Topolino e la banda dei cablatori di Faraci e Pastrovicchio.
Omaggio alla "banda dei piombatori". Vabbé. Posso accettare chi dice che non se ne sente il bisogno, che la riscrittura del personaggio non era necessaria ecc. ecc. Certo, però, non mi sconcerta come cosa. Nel senso, a me stava bene l'originale, voi volete riscriverla, ok, che mi frega. Però, fatela bene. Questo è il punto.
E qui non è stato fatto bene.
Brevissima. Il "giallo", se così lo vogliamo chiamare, si risolve in un istante, e no, non si ha questa impressione perché conoscevamo già la storia. E' proprio che corre.
E non c'è il tempo per capire i personaggi "nuovi", per costruire il giallo, i sospetti e i rapporti fra i personaggi.
Semplicemente, Topolino trova lavoro presso Tubi (piccola nota a margine: battuta meta-fumettistica menata alla buona che poteva essere risparmiata), gli pare immediatamente sospetto, però, oh, gli sta simpatico, perciò il giorno dopo lo arresta già, ma se volono bbene perché in quelle 24 ore sono diventati proprio due amiconi di quelli veri, che si spartiscono il pane proprio, s'è capito in quelle due vignette che hanno condiviso, no?
Niente. Fine a sé stessa, ci fa una magra figura come storia propria e ancora più magra come omaggio.
C'è qualche battuta di Faraci simpatica, i disegni (sigaro fantasma a parte) sono sempre al top, ma tant'è.
Il mistero delle 3 medaglie - Le GM... argento vivo di Marconi e Mazzarello.
Non decolla proprio. Il "cattivo" al momento ha solo rubato qualche scatoletta di fagioli, la solita ricerca è pure più semplice di quanto avvenuto in storie simili, e nel complesso non si sente niente che giustifichi la storia.
Paperoga e il superfrullato tonificante di Faccini.
Anche il Faccini di questa settimana mi appare meno grandioso del solito. Le premesse per la caterva di assurdità e idiozie dei cugini ci sono e partono pure in modo divertente. Però mi aspettavo sempre quella vignetta di pure nonsense facciniano e demenziale che però non c'è stata.
Topolino in giallo: intrigo sul set di Bosco e Camboni.
Un bel giallo, nel complesso lineare, ma ben scandito e funzionante. Non necessita lampi genialoidi per proseguire e farsi leggere con piacere, ma solo di un'impostazione classica e di una scrittura capace.
Camboni poi, per me, è sempre un piacere.