Le mie impressioni...
Detective Donald - invito a cena con delizia (Stabile/Limido): una storia che ho letto con molte attese e curiosità, e che non mi ha deluso. SEnza dubbio il merito maggiore di Vito è quello di aver plasmato un universo parallelo coerente ed interessante, senza snaturare i personaggi e riuscendo ad adattarli nei nuovi ruoli con molta naturalezza. La trama in effetti risulta un po più lineare rispetto al primo episodio, ma ciò non inficia più di tanto il risultato finale, davvero molto buono.
Alla ricerca di Dory - Una giornata con gli squali (Peterson/Melaranci/La Barbera/Beliashova): non essendo, tranne rare eccezioni, un amante dell'animazione moderna, nulla di strano che non abbia proprio capito il senso di 'sta roba e che ne avrei fatto volentieri a meno. Ma siccome il marketing comanda e le tavole erano poche, mando giù e passo oltre.
Topolino e le vacanze in fuga - 3 (Bosco/Sciarrone): terzo episodio dal tagio più "esplicativo", dove l'azione cede un po il passo alle spiegazioni. Si cominciano a svelare i nodi principali della vicenda, ed è giusto che sia cosi, lasciando agli ultimi due episodi la parte risolutiva. L'avrò già detto ma non mi dispiace ripeterlo: mi sta prorpio piacendo!
Amelia e gli inutili spasimanti (Manzoni/Perissinotto): ottima commedia degli equivoci, dalla trama semplice ma ben sviluppata, comica e divertente nelle varie gag proposte. Di certo l'idea di inserire Battista e Paperino come spaimanti di Amelia è abbastanza originale, e le situazioni con la gelosa Paperina fanno ridere di gusto.
Zio Paperone e il debito di irriconoscenza (Transgaard/Fecchi): il miglior complimento che si possa fare a questa danese è che... danese quasi non sembra! Battute a parte, seppur debitrice di un soggetto già più volte in passato adoperato, la storia ha una sua coerenza strutturale, senza le assurde e spesso illogiche trovate di molte altre danesi. Graficemente Fecchi fa un buon lavoro ed il risultato complessivo è di buon livello.
Insomma, un altro numero di tutto rispetto, dove la sola breve dedicata a Dory non invalida e neppure abbassa la qualità complessiva di storie tutte ben oltre la sufficienza!
curiosamente Sciarrone mi sembra molto più nelle mie corde in questa storia (così come è stato con Slam Duck) rispetto al Don Pipotte
Confermo l'impressione.
Non so se attribuirla, banalmente, ad una prevalenza di tonalità calde - a me più congeniali - oppure al fatto che Don Pippote proprio non mi andò giù (ma in tal caso non saprei ben distinguere la
causa dall'
effetto, dato che proprio l'aspetto grafico fu uno degli elementi determinanti il mio giudizio negativo), o a non so bene cos'altro, eppure la sensazione è quella!