Papersera.net

I gemelli ne hanno uno a testa, che domande.

Sì, ma io parlavo della madre. Lei ne ha due.
E ora, tutti giù a giocare di corsa, che è meglio!
(Dalla posta di Pk3: non si amai che restassi incompreso.)

Sì, ma io parlavo della madre. Lei ne ha due.
E ora, tutti giù a giocare di corsa, che è meglio!
(Dalla posta di Pk3: non si amai che restassi incompreso.)

Sai che potrei risponderti in modo perfido ma che, per rispetto al forum ed ai non Fiorentini, non lo farò, vero?

Oserei dire fine OT.

Concordo quasi del tutto con il giudizio dell'avvocato: la prima storia di Vitaliano manca di qualcosa, forse anche solo condizionata dai disegni della Ziche da cui ci si aspetta uno sbocco comico che non arriva mai. Magari un disegnatore più serio avrebbe restituito una diversa atmosfera del circo in rovina, invece così la storia resta a metà strada fra più registri e si conclude senza avere mai conquistato del tutto.

Sulla saga olimpica poco da dire se non che il colpo di scena era telefonato e che i disegni di Mazzarello non riusciranno mai a convincermi...

Belle invece le due storie conclusive.
Topolino e gli amichevoli bisonti prende elementi classici ma li mescola in modo originale, catapultando direttamente nell'azione i nostri invece di perdersi in spiegazioni; sempre belli i disegni nervosi di Zironi.
La danese smentisce se stessa con una trama che si sviluppa in maniera logica (e non è sempre scontato), non del tutto imprevedibile ma comunque piacevole. Mi ha anche lasciato la voglia di vedere in un seguito i due giovani protagonisti!

ZIO PAPERONE & PARENTI IN: LO SPETTACOLO PIU' BELLO DEL MONDO
Non ho trovato incongruenze fra il soggetto di Vitaliano e i disegni della Ziche: una tragicomica quotidianità circense della provincia americana di metà '900 (il lunghissimo cilindro di Paperone fa pensare ad una ambientazione ottocentesca ma le auto e la battuta di alcuni spettatori che preferiscono andare a vedere la tv ci avvicinano ad un MidWest anni '40/50).

IL MISTERO DELLE 3 MEDAGLIE  (episodio 4)
Presa singolarmente ogni puntata non sarebbe male (disavventure amazzoniche di un gruppo di paperi) ma allungare il brodo per 5 settimane in una foresta dove, oltre al ritrovamento di alcune medaglie, c'è solo un ping pong continuo fra piccoli Oki capitanati da Ciccio e paperi medi capitanati da Scrooge, da a questa storia una base sostanziale di noia. Tante le cose che non mi hanno convinto: le 'voci mentali', i Paperanti, Ciccio...
Non erano meglio una location tipo Rio e personaggi come José Carioca?

TOPOLINO E GLI AMICHEVOLI BISONTI
Bel soggetto di Moscato con personaggi ben centrati protagonisti di spettacolari sviluppi della trama. I disegni di un eclettico Zironi danno una ulteriore marcia in più alla storia.

ZIO PAPERONE E AMELIA INSEGNANTI PER FORZA
Un plot classicissimo può sempre divertire se gli autori (i McGreal in questo caso) riescono a inventarsi nuove situazioni, dando alla storia una freschezza particolare: l'inserimento di giovani 'stagisti' è stato il loro asso nella manica.

Credo di essermi perso un passaggio nella storia del circo: perché ?

Scusate ragazzi, una domanda: agli abbonati le medaglie non dovevano arrivare col prossimo numero? Perché a me non è arrivato nulla, non vorrei se le fossero fregate...

@ brigo

C'è la vignetta in cui il sindaco promette (magari tramite una intensa pubblicità) che avrebbe riempito il circo allo spettacolo successivo.

L'abbigliamento di Paperone è molto simile a questo:

C'è la vignetta in cui il sindaco promette (magari tramite una intensa pubblicità) che avrebbe riempito il circo allo spettacolo successivo.

Sì, ma in che modo li convince?

Scusate ragazzi, una domanda: agli abbonati le medaglie non dovevano arrivare col prossimo numero? Perché a me non è arrivato nulla, non vorrei se le fossero fregate...

No, sono arrivate con questo numero. Ti conviene telefonare al Servizio Abbonamenti della Panini per fargli presente l'accaduto.

Sì, ma in che modo li convince?

E tra l'altro: in che modo tutti i paperi son diventati così mostruosamente abili da inetti quali erano? (Viene anzi da chiedersi come facessero ad avere tutto quel successo storico alle spalle, con 3 numeri in croce...)

E tra l'altro: in che modo tutti i paperi son diventati così mostruosamente abili da inetti quali erano? (Viene anzi da chiedersi come facessero ad avere tutto quel successo storico alle spalle, con 3 numeri in croce...)

Massì, cercate di prendere la storia di Vitaliano come un "divertissement" e nient'altro, perché di pretese non ne ha proprie.
A me non è piaciuta, principalmente perché non condivido il modello di fumetto Disney scelto dall'autore, tuttavia si nota che è solo una storia in costume che non ha grosse pretese di trama se non intrattenere per una ventina/trentina di pagine. Fra l'altro, manca quell'umorismo mordente tipico dell'autore: o ha voluto sperimentare, realizzando qualcosa di leggermente diverso dai suoi canoni linguistici, oppure era una storia commissionata.

Massì, cercate di prendere la storia di Vitaliano come un "divertissement" e nient'altro, perché di pretese non ne ha proprie.

Sì, ma senza un filo logico vado a rileggermi la vecchia posta di PK o la pagina delle barzellette, allora...

In compenso, anche questa volta la straniera mi appare come la migliore del numero, vuoi per trama e soggetto, vuoi per i disegni di Cavazzano.

PS: a me Zironi piace, ma stavolta ho notato un tratto più 'schizzato' e veloce del solito (specialmente su Pippo e il muso dei bisonti).

Sì, ma senza un filo logico vado a rileggermi la vecchia posta di PK o la pagina delle barzellette, allora...

In compenso, anche questa volta la straniera mi appare come la migliore del numero, vuoi per trama e soggetto, vuoi per i disegni di Cavazzano.

PS: a me Zironi piace, ma stavolta ho notato un tratto più 'schizzato' e veloce del solito (specialmente su Pippo e il muso dei bisonti).

Non ho mai detto che il fatto che la storia di Vitaliano non avesse pretese fosse un aspetto positivo, anzi.
Era per dire che è inutile chiedersi il perché o il per come: l'autore ha imbastito una trama semplicistica che doveva protrarsi per quel numero predefinito di pagine, non aveva altre ambizioni, e di recente è sempre stato così.

Non ho mai detto che il fatto che la storia di Vitaliano non avesse pretese fosse un aspetto positivo, anzi.
Era per dire che è inutile chiedersi il perché o il per come: l'autore ha imbastito una trama semplicistica che doveva protrarsi per quel numero predefinito di pagine, non aveva altre ambizioni, e di recente è sempre stato così.

Anche se,a giudicare dal finale,potrebbe esserci un seguito...

Anche se,a giudicare dal finale,potrebbe esserci un seguito...

Spero vivamente di no, se il livello deve essere questo.