non sembravano proporzionati, ma può essere una mia impressione.

La storia di Vitaliano mi è sembrata una specie di remake di Paperinik alla riscossa adattato ai tempi moderni, con Paperinik che cerca di fare il vendicatore pro domo sua ma, in ossequio al moralismo attuale, ne esce perdente anziché vincente. Con queste premesse la storia non prometteva bene, invece Fausto riesce a farne qualcosa di davvero divertente, a partire dal rapporto Paperino-coscienza. Complimenti!

La storia di Vitaliano mi è sembrata una specie di remake di Paperinik alla riscossa adattato ai tempi moderni, con Paperinik che cerca di fare il vendicatore pro domo sua ma, in ossequio al moralismo attuale, ne esce perdente anziché vincente. Con queste premesse la storia non prometteva bene, invece Fausto riesce a farne qualcosa di davvero divertente, a partire dal rapporto Paperino-coscienza. Complimenti!

Sono d'accordo, per me si tratta di una delle migliori storie recenti del Paperinik "vecchio stile" (intendo "non pikappico" - mi si conceda l'espressione). Tra l'altro, ho riflettuto su un dettaglio di quanto dicono i due Bassotti arrestati da Paperinik a pag. 78: "Gli altri nostri due fratelli sono ancora in libertà". Ciò mi fa supporre che, tenendo fermi il numero di sette "Bassotti principali" fissato a suo tempo da Barks e le parole di Cuornero nell'ultimo capitolo della Saga, nella terza generazione dei Bassotti (se la prima è quella di Nonno Bassotto) ci siano due gruppi di fratelli tra di loro cugini, che contano rispettivamente quattro e tre membri.
Un pensiero a riguardo di Slam Duck: la presenza di una ragazzina (Penny) in una squadra per il resto completamente maschile mi sembra una forzatura che è stata inserita per dare un tocco di sentimentalismo. Il suo ruolo mi ricorda quello di Lola Bunny nel film della Warner Bros. Space Jam.

La storia di apertura di questo numero la ricordo davvero come molto bella; un'ambientazione originale per l'argomento calcio e anche uno sviluppo coerente con l'epoca scelta, non una banale trasposizione in costume di avvenimenti che avrebbero potuto accadere anche ai giorni nostri. Bello l'uso dei personaggi e lo svolgimento della trama nel suo complesso.

Bene anche Faccini, che anche quando non realizza il capolavoro riesce comunque a farsi notare e restare impresso: il suo stile è davvero unico nel panorama del libretto attuale... lunga vita a Faccini!